Redazionale

Un piccolo tesoro da conservare: le foreste primarie in Europa

Sono rare, frammentate e poche le foreste primarie e “vetuste” in Europa. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Mapping and assessment of primary and old-growth forests in Europe curato dal Joint Research Centre della Commissione Europea.  Nonostante la piccola estensione, queste foreste rappresentano un prezioso patrimonio naturale fondamentale per la...

La gestione forestale è una questione sociale?

La dimensione sociale gioca un ruolo fondamentale nel settore forestale perché promuove il coinvolgimento di enti pubblici e soggetti politici, soggetti economici privati, ma anche associazioni non profit e privati cittadini. In questo scenario articolato e complesso, il tecnico e il ricercatore forestale non possono limitarsi...

Alberi che depurano: i cedui a turno breve nel fitorimedio

Le potenzialità del ceduo a turno breve come tecnica di fitorimedio, sono state originariamente testate in zone temperato-fredde dell’emisfero boreale, dove la tecnica è riuscita ad affermarsi anche al di fuori degli ambiti della ricerca. Più recenti sono invece le acquisizioni in ambito scientifico per gli ambienti mediterranei, in cui il campo applicativo della tecnica è potenzialmente molto elevato. Recenti ricerche condotte presso l’Università di Firenze, hanno evidenziato un elevato potenziale del pioppo e del salice che in virtù del loro elevato fabbisogno idrico, risultano particolarmente adatte per il trattamento di matrici liquide o solide ricche di acqua.

Il futuro è nel legno

Considerando prioritaria la riduzione della dipendenza dal petrolio, e volendo cercare di mantenere gli stessi privilegi a cui ci siamo abituati negli ultimi decenni, risulta evidente che abbiamo bisogno di attingere ad altre risorse per ottenere materiali ed energia.

In questo contesto le bio-risorse sono in prima fila ed il legno in primissima perché, non solo già di per sé è un materiale altamente performante sia per l’edilizia che per l’industria del mobile, ma anche i suoi derivati incollati tra cui i pannelli di fibra, truciolari, compensati e il legno lamellare, sono esempi di materiali funzionali, economici e fortemente “green”. Studi recenti su tannini esotici hanno dimostrato che è possibile produrre materiali di altissimo valore tecnologico come adesivi, schiume isolanti e perfino aerogel, mostrando ottime performance pur mantenendo una connotazione naturale.

Forest@ – I disastri e la loro relazione con le foreste. Tre casi studio a supporto della gestione degli eventi estremi

Viene proposta, qui di seguito, una sintetica rivisitazione del report: Forest-related disasters – Three case studies and lessons for management of extreme events. Forestry Working, pubblicato dalla FAO. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 ha definito un disastro come “una grave interruzione del funzionamento di una comunità o di una società, a qualsiasi scala, a causa di eventi pericolosi che influiscono sulle loro condizioni di esposizione, vulnerabilità e capacità, che porta a uno o più dei seguenti effetti: perdite e/o impatti umani, materiali, economici e ambientali”.

L’inquinamento da ozono causa milioni di danni alla produzione di legname in Italia

L’ozono è tossico per le piante solo quando viene assorbito dagli stomi durante i normali processi di scambi gassosi che regolano la fotosintesi e la traspirazione. L’assorbimento stomatico di O3 è stimato attraverso modelli che definiscono gli effetti dei fattori ambientali e della vegetazione sugli stomi. Utilizzando le foreste italiane come caso studio, è stato sviluppato un nuovo modello per quantificare gli impatti economici dell’O3 a livello nazionale.

Forest@ – Xylosandrus compactus, un nuovo parassita forestale invade l’Italia

Da alcuni anni un nuovo parassita di origine asiatica si sta velocemente diffondendo in molte regioni italiane causando localmente danni rilevanti a carico di varie specie arboree e arbustive utilizzate in contesti urbani come piante ornamentali, nel settore del vivaismo forestale, in piantagioni legnose da reddito e in formazioni forestali naturali. Si tratta dell’insetto lignicolo Xylosandrus compactus.

Forest@ – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation EU”: un’occasione persa per le foreste italiane

Nel Piano approvato dal Consiglio dei ministri la notte del 12 gennaio nella Missione 2. “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Linea progettuale 2.4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, si prevede un intervento specifico denominato “Forestazione e tutela dei boschi”, dedicato a mitigare i rischi legati al dissesto idrogeologico, che non prevede risorse specifiche, rimandando al fondo FEASR della prossima programmazione. Alla luce delle reali emergenze idrogeologiche del paese e dei periodici richiami che si susseguono dopo ogni evento calamitoso, la scelta fatta risulta incomprensibile…

Boschi urbani spontanei: le opportunità di una nuova wilderness

Wild urban woodlands. Boschi urbani spontanei. Si formano nelle pertinenze delle aree industriali e militari dismesse, nei cantieri edili non ripristinati, negli incolti. I processi culturali ed ecologici da cui traggono origine non sono programmati, né prevedibili. Non sono frutto di un progetto di piantagione, e la loro flora è composta da molte specie non autoctone. Possono essere piccoli frammenti o avere ampie superfici e insieme danno origine ad un mosaico di verde urbano non intenzionale – una nuova wilderness.

Forest@ – Neanche VAIA resiste all’insostenibile leggerezza delle statistiche forestali

I dati sulle produzioni di legname in Italia nel 2019, prodotti dall’ISTAT e recentemente pubblicati dalla FAO e da EUROSTAT, sono pieni di inesattezze e sottovalutazioni. In questo lavoro, pubblicato su Forest@, gli autori mostrano come il sistema italiano per la raccolta dei dati forestali sia ancora inaffidabile, al punto da compromettere la qualità delle statistiche relative ad un terzo del territorio italiano, e alla più grande infrastruttura verde del paese.

Paesaggi forestali del futuro: immaginarli attraverso i modelli

I diversi modelli di simulazione delle dinamiche dei paesaggi forestali in funzione del cambiamento climatico forniscono proiezioni affidabili e tra loro omogenee? Quali sono le più importanti cause delle incertezze di cui sono affetti? Una recente ricerca ci aiuta a rispondere a questi interrogativi e indica alcune criticità e spunti per potenziamento della efficacia di questa classe di modelli.

Le dieci priorità del 2021 per le foreste italiane

La prima necessità per capire cosa fare per le foreste italiane è poter disporre di dati aggiornati e accurati. In particolare, è urgente poter consultare i dati dell’inventario forestale nazionale 2015 (ancora non pubblicati) e pianificare un nuovo inventario, realizzare una carta forestale d’Italia (che incredibilmente non esiste ancora), predisporre e attuare un monitoraggio periodico – sia con rilievi in campo che con big data satellitari – delle condizioni di salute delle foreste e dei tagli boschivi, sui quali i dati disponibili sono così eterogenei e incompleti da non consentire una stima oggettiva delle dimensioni del fenomeno e della sua sostenibilità…