Il “valore aggiunto” nei prodotti a base di legno: slogan o leva concreta per lo sviluppo del settore?

“Valore aggiunto”, “creazione di valore” e “catena del valore” sono espressioni che sentiamo spesso quando si parla di prodotti a base di legno e filiere forestali. Ma cosa significano davvero? E come vengono trattate nella letteratura scientifica?

Un recente studio ha mostrato che il concetto di “valore aggiunto”, pur essendo ampiamente utilizzato in ambito accademico, è spesso impiegato in modo generico, più come un’etichetta intuitiva e rassicurante che come un aspetto strutturato. In realtà, il valore aggiunto è molto di più della differenza tra prezzo di vendita e costo di produzione: include anche aspetti funzionali, simbolici, sociali, emozionali e contestuali. Generare valore aggiunto non significa solo, come può sembrare, innovare o migliorare un prodotto, ma anche fare in modo che esso sia percepito come utile e desiderabile.

Questo è particolarmente vero nel comparto foresta-legno, dove le opportunità di creare valore spaziano dalla gestione forestale alle utilizzazioni, dalla trasformazione industriale fino al marketing, al riuso e riciclo. La “creazione di valore” è spesso legata al miglioramento dei processi produttivi e alla sostenibilità ambientale, ad esempio tramite l’impiego efficiente delle risorse, il miglioramento delle prestazioni dei prodotti o la valorizzazione delle specie legnose locali. Il valore generato dalle competenze, conoscenze e saperi maturati negli anni dalle risorse umane è invece un aspetto che merita maggiore attenzione. In tal senso, promuovere corsi di formazione e predisporre occasioni di confronto strutturate può rafforzare il ruolo della componente umana e aumentare il valore aggiunto che essa può portare.

Anche la valorizzazione degli aspetti sociali è ancora poco presente nella letteratura di settore. Si tratta un ambito ampio che richiede interventi specifici, tuttavia alcuni miglioramenti si possono attuare facilmente: ad esempio, prendere spunto da best practices esistenti in altri ambiti, come quello agroalimentare, rappresenta un metodo semplice ed efficace per aumentare il valore sociale connesso ai prodotti in legno.

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Questi risultati provengono da una revisione sistematica di oltre 100 articoli scientifici pubblicati negli ultimi dieci anni, condotta da ricercatrici e ricercatori dell’Università di Torino.

L’obiettivo?

Esplorare come il “valore aggiunto” nei prodotti in legno viene trattato nella letteratura di settore, per far emergere i prodotti considerati, le strategie attivate e gli impatti economici, ambientali e sociali.

Perché è importante?

Perché comprendere come si crea valore non è solo una riflessione teorica, ma una leva strategica per orientare ricerca e innovazione, rafforzare la competitività e coinvolgere gli attori coinvolti. Cogliere le opportunità di creare valore può contribuire a costruire una filiera foresta-legno capace di innovare, durare nel tempo e garantire prodotti all’altezza di un mercato che chiede qualità, responsabilità e visione. Spesso si tratta di ragionare in modo integrato e non a compartimenti stagni, così che nei prodotti in legno si possano accumulare le differenti tipologie di valore connesse alle varie fasi della filiera.

Info Autori

Silvana Calvano
PhD Student @ Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Agroalimentari (DISAFA) |  Altri Posts
Francesco Negro
Professore Associato @ Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Agroalimentari (DISAFA) |  Altri Posts
Simone Blanc
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), Università degli Studi di Torino | Website |  Altri Posts
Stefano Bruzzese
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), Università degli Studi di Torino |  Altri Posts
Filippo Brun
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA), Università degli Studi di Torino | Website |  Altri Posts
Roberto Zanuttini
Università di Torino |  Altri Posts

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