I crediti “truffa” di carbonio forestali rischiano di aggravare i cambiamenti climatici
Articolo tradotto da The Conversation per portare alla luce l’inchiesta del Guardian e la scoperta di crediiti di carbonio “truffa”
Articolo tradotto da The Conversation per portare alla luce l’inchiesta del Guardian e la scoperta di crediiti di carbonio “truffa”
Studio ARPA, UniTo, UniMi, Max Plank Institute che decreta come il larice sia resistente agli estremi climatici ma non quando questi avvengono nei periodi più delicati dello sviluppo stagionale.
La parola resilienza è sicuramente tra i termini più usati (e abusati) di questo periodo. Il concetto di resilienza è legato alla ripresa dopo un evento negativo. Rispetto alla semplice resistenza, dunque, qualcosa di più dinamico, attivo. Il termine resilienza in ecologia ha un significato ben...
Dal 1 al 12 novembre la Scozia ospiterà il vertice mondiale dell’ONU sui Cambiamenti Climatici. Questo evento è particolarmente importante perché le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai tangibili e non è prevista una immediata inversione di tendenza. Da quasi trenta anni l’ONU riunisce i...
Stiamo assistendo in questi giorni a diversi incendi che percorrono le foreste della penisola e distruggono coltivi, aziende pastorali e strutture commerciali/abitative, arrivando a mettere in pericolo le persone che vivono e frequentano gli ambienti naturali e le zone di interfaccia tra la foresta e le aree urbane. Nei prossimi anni questi fenomeni aumenteranno in frequenza e di intensità a causa di diversi fattori che agiscono in modo sinergico…
Come prevenire il propagarsi di megafire come quello avvenuto in Sardegna? La prevenzione più efficace agisce sulle cause remote.
Concluso l’iter di riconoscimento, è il momento per la Fondazione AlberItalia di presentarsi ufficialmente con un evento che si terrà a Capaccio di Santa Sofia (FC) nel Centro Direzionale di Romagna Acque – Società delle Fonti. L’evento sarà trasmesso in diretta online…
Il 26 marzo del 2021 per la prima volta da più di mille anni, i ciliegi di Kyoto hanno raggiunto la piena fioritura con un anticipo eccezionale. Per risalire ad un evento paragonabile bisogna tornare indietro tra le pagine dei diari e delle cronache scritte dagli...
Solo qualche giorno fa, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso a Bruxelles la “Strategie di sviluppo a basse emissioni di gas serra di lungo periodo” del nostro Paese. Il documento elaborato in conformità a quanto stabilito nell’Accordo di Parigi,...
I dati sulle produzioni di legname in Italia nel 2019, prodotti dall’ISTAT e recentemente pubblicati dalla FAO e da EUROSTAT, sono pieni di inesattezze e sottovalutazioni. In questo lavoro, pubblicato su Forest@, gli autori mostrano come il sistema italiano per la raccolta dei dati forestali sia ancora inaffidabile, al punto da compromettere la qualità delle statistiche relative ad un terzo del territorio italiano, e alla più grande infrastruttura verde del paese.
Parliamo spesso dei benefici delle foreste: il sequestro di carbonio, la protezione dal dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, o ancora la produzione di risorse rinnovabili e pulite come il legno. Talvolta non è possibile ottenere tutti i benefici contemporaneamente, e occorre chiedersi quale siano quelli prioritari. Come dovrebbe cambiare quindi la gestione di una foresta a seconda del beneficio che riteniamo più importante? Se lo è chiesto un team di ricercatori coordinato dall’Università Tecnica di Monaco di Baviera.
Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.
Secondo la miglior scienza disponibile, l’insieme di tutte le soluzioni basate sulla natura, che comprendono piantare alberi, gestire le foreste esistenti in modo climaticamente intelligente, fermare la deforestazione tropicale, conservare le aree umide e le torbiere e praticare l’agricoltura conservativa, potrebbe aiutarci a conseguire il 30% della mitigazione climatica necessaria per contenere il riscaldamento globale a fine secolo entro 2°C rispetto all’epoca preindustrale. La sola espansione delle foreste in tutte le aree disponibili – escludendo quelle agricole, urbane e ad alto contenuto di biodiversità come le savane – potrebbe garantire, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un sequestro addizionale di oltre 10 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, pari a due volte le emissioni prodotte dagli USA nel 2019. Un contributo che non è sufficiente da solo, ma di cui non è possibile fare a meno.
Una ricerca coordinata recentemente pubblicata su Nature dimostra che la capacità di assorbimento di carbonio atmosferico delle foreste tropicali è diminuita, in circa 20 anni, dal 17% al 6% del totale delle emissioni prodotte dall’uomo.
Nell’ambito del 10° salone dell’energia dal legno FORLENER 2019, tenutosi a Erba (CO) il 18-19 maggio 2019, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia (ERSAF) e la Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF) hanno organizzato un convegno dal titolo “Tempesta Vaia: dall’emergenza a nuovi scenari gestionali”. Relatori di fama nazionale e internazionale hanno esposto i problemi ancora esistenti a sei mesi dalla tempesta Vaia, che ha causato il più esteso danno mai registrato alle foreste italiane, e delineato le migliori soluzioni finora realizzate sui territori lungo tutta la filiera forestale…
(a cura di Compagnia delle Foreste e SISEF GdL Comunicazione Forestale, su base dati Mipaaft, Protezione civile, ecc.) Scarica in formato PDF (796 KB): Infografica-danni-da-vento-CdF-SISEF.pdf
Un video autoprodotto da Compagnia delle Foreste con la collaborazione di Giorgio Vacchiano. A un mese dalla tempesta Vaia, che ha colpito le Alpi centro orientali provocando migliaia di ettari di crolli da vento nei boschi di Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia e Friuli Venezia Giulia,...
University of Milano-Bicocca, Milan (Italy), July 1st – 5th, 2019 We would like to invite you to attend the 10th IALE World Congress which takes place July 1st – 5th, 2019 in Milan, Italy, organized by the local chapter SIEP-IALE. The IALE World Congress is an...
L’obiettivo del Gruppo di Lavoro SISEF “Comunicazione” è la diffusione della “cultura forestale” nella società e nel grande pubblico in Italia, cioè di una maggiore consapevolezza del patrimonio forestale italiano, del ruolo delle foreste come fornitori di servizi ecosistemici, delle pratiche e obiettivi della gestione forestale...