Ecco come il legno del dopo Vaia ha ripreso vita grazie alla Filiera Solidale PEFC

(foto di copertina @KREJ Engineering)

42.500 ettari di foreste distrutte e oltre 9 milioni di metri cubi di legname abbattuti: sono i danni provocati da Vaia, la tempesta che tra il 28 e il 29 ottobre 2018, con piogge e raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h, ha colpito l’area alpina dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia. Ma oggi, anche a causa del ritardo causato nel 2020 dal lockdownquasi la metà di questo legname è stato esboscato: circa il 60% è stato venduto e i lavori procedono a pieno ritmo, anche grazie a progetti virtuosi che puntano a sostenere le zone colpite e a recuperare il legname a terra, dandogli nuova vita. 

A due anni e mezzo dalla tempesta Vaia, il PEFC Italia ha fatto il punto della situazione, verificando i risultati della Filiera Solidale PEFC, unico sistema pensato per sostenere le zone colpite dalla tempesta tramite legno proveniente dalle piante abbattute da Vaia. 

Il legname abbattuto in Trentino è diventato protagonista di un record. A Rovereto (Tn) sta infatti prendendo forma il più grande edificio in legno d’Italia, vero e proprio simbolo di rinascita: con i suoi 9 piani per 29 metri di altezza, è costruito al 100% proprio con il legno degli alberi caduti, grazie al lavoro di aziende certificate PEFC e aderenti alla Filiera Solidale, a partire dal general contractor Ri-Legno.  Il progetto comprende anche un altro palazzo di 5 piani, costruito con legname strutturale (ingegnerizzato in forma di pannelli) che costituisce il 90% del totale, proveniente da legname schiantato dei boschi della Magnifica Comunità di Fiemme e dei comuni della Valle del Primiero. Le due palazzine, che saranno inaugurate nei prossimi mesi, ospiteranno nei 500 m2 per piano 68 famiglie nell’ambito di un progetto di Social Housing che offrirà alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti, destinate a persone considerate più bisognose (anziani, disabili, migranti) ma anche a giovani, famiglie monoparentali, studenti e lavoratori precari. 

Un progetto sostenibile anche dal punto di vista ambientale: il legno infatti è un vero e proprio deposito di Carbonio e ha un costo energetico di produzione e smaltimento minore rispetto a quello di materiali alternativi (calcestruzzo, metalli), con un risparmio medio di 0,7 t di CO2 per mc di legno impiegato. Per realizzare il complesso verranno utilizzati complessivamente 2.300 m3 di legno ingegnerizzato, quantità prodotta dalle foreste trentine in soli 3 giorni. L’effetto climatico complessivo (stoccaggio e riduzione delle emissioni) è di 3.700 t CO2, pari alle emissioni di 3 anni di tutte le persone che abiteranno nel complesso. 

Le palazzine di Rovereto diventano quindi un simbolo di rinascita, andando ad aggiungersi ai tanti progetti che in questi ultimi due anni sono stati portati avanti da aziende, associazioni, enti e gestori forestali anche grazie al supporto del PEFC Italia e al logo Filiera Solidale. 

Infatti il PEFC Italia ha lavorato sin dal primo momento per far percepire l’importanza di sviluppare progetti importanti con il legname di Vaia, riducendo l’inevitabile caduta del prezzo del legname per aiutare i proprietari che avevano subito il più grande danno di sempre alle foreste italiane. Sono tante le aziende e le organizzazioni che hanno aderito e contribuito a rendere solidale questa iniziativa, tutte visibili al sito:  https://filierasolidalepefc.it/ .

E il legno della Filiera Solidale ha dato vita anche ad oggetti di uso quotidiano che sono arrivati nelle case di molti. Ad esempio, dal legno delle foreste schiantate in Val di Fiemme (Tn) sono stati realizzati oggetti per la casa, giochi, gadget, grazie a un’azienda di Borgo Lares (TN): tra i pezzi forti c’è il tagliere personalizzabile, realizzato nel 2019 anche per i più importanti eventi fieristici di Slow Food (CHEESE, Slow Fish, Terra Madre). Un’azienda di Forni di Sopra (Ud) ha proposto un’idea innovativa per ridare vita al legno schiantato: trasformarlo e portarlo sulle spiagge italiane. Ha quindi progettato pavimenti e recinzioni per esterni, fioriere, arredi e accessori per spiagge, stabilimenti balneari e aree attrezzate. In più, ha creato una vasta gamma di prodotti per l’uso domestico, come pavimenti e recinzioni per esterni, fioriere, mobili, strutture e accessori, riconoscibili dal logo “Vaia 2018”, tutti in sostituzione alla plastica. Anche la musica ha fatto da cassa di risonanza alla Filiera Solidale: una ditta di Tesero (TN) ha infatti ideato il percorso di crowdfunding “Salviamo il legno di Stradivari” che ha ricevuto più di 600 adesioni tra Italia ed estero per il ritrovamento, la selezione e l’esbosco dei tronchi di risonanza degli alberi abbattuti dalla forza della tempesta Vaia, tutti provenienti da boschi certificati PEFC. L’obiettivo è quello di realizzare, nell’arco dei prossimi 5-7 anni, circa 14.000 pianoforti, 2.200 arpe da concerto, e circa 16.000 fra violini e altri strumenti di liuteria.

L’intera filiera del legno ha dimostrato la sua capacità di resistere agli eventi più estremi anche durante l’emergenza sanitaria, lavorando ad idee e progetti innovativi. Ne sono un esempio l’attività di una ditta di Viadana (Mn) che nei mesi di lockdown, ha potuto dare stabilità e garantire i volumi di fornitura di pallet in legno della Filiera Solidale (altrimenti provenienti dall’estero) per aziende del settore farmaceutico, biomedicale e ortofrutticolo; o i tavoli per lo smart working – realizzati con i tronchi schiantati dalla tempesta – pensati da un’azienda agroforestale di Caltrano (VI), dove al vivaismo si associa la valorizzazione del territorio con funzione turistica e didattica.

 In sintesi: certificazione forestale è anche comunicazione e promozione dei prodotti forestali, dove “etica” fa coppia con “solidarietà”, meglio ancora se fatta con legnami da filiera corta.

Antonio Brunori e Tiziano Delpero

Info Autori

Antonio Brunori
Dottore Forestale. Segretario generale PEFC Italia @ PEFC Italia | Altri Posts
Tiziano Delpero
Dottore Forestale. Responsabile progetto "Filiera Solidale PEFC" | Altri Posts

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