Pillole di Scienze Forestali

Un post a settimana per accompagnarvi nel mondo della ricerca scientifica forestale.

Resilienza alla siccità e diradamenti

La parola resilienza è sicuramente tra i termini più usati (e abusati) di questo periodo. Il concetto di resilienza è legato alla ripresa dopo un evento negativo. Rispetto alla semplice resistenza, dunque, qualcosa di più dinamico, attivo. Il termine resilienza in ecologia ha un significato ben...

Dal legno vernici eco-friendly

Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica e ad una maggiore sensibilità ambientale, l’importanza del legno sta crescendo anche in settori  meno conosciuti. È il caso, ad esempio, dell’industria chimica dove la biomassa lignocellulosica, derivante anche da residui forestali, sta sviluppando un enorme potenziale di sostituzione dei composti  di...

Sostenibilità dei boschi cedui

Il ceduo è una forma di gestione del bosco basata sulla capacità, tipica delle latifoglie, di produrre nuovi fusti (polloni) dalla ceppaia tagliata, noto già in età Romana e largamente diffuso in tutto il Mediterraneo. È possibile definire dei criteri che rendano meno soggettiva la valutazione...

Le foreste vetuste resistono ai cambiamenti climatici

I boschi vetusti costituiscono un patrimonio di inestimabile valore dal punto di vista ecologico ed ambientale in quanto assomigliano tantissimo alle foreste primordiali europee. Ricordano quindi quel paesaggio forestale naturale diffuso in tutta Italia ed Europa prima che l’uomo intervenisse pesantemente per rompere gli equilibri e...

Alberi che depurano: i cedui a turno breve nel fitorimedio

Le potenzialità del ceduo a turno breve come tecnica di fitorimedio, sono state originariamente testate in zone temperato-fredde dell’emisfero boreale, dove la tecnica è riuscita ad affermarsi anche al di fuori degli ambiti della ricerca. Più recenti sono invece le acquisizioni in ambito scientifico per gli ambienti mediterranei, in cui il campo applicativo della tecnica è potenzialmente molto elevato. Recenti ricerche condotte presso l’Università di Firenze, hanno evidenziato un elevato potenziale del pioppo e del salice che in virtù del loro elevato fabbisogno idrico, risultano particolarmente adatte per il trattamento di matrici liquide o solide ricche di acqua.

Il futuro è nel legno

Considerando prioritaria la riduzione della dipendenza dal petrolio, e volendo cercare di mantenere gli stessi privilegi a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni, risulta evidente che abbiamo bisogno di attingere ad altre risorse per ottenere materiali ed energia.

In questo contesto le bio-risorse sono in prima fila ed il legno in primissima perché, non solo già di per sé è un materiale altamente performante sia per l’edilizia che per l’industria del mobile, ma anche i suoi derivati incollati tra cui i pannelli di fibra, truciolari, compensati e il legno lamellare, sono esempi di materiali funzionali, economici e fortemente “green”. Studi recenti su tannini esotici hanno dimostrato che è possibile produrre materiali di altissimo valore tecnologico come adesivi, schiume isolanti e perfino aerogel, mostrando ottime performance pur mantenendo una connotazione naturale.

L’inquinamento da ozono causa milioni di danni alla produzione di legname in Italia

L’ozono è tossico per le piante solo quando viene assorbito dagli stomi durante i normali processi di scambi gassosi che regolano la fotosintesi e la traspirazione. L’assorbimento stomatico di O3 è stimato attraverso modelli che definiscono gli effetti dei fattori ambientali e della vegetazione sugli stomi. Utilizzando le foreste italiane come caso studio, è stato sviluppato un nuovo modello per quantificare gli impatti economici dell’O3 a livello nazionale.