All you need is… WOOD

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Ultimo capitolo della rubrica “Legno e Società” dedicato al benessere psicologico che deriva dall’uso di questo materiale

Ed eccoci arrivati al contributo conclusivo della rubrica “Legno e Società”.
La Prof.ssa Romagnoli, nella sua prefazione, esordiva scrivendo che “Tra le materie prime di cui disponiamo nessuna è stata in grado, come il legno, di attraversare le diverse epoche storiche, assumendo molteplici vesti per venire incontro alle necessità materiali, e immateriali, delle società che si sono susseguite”, dando il “la” ad un succedersi di contributi che, da amante e studiosa del legno, ho trovato estremamente interessanti e stimolanti.
Il legno è storia e preistoria, è musica e arte, è energia, può essere la nostra casa e tutto quello che la
arreda, è un materiale amico dell’ambiente, complesso, variabile, fonte di materiali ad alto valore aggiunto.
Le nostre foreste sono la fabbrica/banca del legno, la natura le governa e noi esseri umani le utilizziamo,
avendo a cuore la loro salute, in quanto primo anello della filiera del legno.

Ma sono “solo” le sue caratteristiche tecniche a farci amare e apprezzare tanto questo materiale?
Vi siete mai chiesti perché in una casa dove il legno è il materiale utilizzato per la costruzione o nell’arredo ci sentiamo così bene?
E non mi riferisco solo allo chalet di montagna associato alle vacanze e all’idea di relax…


Sono molti gli studiosi in tutto il mondo ad essersi fatti la stessa domanda considerato che la letteratura
scientifica è ricca di pubblicazioni che descrivono il benessere percepito in presenza del materiale legno. Sicuramente il legno per le sue caratteristiche aiuta ad aumentare il comfort ambientale favorendo
l’isolamento acustico e termico, ma la sua funzione non si limita ad una mera interazione fisica. Dalle
ricerche condotte finora, è emerso che un ambiente in legno è percepito come familiare, confortevole e
rilassante.

La sensazione di benessere psicologico che ne deriva coinvolge non solo componenti percettive, ma anche cognitive e affettive1. Infatti, persone con un alto grado di biofilia, ovvero l’innata predisposizione dell’essere umano nei confronti della natura, percepiscono un ambiente in legno più profumato2. In un ambiente in legno, le emozioni positive vengono percepite con una maggiore intensità rispetto a quelle negative. Quando il legno viene paragonato ad altri materiali, le persone sembrano preferire il legno perché è considerato più naturale, piacevole, caldo e durevole rispetto a ceramica, pietra, cuoio, gesso, acciaio o addirittura laminato3 (anche quando il loro aspetto imita il legno).

Per approfondire la ricerca sul benessere derivante dal legno, in uno studio condotto presso il Dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova, il progetto “Wood Comfort”, sono stati allestiti due ambienti, uno in legno e uno non-legno, dove sono stati realizzati diversi test psicologici.

Set sperimentale progetto “Wood Comfort” (Campus di Agripolis, Università degli Studi di Padova)

A parità di aspetto, condizioni ambientali (luce, temperatura), la stanza in legno è stata valutata come più rotonda e calda rispetto a quella non in legno, oltre che più naturale, confortevole e ovattata. Nei due ambienti, è stato condotto un test sul recupero dell’attenzione e i risultati hanno visto, ancora una volta, il legno vincente: dopo un’attività stressante svolta in uno dei due ambienti, fare una pausa nell’ambiente in legno aiuta a recuperare l’attenzione e a migliorare la nostra performance! A questo punto sembra evidente che considerare il comfort abitativo solo da un punto di vista fisico risulta limitato, tanto più che con l’uso dei giusti materiali (nelle giuste proporzioni) anche il comfort psicologico ne guadagna.
Per tutte queste sue caratteristiche (e chissà quali altre ancora da scoprire), il legno è un materiale
incredibile, unico nella sua complessità
, capace di soddisfare tutti (o quasi) i nostri bisogni. Pertanto, credo di non sbagliarmi concludendo questa rubrica cantando: “All you need is… WOOD”.

Info Autori

Michela Zanetti
Professore Associato @ Dip. TESAF, Università degli Studi di Padova | Altri Posts

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