L’idea che dovremmo adattarci al cambiamento climatico è estremamente fuorviante

TRATTO DA MSNBC

Il fatto che gli esseri umani possano semplicemente adattarsi ai cambiamenti climatici nasconde l’illusione che il clima cesserà di cambiare.

Non è stata una buona estate, quella che nel 2023 ha fatto registrare i mesi di giugno e poi luglio più caldi mai misurati. Negli Stati Uniti, il fumo proveniente dagli incendi canadesi ha contaminato drammaticamente l’aria della costa orientale e del Midwest. Le città del Vermont si sono allagate a causa delle piogge estreme. Phoenix si è trovata a dover fare i conti con una temperatura di oltre 43° gradi per 31 giorni consecutivi. In Florida l’oceano era caldo quanto l’acqua che usiamo a casa per farci la docciaNegli incendi di Maui hanno perso la vita più di 100 persone. La tempesta tropicale Hillary ha raggiunto la penisola messicana della Baja California e ha battuto il record di precipitazioni a Los Angeles. È stata la prima tempesta tropicale a colpire la California meridionale in 84 anni.

Ormai quasi nessuno si chiede più se il cambiamento climatico sia reale. Ma questo non dipende dal fatto che i climatologi abbiamo finalmente imparato l’arte della persuasione. Piuttosto, è la Terra che sta riuscendo a far cambiare percezioni e opinioni in modo più efficace di quanto qualsiasi report scientifico potrebbe mai fare.

È difficile negare ciò che sta accadendo, ma ancora qualcuno prova a speculare cercando di far ritardare la lotta al cambiamento climatico. Così, la narrativa negazionista si è spostata dall’affermare che il cambiamento climatico non esiste, all’affermare che esiste “ma che ci adatteremo”. La parte del “ma” è probabilmente quella più preoccupante. Sul fatto che dovremo adattarci, è evidente che non ci sono alternative. La nostra società è stata costruita sulle basi di un clima che non esiste più, e non abbiamo altra scelta se non quella di provare a cambiare abitudini. Dobbiamo però smettere di fingere che “adattarci” sia una via d’uscita facile, una condizione riducibile ad un semplice “ma”.

I cambiamenti climatici sono complessi. Come spesso sottolinea la climatologa e divulgatrice Katharine Hayhoe, non si tratta solo di “riscaldamento” globale, ma di “stravolgimento” globale. Il cambiamento climatico sta rendendo le ondate di calore più lunghe, più calde e più frequenti. L’aria calda è un’aria più secca, che provoca una maggiore evaporazione e aumenta il rischio di siccità. Ma tutta l’acqua evaporata dalla superficie terrestre deve pur finire da qualche parte. Quando l’aria si riscalda, trattiene più vapore acqueo, rendendo le precipitazioni estreme ancora più intense. L’acqua alimenta gli uragani e le tempeste diventano più forti, scaricano più pioggia e, complice l’innalzamento dei mari, si spingono più verso l’interno dei continenti.

Peggio ancora, il cambiamento climatico aumenta il rischio di eventi estremi combinati, ovvero di eventi che si verificano contemporaneamente o in rapida successione. Si pensi alle frane causate dalle forti piogge dopo un incendio, o all’ondata di calore che ostacola i soccorsi dopo un uragano.

L’adattamento è più difficile di quanto suggerisca la retorica del “ci adatteremo”, perché il clima continua a cambiare. Quando si dice “adattarsi”, dovremmo chiederci: Adattarsi a cosa? Supponiamo di riuscire ad “adattarci” alle difficili condizioni attuali – ma cosa faremo quando il mondo cambierà di nuovo? Se non facciamo nulla per fermare il cambiamento climatico, sempre più luoghi diventeranno invivibili, e a questo punto come potremo adattarci? La verità è questa: finché l’uomo non smetterà di immettere gas serra nell’atmosfera, il pianeta continuerà a riscaldarsi. L’adattamento è un traguardo che continuerà a spostarsi continuamente, fin quando il clima non si stabilizzerà. Questo non accadrà finché le emissioni globali di gas serra non raggiungeranno lo zero netto.

L’ adattamento al cambiamento climatico è un concetto fuorviante,
perché il clima continua a cambiare // Helix Games

La scienza, per quanto complessa, è la parte più facile. Grazie ai modelli climatici al computer, possiamo quantificare il contributo del cambiamento climatico a un determinato evento estremo effettuando migliaia di simulazioni, e confrontando quelle con elevate concentrazioni di gas a effetto serra con altre senza questa forzante.

Ma i cambiamenti climatici avvengono nel mondo reale, e non solo nei modelli. Le anomalie meteorologiche si intersecano con la società che abbiamo costruito. Le ondate di calore sono più pericolose nei quartieri con maggiori criticità sociali, tempeste e uragani hanno impatti più pesanti nei quartieri abitati dalle minoranze etniche e linguistiche, l’inquinamento atmosferico è più dannoso per la salute delle persone già economicamente e socialmente svantaggiate. Le ragioni di questo affondano nelle scelte del passato, nelle politiche sociali e nelle persistenti disuguaglianze, e non hanno nulla a che vedere con la fisica del riscaldamento globale.

Le disuguaglianze sociali rendono determinate parti della popolazione più vulnerabili
ai rischi associati al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico // Marcin Jozwaik

L’adattamento sarà un processo disordinato e imperfetto, così come lo è il mondo in cui viviamo, con le sue dinamiche complesse difficili da cambiare. John Holdren, consigliere scientifico dell’ex presidente Barack Obama, una volta ha detto che il cambiamento climatico ci pone di fronte a tre scelte: “adattamento, mitigazione e sopportazione”. In questo momento siamo nel bel mezzo di tutte e tre, ma non lo siamo tutti allo stesso modo.

Se non interrompiamo l’aumento delle temperature globali, l’adattamento sarà sempre una partita giocata ai tempi supplementari, che continueremo a perdere. La buona notizia? Possiamo arrestare il riscaldamento globale. Disponiamo già degli strumenti necessari per ridurre le emissioni. La cattiva? Ce la ricorda ogni giorno ciò che vediamo sui nostri schermi. L’estate 2023 è stata terribile, e il clima non farà che peggiorare. Ma c’è ancora molto che possiamo fare, e la retorica del “ma possiamo adattarci” è una menzogna concepita per distoglierci dalle azioni che dobbiamo intraprendere oggi per limitare il riscaldamento globale. Sì, dobbiamo adattarci ai cambiamenti climatici, ma non possiamo permettere che l’adattamento diventi una scusa per accettarli.


Tradotto da @gvacchiano con il supporto di Chat GPT

Testo originale in inglese: https://www.msnbc.com/opinion/msnbc-opinion/tropical-storm-hilary-maui-wildfire-climate-change-rcna100969?s=09


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