Legno e Società, nuova rubrica dedicata alla filiera del legno
La nuova rubrica della SISEF per parlare della filiera del legno e della sua importanza nella società, ieri, oggi e domani
Tra le materie prime di cui disponiamo nessuna è stata in grado, come il legno, di attraversare le diverse
epoche storiche, assumendo molteplici vesti per venire incontro alle necessità materiali, e immateriali,
delle società che si sono susseguite.
Da questa riflessione è partita l’idea di sviluppare la rubrica “Legno e Società” il cui filo conduttore è proprio il legno e la sua filiera, raccontata da esperti del settore nei diversi ambiti di applicazione, partendo dal passato fino alle più recenti frontiere dell’innovazione.
La filiera del legno è stata oggetto di una notevole evoluzione, le cui trasformazioni hanno reso possibile il superamento dei limiti tipici della materia prima (es. lunghezza limitata dei toppi di lavorazione, forme
arcuate nei prodotti finali etc.). Tra le diverse applicazioni meritano menzione quelle in ambito edilizio, con edifici pienamente rispondenti ai requisiti delle più stringenti leggi e normative tecniche in materia e con evidenze concrete nelle zone a rischio sismico.
Ma l’innovazione è anche nell’ambiente domestico: si pensi ai pavimenti ingegnerizzati e ai pannelli di
ultima generazione dalle forme più ardite.
Di certo di strada se ne è fatta molta rispetto alla preistoria quando il legno cominciò ad essere usato per la produzione di manufatti, approssimativamente 420.000 anni fa. Testimonianze attendibili sull’uso del legno nel passato derivano anche dall’incrocio della Tecnologia del Legno con altre discipline come l’antracologia. Grazie allo studio dei carboni, infatti, è possibile anche ricostruire prove affidabili di antichi paesaggi forestali. E ancora, nell’ambito beni culturali, le attività di ricerca del Professor Luca Uzielli su “Il Legno nell’Arte” hanno portato la tecnologia del legno alla ribalta nei musei più blasonati al mondo, attraverso lo studio dei supporti nei manufatti storico-artistici, soprattutto dipinti su tavola. Le sue ricerche pionieristiche sul monitoraggio dei micromovimenti del legno, in relazione alle condizioni termo-igrometriche ambientali, hanno introdotto una nuova consapevolezza sulle metodiche appropriate di conservazione di capolavori italiani come la “Monna Lisa” di Leonardo Da Vinci.
Al giorno d’oggi, una delle maggiori sfide è quella di rendere la società pienamente consapevole degli
innumerevoli benefici che l’impiego del legno, in qualità di materiale rinnovabile, può portare in
sostituzione ai materiali di origine fossile: è necessario valorizzare il legno nella sua funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici, come “accumulatore” di anidride carbonica (carbon stock).
Inoltre in tempi recenti, si è riusciti a formulare indagini scientifiche in grado di esprimere e dare un valore tangibile a quel senso di benessere che tutti noi percepiamo quando si entra in luoghi arredati/realizzati con il legno. Da qui l’interessante contributo della Professoressa Michela Zanetti su “Legno e benessere psicologico”, considerato un aspetto della “forest therapy” da ribattezzare come “wood therapy”.
Infine, la gestione del capitale forestale nazionale e non solo, deve considerare le vocazioni dei territori e la sostenibilità nell’approvvigionamento delle risorse, principi questi enunciati nella nostra Strategia Forestale Nazionale. L’innovazione in questo senso non può non considerare i principi di uso, riuso e riciclo del legno, al fine di ottimizzare le diverse fasi di trasformazione con un occhio ai principi dell’economia circolare per il riutilizzo anche dei residui di lavorazione .
I contributi, 9 in tutto, saranno pubblicati con cadenza bi-settimanale qui sul blog della SISEF.
Buona lettura a tutti!