2 years post-doc in modelling of global forest dynamics – Lund University
Application Deadline: 30/11/2020
Application Deadline: 30/11/2020
Il legno morto gioca un ruolo chiave nel funzionamento e nella produttività dell’ecosistema forestale ed è una caratteristica importante per la conservazione della biodiversità. In passato l’uso del suolo e la gestione delle foreste hanno ridotto drasticamente la quantità di legno morto nelle foreste europee e solo negli ultimi decenni è stato studiato e riconosciuto l’importante ruolo del legno morto. A livello politico / amministrativo la Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) ha riconosciuto l’importanza di questa componente forestale e lo scorso anno il Governo italiano ha richiesto che nella gestione forestale le leggi e i regolamenti forestali regionali tengano conto del legno morto e dell’habitat / ritenzione alberi. È una priorità dell’attuale ricerca fornire ai gestori delle foreste europee una linea di base circa la soglia di legno morto da mantenere in relazione al tipo specifico di foresta e all’obiettivo gestionale.
Il contrasto al commercio illegale del legno è un tema sia locale sia globale. I regolamenti in vigore per controllare il commercio del legno prevedono anche l’identificazione del legname al fine di verificare la corrispondenza tra le specie legnose dichiarate e quelle effettivamente trasportate. Tuttavia, molti esempi evidenziano che operativamente ciò avviene solo di rado. Quest’articolo, rivolto soprattutto agli operatori del settore legno che a vario titolo intervengono nel processo di controllo del commercio del legno, intende far luce sulle attuali criticità del sistema e proporre correttivi e nuove azioni per rendere più efficaci i controlli in Italia.
Sei un ricercatore, un tecnico o uno studente che si occupa in prima persona di temi forestali? Ti piacerebbe divulgare le tue conoscenze? Segui le linee guida, invia un contributo a press@sisefnews.org ed aiutaci a comunicare le Scienze Forestali. I migliori contributi saranno pubblicati su SISEF.ORG, Facebook e Twitter come #PilloleDiScienzeForestali.
Il 2020 segna il culmine di un decennio contraddistinto da record di temperatura, ondate di calore ed incendi catastrofici con intensità ed estensioni mai viste prima. La sola Australia in 5 mesi (da ottobre 2019 a febbraio 2020) ha visto in fiamme circa 13 milioni di ettari di territorio pari ad un’area vasta come la Grecia, Sono incendi che superano la capacità di controllo, e sono caratterizzati da parametri di comportamento di intensità sul fronte e di velocità di propagazione elevatissimi, con insorgenza di fuochi secondari ad oltre un km dal fronte di fiamma e con e conseguente rilevante impatto socio economico e ambientale.
Il corso si propone di fornire le conoscenze adeguate per operare nell’ambito della mediazione dei conflitti ambientali grazie all’ acquisizione di nuove competenze in un settore cruciale ed emergente quale quello della tutela ambientale e dei conflitti ambientali.
Pubblicata la Newsletter di EURAF2020 con aggiornamenti sul convegno europeo di agroforestry a Nuoro (posticipo a Maggio 2021 e nuova call poster abstract) e il prossimo webminar sulle Politica Agricola Comunitaria e l’agroforestazione in Europa (online 16-18 Nov 2020) .
La situazione non è omogenea nelle diverse aree geografiche, vaste zone del continente europeo sono quasi completamente prive di queste foreste. Lì dove le foreste primarie e vetuste sono ancora presenti, il livello generale di protezione è buono ma esistono ancora casi in cui non è stato raggiunto un livello di protezione adeguato ad assicurare la conservazione di queste foreste sul medio-lungo periodo ed ancora oggi alcuni lembi di foresta primaria o vetusta non hanno nessun tipo di protezione e continuano ad essere utilizzati (legalmente o illegalmente).
The Fondazione Edmund Mach is looking for: N. 1 (one) temporary position for 18 months* as Fourth level Technologist (T4) in the field of Arboricultural Systems for the Interreg Alpine Space Project “ASP 791-ALPTREES” (282_CRI_ACS) – deadline November 8, 2020
Un recente studio internazionale ha analizzato il verificarsi degli incendi in funzione di diverse categorie di uso del suolo: pascoli, arbusti, foreste e sistemi agroforestali (consociazione di piante arboree, colture erbacee o pascoli), con l’obiettivo di verificare se le aree gestite con l’agroforestazione fossero più resistenti al fuoco. Gli autori suggeriscono che le pratiche agroforestali, riducono il rischio di incendi interrompendo la continuità della vegetazione arbustiva, regolando la densità e la composizione in specie e riducendo la quantità di combustibile nel sottobosco.
Come fare a integrare la selvicoltura per la prevenzione degli incendi, le sue tecniche e prescrizioni specifiche, ed i suoi costi, nella pianificazione forestale e gestione del territorio? Il dossier pubblicato nello Sherwood 247, ora disponibile gratuitamente su Ecolleco, approfondisce alcuni temi rilevanti per la sostenibilità ecologica ed economica della prevenzione incendi in un clima e territorio che cambiano
Il 15 ottobre alle 16:00 si terrà il lancio online del global assessment report FORESTS, TREES AND THE ERADICATION OF POVERTY: POTENTIAL AND LIMITATIONS. Per partecipare è necessario iscriversi.
Join us for a 2-day webinar series this fall. This event is free, open to all, and serves as a prelude to our in-person conference which is scheduled for Fall 2021. Each day will feature a panel of international fire scientists and managers, who will provide a short presentation. A question and answer session will follow the presentations.
Il ruolo del biochar in viticoltura e nella coltivazione di meleti e la possibilità di usarlo al posto dei fertilizzanti chimici saranno i temi principali di questo webinar. In particolare, gli esperti presentano i risultati dei test e analisi condotti da unibz e dal Centro di Sperimentazione Laimburg nell’ambito del progetto “Wood-Up”.
4 year phD at University of Edinburgh and University of Helsinky, application deadline: 31 October 2020
Dal 15 al 17 dicembre 2020 si terrà a Viterbo la Scuola Invernale di Comunicazione della Ricerca Scientifica, rivolta a giovani ricercatori – dottorandi, post-doc e borsisti – che svolgono ricerca in ambito accademico, nelle scienze naturali, sociali e umane.
Nuova vita dopo l’incendio del 2018 che ha devastato gran parte del Monte Pisano, ecco il racconto degli interventi di salvaguardia, gli studi dell’Università e la nascita della realtà.
Sabato 26 settembre nel chiostro dell’abbazia di San Colombano a Bobbio (Pc) si terrà l’evento di apertura del progetto Mettiamo Radici per il Futuro. Saranno presenti all’evento molti tra i massimi esperti di forestazione urbana a livello nazionale ed internazionale. Per partecipare dal vivo è necessario iscriversi compilando il modulo online entro il 25 settembre.
Negli ultimi anni, l’aumento delle temperature primaverili ha anticipato l’emissione delle foglie degli alberi non sempreverdi, rendendoli molto più vulnerabili alle gelate primaverili. Allo stesso tempo, l’alterazione della distribuzione annuale delle piogge ed in particolare la maggiore frequenza dei periodi siccitosi hanno messo a dura prova diverse specie forestali. Il faggio, tra gli alberi forestali più diffusi in Italia ed Europa, è fortemente sensibile ai cambiamenti climatici e recentemente, in diverse aree del Mediterraneo, ha dovuto fare in conti con due eventi estremi e ravvicinati: una forte gelata primaverile nel 2016 ed una siccità nell’estate 2017. Come hanno reagito il faggio e le faggete a questi eventi ?
Nel bacino del Mediterraneo gli incendi boschivi rappresentano uno dei più importanti disturbi naturali: modificano costantemente il paesaggio e gli ecosistemi forestali e mettono a rischio la popolazione. La previsione delle aree dove è più probabile che si verifichino gli incendi ci consente di salvaguardare vite umane e preservare le risorse naturali. Gli obiettivi dello studio sono quelli di stimare la probabilità di incendi boschivi in funzione di drivers biofisici e antropici, valutare l’importanza di ciascun driver ed analizzare le performances di tecniche di machine learning rispetto a tecniche tradizionali di stima della probabilità.