SISEF News

Gli alberi migliorano la qualità dell’aria che respiriamo rimuovendo ozono

Come dimostrato in un recente lavoro scientifico, durante le forti restrizioni al traffico veicolare imposte dall’emergenza COVID-19 le concentrazioni di ozono nelle città sono aumentate. Tuttavia, i primi dati raccolti dal CNR e dal CREA all’interno di siti sperimentali in ambienti forestali periurbani, mostrano una tendenza opposta: qui, anche le concentrazioni di ozono sono calate durante il lockdown. Cos’è successo?

Il legno di cerro trattato termicamente: risorsa naturale di metaboliti secondari

Negli ultimi anni un team di ricerca interdipartimentale dell’Università della Basilicata ha analizzato il tipo e la quantità di estrattivi prodotti a seguito del trattamento termico di diverse specie legnose, tra cui pioppo (Populus nigra), farnetto (Quercus frainetto), paulownia (Paulownia tomentosa) e cerro (Quercus cerris), con risultati particolarmente incoraggianti. Migliorare la resa di estrazione di questi prodotti dal legno è un’eventualità interessante, sia perché permetterebbe la valorizzazione di alcune tipologie di legno di scarso valore (dalle quali è possibile ottenere composti bioattivi di alto valore) e sia perché, in un’ottica di bioeconomia circolare, introdurrebbe una nuova possibilità di utilizzo degli scarti dell’industria del legno, spesso considerati come rifiuto.

AUSF webinar – Storia del Pensiero Forestale (15/07/2020)

AUSF Viterbo presenta: Storia del Pensiero ForestaleMercoledì 15 Luglio 2020 – ore 16:30 Mercoledì 15 Luglio alle 16.30, a pochi giorni dai nostri 30 anni, vi aspettiamo su Zoom con: Piermaria Corona (Crea – Foreste e Legno): Evoluzione e pratica del concetto di sostenibilità in selvicoltura...

I modelli come strumenti di analisi ecologica, non solo di previsione

In ambito forestale ed ecologico uno tra i più controversi e dibattuti argomenti degli ultimi venti anni riguarda la relazione tra la fotosintesi, la biomassa e la respirazione delle piante. Due teorie sono teoricamente utili a quantificare il rilascio ed indirettamente l’assorbimento di CO2 delle foreste, ma risultano in contrasto tra di loro e sono difficilmente replicabili e validabili sperimentalmente nel mondo reale. Uno studio recentemente pubblicato analizza la questione nel dettaglio: la respirazione delle piante è controllata dalla fotosintesi oppure dalla biomassa?

I danni da vento nelle foreste Europee

Negli ultimi decenni i danni da vento a carico delle foreste Europee sono in costante aumento; il vento è il principale fattore di disturbo naturale e agente di danno agli ecosistemi forestali europei e provoca infatti oltre il 50% del totale dei danni. Per l’accresciuta rilevanza dei danni forestali da vento, è apparsa necessaria la realizzazione di una banca dati geografica delle aree forestali percorse da questi eventi. La banca dati FORWIND, riporta i dati di più di 80.000 aree diverse distribuite in 13 paesi europei, corrispondenti complessivamente a poco più di 1 milione di ha di foreste danneggiate.

Webinar: tavolo tecnico su adattamento delle foreste di faggio al cambiamento climatico

Lunedì 29 Giugno 2020, ore 15.00-18.30 – Il progetto Life AForClimate organizza, attraverso un webinar, un tavolo tecnico che contribuirà ad elaborare le linee guida di adattamento delle foreste di faggio al cambiamento climatico. Durante l’incontro si svolgerà inoltre la prima “Comunità di pratiche” organizzata nell’ambito del tavolo tecnico.

Su pandemie e incendi forestali

Si segnala un interessante articolo di Marc Palahi Direttore dell’Istituto Forestale Europeo pubblicato su El Pais che mette l’accento sull’emergenza sanitaria, economica e ambientale che stiamo vivendo in questo momento storico.

Assegno di ricerca – Progetto TALENTED

È stato pubblicato il bando per un assegno di ricerca, della durata di 6 mesi, relativo al progetto PSR Trento TALENTED – La fibra dell’agri-selvicoltura trentina: Innovazione e sviluppo sperimentale di packaging e manufatti prodotti con composti legno/resine biodegradabili a base di tranciati sottili. È possibile inviare la propria candidatura fino al 20 giugno 2020.

L’assorbimento di carbonio delle foreste mature in un’atmosfera più ricca di CO2

Tra le principali azioni previste dagli accordi di Parigi del 2015 per la mitigazione del cambiamento climatico c’è quella di aumentare lo stock di carbonio nella biomassa forestale. Le foreste, infatti, contribuiscono globalmente a bilanciare una parte significativa delle emissioni antropiche di anidride carbonica (CO2). Il contributo degli alberi come assorbitori di CO2 potrebbe ulteriormente aumentare in futuro, grazie all’effetto fertilizzante legato all’aumento della concentrazione di questo gas serra in atmosfera. Le emissioni antropiche di anidride carbonica potrebbero quindi essere controbilanciate, almeno parzialmente, da un incremento nella crescita degli alberi.

AlberItalia: Primi passi verso i 60 milioni di alberi

S. Sofia (FC) 18 Giugno 2020, a partire dalle 16:30. Evento di presentazione della Fondazione “AlberItalia” – Progetto “60 milioni di alberi”. L’evento co-organizzato da SISEF prevede sia la partecipazione in presenza che quella per via telematica.

Con il senno di poi

Una utile riflessione dell’Unione Matematica Italiana sull’uso dei modelli (compresi quelli forestali).
Nei giorni scorsi nei media abbiamo assistito ad un attacco senza mezzi termini all’uso dei modelli matematici nelle azioni di contrasto all’epidemia in corso. Pubblichiamo un comunicato dell’UMI (Unione Matematica Italiana) che risponde ad alcune delle critiche e fake news.

Il reale effetto dei rimboschimenti sul clima

Secondo la miglior scienza disponibile, l’insieme di tutte le soluzioni basate sulla natura, che comprendono piantare alberi, gestire le foreste esistenti in modo climaticamente intelligente, fermare la deforestazione tropicale, conservare le aree umide e le torbiere e praticare l’agricoltura conservativa, potrebbe aiutarci a conseguire il 30% della mitigazione climatica necessaria per contenere il riscaldamento globale a fine secolo entro 2°C rispetto all’epoca preindustrale. La sola espansione delle foreste in tutte le aree disponibili – escludendo quelle agricole, urbane e ad alto contenuto di biodiversità come le savane – potrebbe garantire, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), un sequestro addizionale di oltre 10 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, pari a due volte le emissioni prodotte dagli USA nel 2019. Un contributo che non è sufficiente da solo, ma di cui non è possibile fare a meno.