Il monitoraggio dei boschi in deperimento: una sfida collettiva

Periodi siccitosi e ondate di calore sono sempre più frequenti ed intensi. Esplorare la diversa sensibilità di crescita degli alberi in presenza di eventi climatici estremi rappresenta la chiave per interpretare meglio le dinamiche forestali. Uno studio pubblicato sulla rivista PNAS mostra in che modo i cambiamenti climatici stiano profondamente trasformando le nostre foreste. I ricercatori coinvolti hanno scoperto come la mortalità degli alberi legata alla siccità stia portando ad una sostituzione parziale o totale del tipo di vegetazione presente in alcuni biomi: nello specifico, le foreste dominate da specie tipiche di ambienti più umidi stanno evolvendo verso popolamenti caratterizzati da specie adattate a condizioni più aride

Negli ultimi anni, quindi, la capacità delle diverse specie arboree di adattarsi alle nuove condizioni climatiche si sta riducendo; ne sono testimonianza i molteplici fenomeni di deperimento forestale, diffusi ormai in tutto il globo. Si tratta di una problematica sempre più critica che interessa diversi biomi e soprattutto molteplici specie forestali arboree. La mortalità forestale è ormai ampiamente diffusa anche in Italia ed è diventato sempre più cruciale avere contezza di ciò che sta accadendo intorno a noi. 

Esistono diversi approcci per il monitoraggio dello stato di salute delle foreste. L’approccio tradizionale si basa sulla dendroecologia: gli alberi sono in grado di “registrare” le condizioni esterne e di fornirci importanti informazioni sui periodi in cui le condizioni climatiche hanno influenzato negativamente la crescita degli alberi. L’approccio innovativo è invece legato al telerilevamento satellitare: il satellite è in grado di “registrare” la quantità di energia riflessa dalle diverse superfici, consentendoci, attraverso l’utilizzo dei cosiddetti indici vegetazionali, di monitorare estese superfici forestali e confrontare l’andamento del loro stato di salute nel tempo. L’idea di alcuni ricercatori dell’Università della Basilicata e del gruppo di lavoro “Foreste, tra Mitigazione ed Adattamento” della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale è stata quella di creare uno strumento che potesse consentire di censire i siti forestali in deperimento presenti in Italia e di creare una banca dati, presupposto fondamentale per poter porre le basi della futura gestione di questi popolamenti. SilvaCuore è una web-application che consentirà ai cittadini (esperti e non) di inviare informazioni sullo stato di salute dei nostri boschi attraverso una semplice segnalazione.  

L’obiettivo è quello di coniugare ricerca scientifica, cittadini/istituzioni e nuove tecnologie per poter monitorare e gestire in modo migliore le nostre foreste. I prossimi anni saranno dunque fondamentali per riaffermare l’importanza e la centralità delle foreste in relazione alla crisi climatica. Soltanto un approccio di questo tipo potrà consentire lo sviluppo di una rete di monitoraggio forestale con l’aiuto di una comunità attiva di utenti. Il contributo di tutti permetterà di ridare ai nostri boschi ed alla loro salute il giusto valore. 


Info Autori

Maria Castellaneta
School of Agricultural, Forest, Food and Environmental Sciences, SAFE - University of Basilicata | Altri Posts
Francesco Ripullone
Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari e Ambientali - SAFE, Università della Basilicata, v.le dell’Ateneo Lucano 10, 85100 Potenza (Italy) | Altri Posts

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