Autore: Giorgio Vacchiano

Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia (DISAA)

Università degli Studi di Milano

Resilienza alla siccità e diradamenti

La parola resilienza è sicuramente tra i termini più usati (e abusati) di questo periodo. Il concetto di resilienza è legato alla ripresa dopo un evento negativo. Rispetto alla semplice resistenza, dunque, qualcosa di più dinamico, attivo. Il termine resilienza in ecologia ha un significato ben...

Prevenzione antincendio e la conservazione dell’ambiente: il caso della Pineta Dannunziana di Pescara

Stiamo assistendo in questi giorni a diversi incendi che percorrono le foreste della penisola e distruggono coltivi, aziende pastorali e strutture commerciali/abitative, arrivando a mettere in pericolo le persone che vivono e frequentano gli ambienti naturali e le zone di interfaccia tra la foresta e le aree urbane. Nei prossimi anni questi fenomeni aumenteranno in frequenza e di intensità a causa di diversi fattori che agiscono in modo sinergico…

La Fondazione Alberitalia si presenta

Concluso l’iter di riconoscimento, è il momento per la Fondazione AlberItalia di presentarsi ufficialmente con un evento che si terrà a Capaccio di Santa Sofia (FC) nel Centro Direzionale di Romagna Acque – Società delle Fonti. L’evento sarà trasmesso in diretta online…

Forest@ – Neanche VAIA resiste all’insostenibile leggerezza delle statistiche forestali

I dati sulle produzioni di legname in Italia nel 2019, prodotti dall’ISTAT e recentemente pubblicati dalla FAO e da EUROSTAT, sono pieni di inesattezze e sottovalutazioni. In questo lavoro, pubblicato su Forest@, gli autori mostrano come il sistema italiano per la raccolta dei dati forestali sia ancora inaffidabile, al punto da compromettere la qualità delle statistiche relative ad un terzo del territorio italiano, e alla più grande infrastruttura verde del paese.

Gestire le foreste per obiettivi

Parliamo spesso dei benefici delle foreste: il sequestro di carbonio, la protezione dal dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, o ancora la produzione di risorse rinnovabili e pulite come il legno. Talvolta non è possibile ottenere tutti i benefici contemporaneamente, e occorre chiedersi quale siano quelli prioritari. Come dovrebbe cambiare quindi la gestione di una foresta a seconda del beneficio che riteniamo più importante? Se lo è chiesto un team di ricercatori coordinato dall’Università Tecnica di Monaco di Baviera.

Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali

Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.

Il reale effetto dei rimboschimenti sul clima

Secondo la miglior scienza disponibile, l’insieme di tutte le soluzioni basate sulla natura, che comprendono piantare alberi, gestire le foreste esistenti in modo climaticamente intelligente, fermare la deforestazione tropicale, conservare le aree umide e le torbiere e praticare l’agricoltura conservativa, potrebbe aiutarci a conseguire il 30% della mitigazione climatica necessaria per contenere il riscaldamento globale a fine secolo entro 2°C rispetto all’epoca preindustrale. La sola espansione delle foreste in tutte le aree disponibili – escludendo quelle agricole, urbane e ad alto contenuto di biodiversità come le savane – potrebbe garantire, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un sequestro addizionale di oltre 10 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, pari a due volte le emissioni prodotte dagli USA nel 2019. Un contributo che non è sufficiente da solo, ma di cui non è possibile fare a meno.

Comunicato Stampa: “Tempesta Vaia: dall’emergenza a nuovi scenari gestionali”

Nell’ambito del 10° salone dell’energia dal legno FORLENER 2019, tenutosi a Erba (CO) il 18-19 maggio 2019, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia (ERSAF) e la Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF) hanno organizzato un convegno dal titolo “Tempesta Vaia: dall’emergenza a nuovi scenari gestionali”. Relatori di fama nazionale e internazionale hanno esposto i problemi ancora esistenti a sei mesi dalla tempesta Vaia, che ha causato il più esteso danno mai registrato alle foreste italiane, e delineato le migliori soluzioni finora realizzate sui territori lungo tutta la filiera forestale…

Prima Riunione GdL SISEF “Comunicazione Forestale”

L’obiettivo del Gruppo di Lavoro SISEF “Comunicazione” è la diffusione della “cultura forestale” nella società e nel grande pubblico in Italia, cioè di una maggiore consapevolezza del patrimonio forestale italiano, del ruolo delle foreste come fornitori di servizi ecosistemici, delle pratiche e obiettivi della gestione forestale...