Crisi climatica e rinnovazione: prevedere la pasciona

La crisi climatica altera le strategie di produzione dei semi delle piante di tutto il mondo. Per quelle specie come il faggio che si rinnovano attraverso strategie di riproduzione sincronizzate su vasta scala e periodiche, queste alterazioni causeranno una minore efficienza nell’impollinazione e nella conseguente produzione di semi.

Il ripetersi di condizioni climatiche ben precise innesca nel faggio un ciclo che alterna periodi di scarsa fruttificazione seguiti da una stagione di abbondante produzione di seme: la cosiddetta pasciona. La pasciona è un evento molto importante sia per la singola pianta che per l’intero ecosistema bosco. Si tratta di una strategia adattativa di molte specie nelle quali l’impollinazione è guidata dal vento, ed è caratterizzata da un’alta produzione di seme, variabile nel corso degli anni, sincronizzata tra aree geografiche contigue ed estese. In questo modo, la specie si assicura una rigenerazione efficace, incrementando la capacità di dispersione e quindi di riproduzione.  Le condizioni ideali affinché si realizzi una pasciona sono: un’estate calda e secca due anni prima, seguita da una estate umida e fresca un anno prima e una primavera/estate senza eventi estremi (come una gelata tardiva o forte siccità) nello stesso anno. I valori di caldo, fresco, umido e secco, inoltre, non sono definiti da specifiche soglie di temperatura e precipitazione, ma devono intendersi relativi al clima medio sperimentato dalla pianta nel luogo in cui si trova. Per cui, i cambiamenti climatici hanno un impatto determinante nel regolare la disseminazione del faggio perché agiscono come un’alterazione delle condizioni alle quali una popolazione di faggio si è adattata nel tempo. La pasciona non influenza unicamente la riproduzione di una specie e quindi la composizione e la struttura di un bosco, ha degli effetti a cascata sulle catene alimentari e sulla fornitura di servizi ecosistemici. Ad esempio, gli eventi di pasciona sono spesso correlati con le dinamiche di popolazione dei predatori, regolandone la numerosità. La grande quantità di seme assicura la rigenerazione del bosco anche in presenza di una popolazione numerosa di predatori, a differenza di annate nelle quali la quantità di seme è bassa e il successo di rigenerazione è meno probabile. La pasciona del faggio è un evento di ampio interesse, in quanto riguarda una specie di primaria importanza dal punto di vista selvicolturale, costituente di gran parte delle foreste nazionali ed europee. Comprendere e poter prevedere le dinamiche di rinnovazione è quindi fondamentale per poter implementare attività di gestione forestale che mirino non solo ad una rigenerazione efficiente ma anche ad un possibile adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.

Nonostante sia ancora necessario indagare in profondità il fenomeno, ad oggi è possibile cercare di prevedere la probabilità di produzione di seme delle foreste di faggio utilizzando modelli e algoritmi più o meno complessi. Per esempio, l’applicazione ShinyForeMast. L’applicazione si basa sul corrispettivo pacchetto foreMast, ovvero una serie di funzioni utilizzabili nell’ambiente di programmazione R che permettono di ottenere la possibile produzione di seme nell’anno corrente, usando dati meteorologici legati alla temperatura e alla precipitazione media del periodo estivo dei due anni precedenti. Con questo semplice metodo diventa quindi possibile pianificare anticipatamente le attività da svolgere in faggeta, migliorando la gestione forestale, adattandola ai cambiamenti climatici e ad un utilizzo sostenibile delle risorse.

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Sebastian Marzini
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CREA Foreste e Legno, Arezzo | Altri Posts

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