La figura del Direttore delle Operazioni di Spegnimento (D.O.S.) negli incendi boschivi

CharlVera

Nei precedenti articoli pubblicati su questa rubrica, il tema della prevenzione e della lotta attiva agli incendi boschivi è stato autorevolmente trattato da diversi miei colleghi i quali hanno affrontato diverse figure che intervengono e che sono attivamente coinvolte nella complessa attività di gestione e controllo del fenomeno.

Resta ancora da illustrare una delle figure più delicate ed esposte nel complesso processo di responsabilità connesse alla dinamica ed agli effetti spesso dannosi degli incendi stessi: il D.O.S. Direttore delle Operazioni di Spegnimento.

Occorre fare una premessa indispensabile; con la L. 353/00 e successive modifiche (ultima la L.155/21 e diverse leggi regionali) l’incendio boschivo è pienamente entrato nel campo della Protezione Civile, come indica la definizione contenuta all’art. 2, contrariamente alla precedente L.47/75 che collocava la gestione del fenomeno all’interno delle politiche forestali.

Oggi a causa del riscaldamento globale, l’espansione insediativa e residenziale, l’accumulo di combustibili esposti al fuoco, lo scenario degli incendi è completamente cambiato diventando più estremo e catastrofico. Sono frequenti in tutto il bacino del Mediterraneo ma anche nel centro nord Europa (oltre Australia, California, Siberia etc.) deflagrazioni di incendi che superano abbondantemente 100.000 Kw/m di fiamma di cui è scientificamente provato un aumento di frequenza. In letteratura è noto1 che oltre i 10.000 Kw-1m di fiamma i sistemi di estinzione sono inefficienti e spesso collassano in caso di contemporaneità di eventi.

Contemporaneamente in Italia sono cambiati, oltre alla modifica del Tit. V della Costituzione, il codice della protezione civile (D.L. n. 1 del 2 gennaio 2018), quello del terzo settore e  il volontariato e le leggi sulla sicurezza nel lavoro. In questo contesto generale, l’unica figura che rimane invariata dal punto di vista delle competenze e attività da svolgere  (almeno dalla L. 47/75) è la figura del DOS, Direttore delle Operazioni di Spegnimento.

Da un’attenta lettura della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 gennaio 2020 “Definizione, funzioni, formazione e qualificazione delladirezione delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi” si dettaglia una lunga sequenza di competenze esclusive che il DOS deve svolgere, previo idoneo corso di formazione e certificazione, salvi i casi di pregressa esperienza.

  • a) individuare le caratteristiche dell’incendio boschivo e della zona interessata (scenario dell’incendio);
  • b) elaborare un idoneo piano di attacco per ottenere il rapido spegnimento dei fronti fiamma attivi e la conseguente messa in sicurezza dell’area; nel piano di attacco sono comprese le attività di spegnimento, bonifica e controllo;
  • c) coordinare le risorse terrestri e/o i mezzi aerei regionali e/o nazionali richiesti e avuti a disposizione;
  • d) richiedere l’intervento dei mezzi della flotta area antincendio di Stato, ove necessario, per il tramite della SOUP (sala operativa unificata permanente) o altra Sala operativa così come previsto dal Piano regionale AIB (antincendio boschivo);
  • e) comunicare le informazioni in suo possesso e riceverle da tutte le altre figure coinvolte nell’attività AIB;
  • f) dirigere le operazioni di spegnimento dalla circoscrizione, al controllo dei fronti fino alla bonifica, e pianificare l’attività di controllo;
  • g) collaborare con le forze di polizia per le attività di Polizia giudiziaria; a tal fine, durante le operazioni di spegnimento, salvaguarderà l’area di insorgenza dall’incendio al fine di evitare ogni possibile inquinamento della stessa e per favorire le attività di repertazione da parte dei reparti specializzati dell’Arma dei Carabinieri, dei Corpi Forestali delle Regioni a statuto speciale e degli altri organi di Polizia giudiziaria;
  • h) redigere, qualora richiesto dalla SOUP ed ai fini dell’inoltro alla stessa, il rapporto di intervento secondo il modello predisposto dalla Regione nel quale descrivere  sommariamente l’incendio, i mezzi coordinati e le azioni svolte. Il DOS del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, fermo l’invio del rapporto di intervento di cui sopra alla SOUP, si attiene anche alle disposizioni del Corpo in materia di scheda/rapporto di intervento;
  • i) gestire l’intervento dei mezzi aerei in sicurezza e secondo le regole della sicurezza aerea.

Il D.O.S. è una figura monocratica che assume la  responsabilità che dovrebbero essere ripartite ed organizzate in una squadra affiatata secondo metodologie, procedure, certificazioni specialistiche per tutti gli attori presenti sullo scenario dell’evento. Con “scenario dell’evento” si intende quello che si affronta direttamente, di fronte alle fiamme, governando tutta l’incertezza che momento dopo momento si sviluppa e si amplifica.

Si potrebbe paragonare il Direttore delle Operazioni di spegnimento al medico che, di fronte al malato, ne comprende il malessere e costruisce una strategia per guarirlo. Rimanendo nel tema della salute, un tempo era il medico condotto che in sé riassumeva tutte le funzioni necessarie a definire la terapia. Oggi, lo stesso, ha bisogno di analisi fatte su basi tecnologiche, consulti specialistici, risultati e referti informatizzati per poter decidere la terapia. Se il malato non è un individuo ma il nostro paesaggio che viene percorso dal fuoco, è il DOS, sulla base della stessa concezione del medico condotto e con lo stesso “intuitus personae” e “intuitus terrae”, ad operare e gestire con la conoscenza tutto ciò che succede per adottare serenamente le decisioni necessarie. Come il medico assegna la terapia, il DOS deve costruire la strategia ed attribuire ad altri l’esecuzione delle tattiche e delle manovre per controllare l’evento in atto.

Oggi in tutto il mondo questa visione monocratica è decisamente superata.

Quando sul campo sono presenti diversi mezzi aerei, decine di mezzi terrestri, centinaia di uomini per giorni o settimane, dirigere le operazioni richiede una divisione di compiti e responsabilità che non può essere in carico ad una sola figura quale quella che emerge ancora dalla citata Direttiva e dalla Circolare2 in cui al DOS, nel rapporto con i mezzi aerei, viene attribuita una funzione “tattica” e non strategica.

Non tutto è negativo però: ad esempio la Regione Sardegna ha da tempo formato all’interno del suo CFVA (Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale) diverse figure di  “Analisti dell’incendio boschivo” e organizzato (i primi in Italia) i Gruppi GAUF Gruppo di analisi e uso del fuoco. Analogamente la  Regione Toscana con il suo sistema della “DOS assistito”; sta cercando e riuscendo a superare questi limiti. Purtroppo questi esempi positivi non bastano perché l’obiettivo è quello di dare corpo alla metodologia (timidamente citata dalla citata Circolare  ma mai esplicitata in forma chiara) dell’Incident Command System (I.C.S.), cioè “la combinazione di installazioni, dispositivi, personale, protocolli, procedimenti e comunicazioni, dentro una  struttura organizzativa comune, con la responsabilità di amministrare le risorse assegnate per raggiungere, efficacemente, gli obiettivi pertinenti ad un evento3.

Infatti non basta il sistema delineato dal Metodo Augustus4 che manifesta, con una eccessiva ridondanza, la sovrapposizione tra funzioni analoghe in sale operative (distanti dallo scenario dell’evento), oltre all’incapacità di modificare e adeguare una strategia nel momento in cui il fenomeno cambia comportamento. L’ I.C.S. ( Incident Command System) si pone di fronte all’evento (ovviamente avvalendosi anche del supporto delle sale operative che tuttavia sono distanti) e ciascun attore, per la funzione che svolge è riconosciuto da tutti: ed è qui che la funzione della direzione delle operazioni in un definito gruppo di staff interforze e interdisciplinare può svolgersi al meglio.

Auspico che il Dipartimento della Protezione Civile fornisca utili suggerimenti alle Regioni per raggiungere questo comune e strategico obiettivo in termini di formazione, certificazione, dotazioni, allestimenti comuni e necessari all’attuazione piena dell’I.C.S., non solo alla formazione dei DOS.


  1. Tedim et al.,“Defining Extreme Wildfire Events:Difficulties, Challenges, and Impacts”, Fire 2018, 1, 9; doi:10.3390/fire1010009
  2. “Indicazioni operative sul Concorso della flotta aerea dello stato nella lotta attiva agli incendi boschivi 2022 del Dipartimento della Protezione Civile
  3. Caamaño Azcarate J., “Sistema de manejo de emergencias”, 2013, Masterfuego, materiali di studio
  4. Linee guida che oltre a fornire un indirizzo per la pianificazione di emergenza, flessibile secondo i rischi presenti nel territorio, delinea con chiarezza un metodo di lavoro semplificato nell’individuazione e nell’attivazione delle procedure per coordinare con efficacia la risposta di protezione civile affinchè tutte le risorse impiegate nella lotta all’incedio agiscano in sinergia.

Info Autori

Giuseppe Mariano Delogu
Docente @ Dipartimento di Agraria, Università di Sassari | Altri Posts

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