Redazionale

Le prospettive della bioeconomia, tra strategie, Green Deal e Covid19

Le foreste, i sistemi agro-forestali, le piantagioni urbane ed extraurbane, gli alberi fuori foresta, la selvicoltura e tutte le filiere forestali, quali maggiori infrastrutture verdi del continente europeo e del nostro paese, sono pietre angolari della bioeconomia europea e tra i maggiori contributori alla mitigazione della crisi climatica. Il Green Deal della UE è una delle iniziative con maggiori potenzialità “trasformative” degli ultimi decenni, nella direzione indicata dagli obiettivi di sviluppo sostenibile, per i quali c’è un riconoscimento generale dell’importanza del ruolo che svolgerà la bioeconomia.

Le foreste urbane ai tempi del COVID-19 ci proteggono dalle polveri sottili

In questi giorni sta assumendo sempre maggiore rilevanza il ruolo che le polveri sottili in ambiente urbano potrebbero esercitare nel predisporre e facilitare la diffusione pandemica del virus COVID-19. È peraltro ben noto che l’esposizione ad inquinamento atmosferico ed in particolare alle polveri sottili favorisce malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio. In questo contesto di forte preoccupazione, rileviamo che le foreste urbane possono contribuire a ridurre le concentrazioni di particolato o comunque a favorirne la dispersione.

Cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali in Italia

Il 31 marzo sono state approvate le Linee Guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali a cura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. È il primo documento, approvato da un Ministero Italiano, per la cura e la gestione degli alberi monumentali, in grado di definire, per altro, delle linee guida applicabili a qualsiasi intervento sui grandi alberi.

Foreste vuote, conservare la fauna per tutelare le foreste

In uno studio pubblicato recentemente, sono state analizzate le conseguenze della scomparsa degli animali sulle dinamiche forestali, suggerendo che i vertebrati svolgono un ruolo fondamentale nella rinnovazione delle foreste e che la defaunazione (il drastico declino di specie e popolazioni animali in una comunità ecologica) avrà un impatto negativo sulla futura composizione delle comunità forestali e sulla fornitura di servizi ecosistemici come lo stoccaggio del carbonio.

Selvicoltura, questa sconosciuta

Salita alla ribalta per essere stata inclusa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel novero delle attività essenziali durante l’emergenza sanitaria, la selvicoltura è una attività di cui in Italia non si sente molto parlare. Ma che cos’è e a cosa serve? E perché è così importante?

EDITORIALE: Le politiche climatiche ed ambientali hanno bisogno di informazione e comunicazione corretta. Quale è il ruolo del mondo scientifico?

Una petizione dal titolo “Foreste italiane: un inestimabile patrimonio ambientale sotto attacco” è stata recentemente pubblicata sul web. La petizione è un esempio emblematico di come la comunicazione ambientale e la consapevolezza pubblica possono essere manipolate. E, ancora più seriamente, come le persone che affermano di essere esperti ambientali, usano l’etichetta “ambiente” per diffondere i loro messaggi e slogan senza controllare accuratamente le loro fonti. È tuttavia estremamente importante…

EDITORIALE: Basilicata, terra di boschi e studi forestali

di Marco Borghetti e Nicola Moretti Pubblicato su: Forest@ – Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, vol. 17, pp. 1-16 (2020). – doi: https://doi.org/10.3832/efor0062-017 La Basilicata, terra di foreste e sede di un corso universitario di Scienze forestali. Parliamo del lancio, negli anni ottanta, del programma di istruzione...

EDITORIALE: Il Decreto CLIMA: nuove opportunità per le aree forestali ad elevato valore naturalistico

Il decreto sul clima 2019 rappresenta un quadro innovativo e concreto per l’applicazione delle raccomandazioni internazionali volte a prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Oltre a molti aspetti legati all’ambiente, si concentra sulle foreste vetuste, riconoscendole come ecosistemi forestali di alto valore ambientale e definendo i loro principali tratti ecologici…

HIGHLIGHTS: Può il metodo determinare i risultati? Alcune osservazioni sul lavoro “Correlative climatic niche models predict real and virtual species distributions equally well”

Un interessante articolo di Journé et al. (2019) è stato recentemente pubblicato sulla rivista Ecology. Lo studio affronta un problema complicato e spesso dibattuto: può il clima essere utilizzato come predittore nella modellistica previsionale per modellizzare (e prevedere) la distribuzione delle specie?

EDITORIALE: Editoria scientifica, le ambiguità dell’open-access

La scienza deve essere aperta a tutti: fino adesso lo è stata tranne che nella fase di pubblicazione dei suoi risultati, si dice con un fondo di verità. È questa la considerazione alla base della tendenza, da parte delle agenzie pubbliche di finanziamento (EU su tutte), a “forzare” i ricercatori a pubblicare i loro risultati su riviste ad accesso libero o a pagare per rendere liberamente leggibili gli articoli pubblicati…

EDITORIALE: “Decreto clima 2019”: quali risorse per le foreste e la selvicoltura nelle nostre città?

The Decree on Climate 2019 focuses on reforestation campaigns and silviculture actions applied to existing forests of Italian metropolitan cities, incurring a total expenditure of €30 million in the next two years. By supporting urban and peri-urban forestry programmes, the decree represents an innovative scheme within the framework of environmental legislation on climate actions.

Piantare alberi in Italia per il benessere del pianeta. Dove come e perché

(di Marco Marchetti, Renzo Motta, Fabio Salbitano, Giorgio Vacchiano. Pubblicato su: Forest@ – Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 16: 59-65). Le comunità Laudato Si’ hanno recentemente proposto di piantare 6 milioni di alberi in Italia per combattere la crisi climatica. Il ruolo delle foreste nella mitigazione del cambiamento climatico è scientificamente inequivocabile. Comunque, un’efficace strategia di riforestazione deve tenere in considerazione il contesto ambientale, forestale e socio-economico del Paese. Le foreste italiane e i 12 miliardi di alberi di cui sono costituite assorbono attualmente il 5-10% delle emissioni totali dell’Italia; 60 milioni di alberi darebbero dunque luogo ad un sequestro addizionale pari allo 0.05% della CO2 emessa annualmente dal nostro paese.

EDITORIALE: Informazione e disinformazione forestale al tempo del web: il caso dell’alluvione del Monte Amiata

Anche ad agosto fake news, disinformazione e malafede sulla situazione e sulla gestione delle foreste italiane (sul TUFF, sulla gestione sostenibile, ecc.) non si arrestano. Nel dibattito (?) intervergono sempre nuovi guru ed esperti che, come ormai succede in tutti i settori, pur non avendo nessuna conoscenza sulla situazione, sulla normativa e sulle problematiche ecologiche, economiche e sociali, hanno una soluzione semplice a portata di mano che può portare enormi benefici per la nostra società.

EDITORIALE: Una banale storia di nomi

Non occorre scomodare la cosmologia di Democrito, la grande poesia di Lucrezio; la spiritualità di Francesco, in cui la natura è madre e sorella, o la metafisica di Spinoza, che toglie all’uomo l’autonomo impero e lo fa parte del tutto. E non serve neppure aderire all’idea della complessità dei sistemi, della loro intrinseca incertezza, a questa o quella filosofia naturale. Non serve scomodare il “grande pensiero” per concordare sul fatto che la gestione delle risorse ambientali debba pragmaticamente fondarsi sulla ricerca di un equilibrio fra uomo e natura.

EDITORIALE: Dopo la tempesta, i piani dell’uomo e la ricostituzione della foresta

On 29 October 2018, a violent windstorm swept across eastern Italian Alps: thousands hectares of forests were affected and millions of trees uprooted. We warn not be in a hurry to restore artificially the forest: windstorms are natural disturbances and we should rely mostly on natural regeneration for forest recovery. It may take quite a long time in some cases, but natural regeneration will ensure diverse, productive and more resilient forests.

EDITORIALE: Selvicoltura e schianti da vento. Il caso della “tempesta Vaia”

Il 29 Ottobre 2018 la tempesta Vaia ha colpito le foreste nel nord-est dell’Italia, causando la perdita di 8 milioni di metri cubi di legname e la repentina riduzione dei servizi ecosistemici connessi con la foresta. Tali eventi comunque non sono senza precedenti: una simile tempesta si ebbe nella stessa zona nel 1966. Ogni anno in media, due tempeste extra-tropicali interessano il continente Europeo, dove il vento è il fattore di danno più importante e contribuisce a più della metà delle perdite forestali totali (38 milioni di metri cubi di alberi abbattuti per anno).