California in fiamme. Storia di un fuoco fuori scala
Ci sono gli indendi e ci sono i maxi incendi o Extreme Wildfire Events. Giorgio Vacchiano ne descrive uno, quello che nel 2018 colpì la California.
Ci sono gli indendi e ci sono i maxi incendi o Extreme Wildfire Events. Giorgio Vacchiano ne descrive uno, quello che nel 2018 colpì la California.
Il potenziale del modello TRIAD per affrontare le sfide della gestione multifunzionale delle foreste europee in questa pillola di scienze forestali
Ultima tappa della terza settimana del Giro Forestale d’Italia. Direzione Roma passando per il bosco WWF di Macchiagrande. Ve lo raccontiamo in questo post di Giorgio Vacchiano, in collaborazione con il WWF Italia.
Tuttte le particolarità del Bosco di Vanzano nel secondo episodio del Giro Forestale d’Italia, raccontato da Giorgio Vacchiano in collaborazione con WWF Italia.
La terza settimana del Giro dei Boschi, in parallelo con il Giro di Italia, inizia con l’Oasi di Valtrigona. Leggi l’articolo di Giorgio Vacchiano scritto in collaborazione con il WWF Italia
Continua il Giro delle Foreste d’Italia per raccontare da una prospettiva forestale il Giro D’Italia. Progetto in collaborazione con il WWF Italia
Segui con noi la prima settimana del Giro d’Italia da una prospettiva forestale. Progetto in collaborazione con il WWF Italia
Articolo tradotto da The Conversation per portare alla luce l’inchiesta del Guardian e la scoperta di crediiti di carbonio “truffa”
Studio ARPA, UniTo, UniMi, Max Plank Institute che decreta come il larice sia resistente agli estremi climatici ma non quando questi avvengono nei periodi più delicati dello sviluppo stagionale.
La parola resilienza è sicuramente tra i termini più usati (e abusati) di questo periodo. Il concetto di resilienza è legato alla ripresa dopo un evento negativo. Rispetto alla semplice resistenza, dunque, qualcosa di più dinamico, attivo. Il termine resilienza in ecologia ha un significato ben...
Dal 1 al 12 novembre la Scozia ospiterà il vertice mondiale dell’ONU sui Cambiamenti Climatici. Questo evento è particolarmente importante perché le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai tangibili e non è prevista una immediata inversione di tendenza. Da quasi trenta anni l’ONU riunisce i...
Stiamo assistendo in questi giorni a diversi incendi che percorrono le foreste della penisola e distruggono coltivi, aziende pastorali e strutture commerciali/abitative, arrivando a mettere in pericolo le persone che vivono e frequentano gli ambienti naturali e le zone di interfaccia tra la foresta e le aree urbane. Nei prossimi anni questi fenomeni aumenteranno in frequenza e di intensità a causa di diversi fattori che agiscono in modo sinergico…
Come prevenire il propagarsi di megafire come quello avvenuto in Sardegna? La prevenzione più efficace agisce sulle cause remote.
Concluso l’iter di riconoscimento, è il momento per la Fondazione AlberItalia di presentarsi ufficialmente con un evento che si terrà a Capaccio di Santa Sofia (FC) nel Centro Direzionale di Romagna Acque – Società delle Fonti. L’evento sarà trasmesso in diretta online…
Il 26 marzo del 2021 per la prima volta da più di mille anni, i ciliegi di Kyoto hanno raggiunto la piena fioritura con un anticipo eccezionale. Per risalire ad un evento paragonabile bisogna tornare indietro tra le pagine dei diari e delle cronache scritte dagli...
Solo qualche giorno fa, il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso a Bruxelles la “Strategie di sviluppo a basse emissioni di gas serra di lungo periodo” del nostro Paese. Il documento elaborato in conformità a quanto stabilito nell’Accordo di Parigi,...
I dati sulle produzioni di legname in Italia nel 2019, prodotti dall’ISTAT e recentemente pubblicati dalla FAO e da EUROSTAT, sono pieni di inesattezze e sottovalutazioni. In questo lavoro, pubblicato su Forest@, gli autori mostrano come il sistema italiano per la raccolta dei dati forestali sia ancora inaffidabile, al punto da compromettere la qualità delle statistiche relative ad un terzo del territorio italiano, e alla più grande infrastruttura verde del paese.
Parliamo spesso dei benefici delle foreste: il sequestro di carbonio, la protezione dal dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, o ancora la produzione di risorse rinnovabili e pulite come il legno. Talvolta non è possibile ottenere tutti i benefici contemporaneamente, e occorre chiedersi quale siano quelli prioritari. Come dovrebbe cambiare quindi la gestione di una foresta a seconda del beneficio che riteniamo più importante? Se lo è chiesto un team di ricercatori coordinato dall’Università Tecnica di Monaco di Baviera.
Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.
Secondo la miglior scienza disponibile, l’insieme di tutte le soluzioni basate sulla natura, che comprendono piantare alberi, gestire le foreste esistenti in modo climaticamente intelligente, fermare la deforestazione tropicale, conservare le aree umide e le torbiere e praticare l’agricoltura conservativa, potrebbe aiutarci a conseguire il 30% della mitigazione climatica necessaria per contenere il riscaldamento globale a fine secolo entro 2°C rispetto all’epoca preindustrale. La sola espansione delle foreste in tutte le aree disponibili – escludendo quelle agricole, urbane e ad alto contenuto di biodiversità come le savane – potrebbe garantire, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un sequestro addizionale di oltre 10 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, pari a due volte le emissioni prodotte dagli USA nel 2019. Un contributo che non è sufficiente da solo, ma di cui non è possibile fare a meno.