Piantare più alberi tra i campi, conviene?

L’Europa per secoli è stata caratterizzata da una forte presenza di alberi forestali tra le colture ed i pascoli, da paesaggi agroforestali tipici con una forte valenza storica ed ambientale: i montados e le dehesa nella Penisola Iberica, i bocage dell’Europa occidentale, i meriagos Sardi, i frutteti ed oliveti consociati con seminativi e pascoli dei Paesi mediterranei. In Italia i sistemi agroforestali occupano circa il 10% dei terreni agricoli. In molte aree dell’Europa centro settentrionale il loro valore economico è oggi in discussione, poiché sono spesso poco competitivi rispetto all’agricoltura intensiva.

L’agroforestazione (o agroselvicoltura) studia e promuove i sistemi agroforestali bilanciando il loro valore produttivo ed ambientale. Infatti, questi alberi svolgono importanti funzioni ambientali (servizi ecosistemici), per la tutela della biodiversità, per la riduzione della perdita di suolo agricolo per erosione, per la riduzione dell’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere da azoto e per il sequestro del carbonio dall’atmosfera e quindi per la mitigazione della crisi climatica.

Quale sarebbe allora il valore dei sistemi agroforestali se fossero remunerati per i servizi ecosistemici che svolgono? A questa domanda ha risposto un recente studio internazionale.

Prendendo in considerazioni i principali paesaggi agroforestali presenti nelle 3 regioni biogeografiche Europee (atlantica, continentale e mediterranea), ed utilizzando un approccio di modellistica ambientale e di valutazione economica, è stata valutata la redditività dell’agroforestazione rispetto a quella dell’agricoltura intensiva per 11 diverse aree di studio.

I risultati mostrano che, indipendentemente dalla regione biogeografica, se si tiene conto dei servizi ecosistemi la redditività dell’agroforestazione è più alta di quella dell’agricoltura intensiva, e questo vale anche nel caso in cui siano considerati costi relativamente bassi per i servizi ecosistemici (inquinamento da azoto:> 2,5 € kg − 1 N; perdita di suolo: > 17 € t −1 suolo; sequestro di carbonio> 30 € t−1 C). Inoltre, lo stesso studio sottolinea che nelle regioni mediterranee la convenienza dei sistemi agroforestali è così evidente, che anche senza considerare il valore dei servizi ecosistemi e limitandosi al solo valore della produzione legnosa, i sistemi agroforestali risultano comunque più redditizi degli attuali sistemi agricoli intensivi.

Questi risultati confermano come un sistema di mercato che includa il valore dei servizi ecosistemi comporterebbe un cambiamento nell’uso del suolo a favore dell’agroforestazione. L’imposizione di sanzioni per disservizi ecosistemici o finanziamenti pubblici o privati a beneficio degli agricoltori per servizi ecosistemici renderebbe l’agroforestazione un sistema finanziariamente più redditizio, contribuendo alla significativa mitigazione di molteplici problematiche ambientali.

Pierluigi Paris e Gianfranco Minotta

Se vuoi scoprire di più sull’argomento, si discuterà di finanziamenti della Politica Agricola Comunitaria a benefico dell’agroforestazione in un webinar il 16 ed il 18 novembre 2020.

Info Autori

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Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET)
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

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Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA),
Università degli Studi di Torino

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