I vantaggi ambientali dell’utilizzo del legno

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“E adesso come faccio?”. Confesso di averlo pensato dopo aver concordato con la Prof.ssa Zanetti, responsabile editoriale della presente rubrica, che sarei stato io a parlare dei vantaggi ambientali del legno. In effetti, i benefici sono così numerosi e ampi che risulta difficile trattarli in forma sintetica. Rinuncio quindi a ogni pretesa di completezza e mi limito ad alcune considerazioni di inquadramento.

Dunque, premesso che la gestione sostenibile delle foreste e il commercio legale sono requisiti essenziali per poter usufruire dei vantaggi del legno, un buon modo per approcciare il tema è seguire la filiera dal bosco al prodotto finito, e oltre.

Per iniziare, il prelievo del legname in bosco comporta emissioni ridotte rispetto all’estrazione di molte materie prime alternative, tanto più quando le utilizzazioni forestali seguono criteri di elevata sostenibilità (Marchi et al. 2018).

I prodotti a base di legno stoccano carbonio per tutta la loro vita in opera (immagine F. Negro).
 

Per quanto riguarda il trasporto lungo le varie fasi della filiera, vale la pena ricordare che l’uso di legname locale riduce notevolmente le già limitate emissioni di CO2 associate ai prodotti da esso derivati (Atnoorkar et al. 2024). Anche le fasi di prima e seconda trasformazione risultano meno impattanti rispetto a quelle di molti materiali concorrenti, ancor più quando sono effettuate con un approccio di sostenibilità.

Passando agli impieghi, è da evidenziare che i prodotti in legno stoccano per tutta la loro vita in opera il carbonio prelevato dalla CO2 atmosferica tramite la fotosintesi, aspetto divenuto di grandissimo interesse ai fini della mitigazione della crisi climatica. Nell’ottica del contrasto al riscaldamento globale si può poi citare che il legno si presta, in varie forme, alla coibentazione termica degli edifici, con notevoli riduzioni delle emissioni di CO2 ad essi associate. Inoltre, al termine del periodo di esercizio i prodotti legnosi offrono, in linea con i principi dell’economia circolare, numerose opzioni di riutilizzo e riciclo che consentono di prolungare nel tempo lo stoccaggio di carbonio. Tale funzione prosegue anche in discarica, mentre la combustione finale evita l’emissione di CO2 di origine fossile.

Il principio delle 3S sintetizza il ruolo di foreste e legno ai fini della mitigazione della crisi climatica: Sequestro di CO2 da parte delle foreste; Stoccaggio di carbonio nel legno e derivati; Sostituzione di altri materiali e fonti energetiche di origine fossile (immagine F. Negro).

In questo quadro non mancano tuttavia alcuni punti interrogativi. Ad esempio, i tagli illegali colpiscono drammaticamente le foreste di diversi Paesi, e nell’insieme interessano tra il 15% e il 30% della produzione globale di legname (Interpol 2019), motivo per cui sono in continua crescita gli sforzi nella lotta alla deforestazione (UE 2023). In termini di Valutazione del Ciclo di Vita di Prodotto è invece da notare che gli impatti ambientali aumentano in funzione del numero di lavorazioni, e di quantità e tipo di adesivi incorporati (su questi temi si veda lo stimolante contributo del prof. Todaro).

In ogni caso non possiamo chiedere al legno di fare magie, a meno che non si tratti di quello della bacchetta di agrifoglio di Harry Potter… Tornando da Hogwarts al mondo reale, la crisi climatica in atto coinvolge la nostra società nella sua interezza: l’uso dei prodotti legnosi riveste un ruolo importante tra le varie strategie di mitigazione, ma è da inserire in un contesto più ampio che deve considerare le fonti energetiche, i mezzi di produzione, i sistemi di trasporto, gli stili di vita, etc.

É certo, comunque, che i benefici elencati in precedenza conferiscono al legno un valore ambientale unico che emerge spiccatamente nel confronto con molti materiali alternativi (Liang et al. 2020): non è un caso se sono sempre più frequenti le applicazioni in cui i prodotti legnosi vengono scelti in primis per motivi di sostenibilità. Tra i tanti ruoli, la Tecnologia del Legno ha dunque quello di far sì che questo materiale e i suoi derivati soddisfino con successo i requisiti previsti dai vari impieghi in modo da protrarre nel tempo i grandi vantaggi ambientali connessi.

Spero di aver fornito alcuni spunti di riflessione e, come di recente (Negro e Maggi 2023), mi concedo di concludere con una licenza poetica sulla stretta connessione tra legno e ambiente: in fondo, un pezzo di legno è il risultato di un albero baciato dal sole.

Riferimenti bibliografici
  • Atnoorkar, S., Ghatpande, O.A., Haile, S.L., Goetsch, H.E., Harris, C.B. (2024) Carbon intensity of mass timber materials: impacts of sourcing and transportation. Frontiers in Built Environment, 9, 1321340.
  • Interpol (2019) Global Forestry Enforcement. Strengthening Law Enforcement Cooperation Against Forestry Crime. Interpol General Secretariat, Lyon, France.
  • Liang, S., Gu, H., Bergman, R., Kelley, S. (2020) Comparative life-cycle assessment of a mass timber building and concrete alternative. Wood and Fiber Science, 52, 217–229.
  • Marchi E., Chung W., Visser R., Abbas D., Nordfjell T., Mederski P.S., McEwan A., Brink M., Laschi A. (2018) Sustainable Forest Operations (SFO): a new paradigm in a changing world and climate. Science of the Total Environment, 634, 1385-1397.
  • Negro F., Maggi H. (2023) Carbon storage in wood furniture. Living in a sustainable world. PEFC International, Geneva, Switzerland.
  • Regolamento (UE) 2023/1115 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 maggio 2023. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A32023R1115

Info Autori

Francesco Negro
Professore Associato @ Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Agroalimentari (DISAFA) | Altri Posts

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