Recensioni

Un percorso sfidante per la pianificazione forestale in Italia

La legge forestale (TUFF) recentemente emanata nel nostro paese prevede che il sistema di pianificazione forestale gestito dalle Regioni e dalle Province autonome sia, in una certa misura, standardizzato su scala nazionale. In quest’ottica, anche al fine di uniformare i documenti di pianificazione forestale, uno specifico decreto attuativo, emanato a fine 2021, prevede standard minimi comuni a livello nazionale…

HIGHLIGHTS: La ricerca italiana ed il ruolo della comunità scientifica nella realizzazione dell’Albo nazionale delle “Foreste vetuste”

In seguito alla pubblicazione del Decreto che ha istituito l’Elenco delle foreste secolari (old-growth forests) italiane, è stato analizzato lo stato dell’arte della ricerca italiana nel campo delle foreste vetuste attraverso l’uso di procedure di “text mining”. Sono state analizzate 188 pubblicazioni ISI e 72 pubblicazioni o rapporti non indicizzati di autori o coautori italiani. L’analisi ha permesso l’individuazione di 165 località…

Forest Photo Gallery

Boschi, ambienti, selvicoltura. In ordine sparso: le storie del passato e il divenire dell’oggi. Per chi studia il bosco e il suo rapporto con l’uomo, o ne è semplicemente curioso. In regolare aggiornamento, sempre in beta.

Climate-Smart Forestry in Mountain Regions

Roberto Tognetti, Melanie Smith, Pietro Panzacchi (eds) (2021). Climate-Smart Forestry in Mountain Regions. “Managing Forest Ecosystems” series, vol. 40, Springer, Cham, Switzerland, pp. 574. Questo volume è un compendio intersettoriale per ricercatori, studenti, amministratori, e professionisti interessati alla “climate-smart forestry”, con particolare riferimento all’ambiente montano. Il volume fornisce una analisi completa delle problematiche delle foreste montane e intende facilitare l’implementazione degli obiettivi climatici nelle politiche e pratiche forestali…

La filiera corta del legno: un’opportunità per la bio-economia forestale in Italia

Il Progetto di ricerca di interesse nazionale sulla filiera corta del legno nasce dal riconoscimento della straordinaria importanza della filiera foresta-legno e quindi della bio-economia forestale per la società del futuro vicino, più sostenibile, a basse emissioni climalteranti e a minor impatto ambientale. Oltre ai servizi ecologici forniti dalle foreste, la risorsa naturale legno è chiamata a svolgere un ruolo significativo con l’incremento della richiesta di prodotti in legno in edilizia sia per uso strutturale che non strutturale. Nel nostro Paese, tuttavia, la gran parte dei prodotti in legno è composta da legname di importazione dall’estero…

Afforestazione e fissazione della CO2 atmosferica: qualche cifra indicativa dalla ricerca scientifica

L’afforestazione viene da più parti invocata come una delle più efficaci soluzioni per sottrarre carbonio dall’atmosfera e mitigare la crisi climatica; di conseguenza, da alcuni anni stiamo assistendo a un fiorire di progetti finalizzati alla creazione di nuovi impianti, soprattutto in zone periurbane, di pianura e collina, senza un preventivo dibattito scientifico sul loro possibile impatto. Abbiamo voluto per questo fare un sommario degli studi disponibili al riguardo per gli ambienti italiani, in modo da definire un intervallo di valori realisticamente ottenibili.

Ondate di siccità e calore, spunti per una selvicoltura adattativa

Vengono proposte alcune idee per una selvicoltura adattiva nella regione biogeografica mediterranea che potrebbero aiutare a rendere le foreste meno vulnerabili a eventi climatici estremi, come quelli legati a siccità e ondate di calore, che si prevede potranno essere più intense e frequenti in futuro. Vengono inoltre discussi alcuni approcci selvicolturali mirati a: regolare la competizione e gli effetti dipendenti dalla densità; migliorare la diversità funzionale; aumentare la complessità delle comunità forestali.

Forest@ – I disastri e la loro relazione con le foreste. Tre casi studio a supporto della gestione degli eventi estremi

Viene proposta, qui di seguito, una sintetica rivisitazione del report: Forest-related disasters – Three case studies and lessons for management of extreme events. Forestry Working, pubblicato dalla FAO. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005 ha definito un disastro come “una grave interruzione del funzionamento di una comunità o di una società, a qualsiasi scala, a causa di eventi pericolosi che influiscono sulle loro condizioni di esposizione, vulnerabilità e capacità, che porta a uno o più dei seguenti effetti: perdite e/o impatti umani, materiali, economici e ambientali”.

Forest@ – Xylosandrus compactus, un nuovo parassita forestale invade l’Italia

Da alcuni anni un nuovo parassita di origine asiatica si sta velocemente diffondendo in molte regioni italiane causando localmente danni rilevanti a carico di varie specie arboree e arbustive utilizzate in contesti urbani come piante ornamentali, nel settore del vivaismo forestale, in piantagioni legnose da reddito e in formazioni forestali naturali. Si tratta dell’insetto lignicolo Xylosandrus compactus.

Forest@ – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation EU”: un’occasione persa per le foreste italiane

Nel Piano approvato dal Consiglio dei ministri la notte del 12 gennaio nella Missione 2. “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Linea progettuale 2.4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, si prevede un intervento specifico denominato “Forestazione e tutela dei boschi”, dedicato a mitigare i rischi legati al dissesto idrogeologico, che non prevede risorse specifiche, rimandando al fondo FEASR della prossima programmazione. Alla luce delle reali emergenze idrogeologiche del paese e dei periodici richiami che si susseguono dopo ogni evento calamitoso, la scelta fatta risulta incomprensibile…

Forest@ – Neanche VAIA resiste all’insostenibile leggerezza delle statistiche forestali

I dati sulle produzioni di legname in Italia nel 2019, prodotti dall’ISTAT e recentemente pubblicati dalla FAO e da EUROSTAT, sono pieni di inesattezze e sottovalutazioni. In questo lavoro, pubblicato su Forest@, gli autori mostrano come il sistema italiano per la raccolta dei dati forestali sia ancora inaffidabile, al punto da compromettere la qualità delle statistiche relative ad un terzo del territorio italiano, e alla più grande infrastruttura verde del paese.

Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali

Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.

Perché dobbiamo aumentare la quantità di necromassa nelle nostre foreste? Quanta necromassa dobbiamo rilasciare?

Il legno morto gioca un ruolo chiave nel funzionamento e nella produttività dell’ecosistema forestale ed è una caratteristica importante per la conservazione della biodiversità. In passato l’uso del suolo e la gestione delle foreste hanno ridotto drasticamente la quantità di legno morto nelle foreste europee e solo negli ultimi decenni è stato studiato e riconosciuto l’importante ruolo del legno morto. A livello politico / amministrativo la Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) ha riconosciuto l’importanza di questa componente forestale e lo scorso anno il Governo italiano ha richiesto che nella gestione forestale le leggi e i regolamenti forestali regionali tengano conto del legno morto e dell’habitat / ritenzione alberi. È una priorità dell’attuale ricerca fornire ai gestori delle foreste europee una linea di base circa la soglia di legno morto da mantenere in relazione al tipo specifico di foresta e all’obiettivo gestionale.