Foreste, tra Mitigazione e Adattamento

Attività del Gruppo di Lavoro “Foreste, tra Mitigazione e Adattamento” della SISEF
(coordinatore: Ugo Chiavetta)

Il futuro delle foreste

Le aree boschive in Italia coprono ad oggi circa il 40% del territorio nazionale, e sono considerate la più importante soluzione basata sulla natura con cui affrontare l’emergenza climatica in atto, contribuendo alla rimozione di oltre 46 milioni di tonnellate di CO2 dall’atmosfera ogni anno. Come si...

HIGHLIGHTS: SilvaCuore, un’App per monitorare lo stato di salute delle foreste italiane

Diversi casi di deperimento e mortalità di soprassuoli sono stati documentati in tutto il mondo. Il fenomeno del deperimento è presente anche in Italia, ma allo stato attuale non abbiamo contezza dell’entità e delle aree colpite. Inoltre manca una conoscenza approfondita sulle cause e i meccanismi coinvolti. Il progetto SilvaCuore si avvale di una rete di ricercatori, professionisti e volontari che offrono la loro disponibilità a segnalare i siti in deperimento sul territorio nazionale.

Webinar “Foreste mediterranee e cambiamenti climatici: tra mitigazione e adattamento”

Il progetto LIFE AForClimate organizza un ciclo di seminari con l’obiettivo di introdurre e approfondire il tema dei cambiamenti climatici e delle loro relazioni con le foreste. Il ciclo intitolato: “Foreste mediterranee e cambiamenti climatici: tra mitigazione e adattamento” si articolerà in tre incontri: 10 GIUGNO 2021  Cambiamenti Climatici,...

BG3.10 – Forests under pressure: causes and consequences of climate-induced forest dieback across biomes

This session aims at promoting a lively discussion on the issue of forest vulnerability caused by climate changes, with an integrated multi-scale, multi-temporal and interdisciplinary approaches. Taking into account your research interests, please consider the option of presenting any recent results in this session. Also, please feel free to forward this e-mail to anyone whom you think may be interested.

Gli effetti dell’aumento di CO2 sugli ecosistemi terrestri: cosa sappiamo e cosa ancora c’è da capire?

Dalla rivoluzione industriale ad oggi le attività antropiche hanno aumentato la concentrazione atmosferica di CO2 del 48%. Qual è l’impatto di queste grandi quantità di CO2 sugli ecosistemi? Un recente studio, che ha coinvolto più di 60 scienziati provenienti da tutto il mondo, ha provato a fare ordine tra le ricerche svolte fino ad oggi. la review conferma che l’aumento della CO2 in atmosfera ha un evidente effetto fertilizzante su molte foreste. Allo stesso tempo però, emerge che le nostre conoscenze non sono esaustive circa la quantificazione di questi aumenti e che il ruolo giocato da altri fattori esterni all’aumento di CO2, quali temperatura e nutrienti, non è ben definito.

Il faggio e i cambiamenti climatici, tra resilienza e adattamento

Negli ultimi anni, l’aumento delle temperature primaverili ha anticipato l’emissione delle foglie degli alberi non sempreverdi, rendendoli molto più vulnerabili alle gelate primaverili. Allo stesso tempo, l’alterazione della distribuzione annuale delle piogge ed in particolare la maggiore frequenza dei periodi siccitosi hanno messo a dura prova diverse specie forestali. Il faggio, tra gli alberi forestali più diffusi in Italia ed Europa, è fortemente sensibile ai cambiamenti climatici e recentemente, in diverse aree del Mediterraneo, ha dovuto fare in conti con due eventi estremi e ravvicinati: una forte gelata primaverile nel 2016 ed una siccità nell’estate 2017. Come hanno reagito il faggio e le faggete a questi eventi ?

Un paese che brucia: il report sui cambiamenti climatici e gli incendi boschivi in Italia a cura di GREENPEACE e SISEF

Negli ultimi anni, nel bacino mediterraneo, abbiamo assistito ad incendi sempre più devastanti, con grandi superfici percorse e perdite di vite umane. Dal 2000 al 2017 le aree interessate da incendi sono state 8.500.000 ettari, circa 3,5 volte la superficie della Sardegna. La perdita di vite umane è stata di 611 persone. Nel rapporto “Un paese che brucia” i membri SISEF: Luca Tonarelli, Giorgio Vacchiano, Davide Ascoli, Giuseppe Mariano Delogu e Valentina Bacciu ci guidano attraverso un’analisi sistemica del problema incendi, che va dalle cause alle conseguenze del problema, fornendo allo stesso tempo raccomandazioni e proposte che possano servire a mettere in atto soluzioni efficaci e all’altezza dei cambiamenti climatici in atto.

La capacità delle foreste di mitigare i cambiamenti climatici sta diminuendo

Una recente review pubblicata sulla rivista Science evidenzia come siccità, incendi, insetti patogeni e tempeste potranno causare mortalità su vaste aree forestali, e quindi ridurre la quantità di carbonio immagazzinato (stock) nella biomassa forestale. Gli autori rilevano come i modelli su cui si basano le decisioni politiche di molti Paesi non tengano in adeguata considerazione questi disturbi, che sono in aumento a causa dei cambiamenti climatici stessi. Pur con importanti differenze nei diversi biomi, gli incendi, le tempeste e gli insetti patogeni avranno un impatto decisamente maggiore rispetto al passato sulla mortalità delle foreste in molte regioni.

Webinar: tavolo tecnico su adattamento delle foreste di faggio al cambiamento climatico

Lunedì 29 Giugno 2020, ore 15.00-18.30 – Il progetto Life AForClimate organizza, attraverso un webinar, un tavolo tecnico che contribuirà ad elaborare le linee guida di adattamento delle foreste di faggio al cambiamento climatico. Durante l’incontro si svolgerà inoltre la prima “Comunità di pratiche” organizzata nell’ambito del tavolo tecnico.

L’assorbimento di carbonio delle foreste mature in un’atmosfera più ricca di CO2

Tra le principali azioni previste dagli accordi di Parigi del 2015 per la mitigazione del cambiamento climatico c’è quella di aumentare lo stock di carbonio nella biomassa forestale. Le foreste, infatti, contribuiscono globalmente a bilanciare una parte significativa delle emissioni antropiche di anidride carbonica (CO2). Il contributo degli alberi come assorbitori di CO2 potrebbe ulteriormente aumentare in futuro, grazie all’effetto fertilizzante legato all’aumento della concentrazione di questo gas serra in atmosfera. Le emissioni antropiche di anidride carbonica potrebbero quindi essere controbilanciate, almeno parzialmente, da un incremento nella crescita degli alberi.

Il reale effetto dei rimboschimenti sul clima

Secondo la miglior scienza disponibile, l’insieme di tutte le soluzioni basate sulla natura, che comprendono piantare alberi, gestire le foreste esistenti in modo climaticamente intelligente, fermare la deforestazione tropicale, conservare le aree umide e le torbiere e praticare l’agricoltura conservativa, potrebbe aiutarci a conseguire il 30% della mitigazione climatica necessaria per contenere il riscaldamento globale a fine secolo entro 2°C rispetto all’epoca preindustrale. La sola espansione delle foreste in tutte le aree disponibili – escludendo quelle agricole, urbane e ad alto contenuto di biodiversità come le savane – potrebbe garantire, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un sequestro addizionale di oltre 10 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, pari a due volte le emissioni prodotte dagli USA nel 2019. Un contributo che non è sufficiente da solo, ma di cui non è possibile fare a meno.

Foreste e Cambiamento Climatico: percezione del problema e preoccupazione rispetto ai fattori di rischio

Il Progetto Life AForClimate negli scorsi mesi ha proposto un questionario per comprendere la percezione di addetti ai lavori del settore forestale a riguardo dell’impatto del cambiamento climatico sulle foreste e la loro opinione rispetto a possibili soluzioni per aumentarne l’adattamento. Pubblichiamo qui i risultati relativi alla percezione del problema e alla preoccupazione rispetto ai possibili fattori di rischio.

Call for Contributions – IPCC AR6 Climate Change 2021: Impacts, Adaptation, and Vulnerability

At the recent second lead authors meeting of the IPCC Sixth Assessment Report Working Group II, held in Kathmandu in Nepal, the author team for the Cross-Chapter Paper on Mountains had the opportunity to consider the internal review comments received on its Zero Order Draft, and steer a course towards the development of the First Order Draft due in early October 2019. The Mountain Research Initiative (MRI) has now issued a call for published review and synthesis papers that respond to the assessment needs identified by the authors in Kathmandu.