Il monitoraggio avanzato degli ecosistemi forestali italiani: la rete ICOS

Nell’anno in cui il tema dei cambiamenti climatici è tornato alla ribalta ed è argomento di dibattito nella politica internazionale e nazionale, due stazioni italiane, la lecceta di Castelporziano e il bosco misto di Bosco Fontana ottengono, come già ottenuto dalla prateria alpina di Torgnon, l’etichettatura ICOS che sancisce la qualità assoluta dei dati che raccolgono su concentrazioni, emissioni e assorbimenti dei gas serra.

ICOS (Integrated Carbon Observation System) è una Infrastruttura di Ricerca Europea selezionata dall’ESFRI (European Strategy Forum for Research Infrastructures) per condurre e sostenere attività di ricerca di alto livello ed è stata inserita nella Road Map di quasi tutti i paesi Europei, inclusa l’Italia. ICOS prevede tre diverse tipologie di siti: “Ecosystem” per il monitoraggio di flussi di gas ad effetto serra da ecosistemi terrestri, “Atmosphere” dedicati alla misura delle concentrazioni in atmosfera e “Ocean” per il monitoraggio delle concentrazioni negli oceani. Grazie all’utilizzo di tecniche micrometoerologiche, i siti ICOS offrono dati essenziali sui flussi di gas serra che ci aiutano a comprendere le capacità di adattamento degli ecosistemi ai cambiamenti climatici, e la loro capacità di mitigazione.

La lecceta costiera all’interno della Tenuta Presidenziale di Castelporziano (in foto), alle porte di Roma, che ha ottenuto il labelling come sito ICOS di Classe I, è tra i più completi e di alto profilo dell’intera rete europea. Il gruppo di ricerca di biometeorologia nato dalla collaborazione tra CREA e CNR studia la capacità di rimozione di ozono, polveri, CO2 e metano da parte della vegetazione. Allo stesso tempo, la ricerca si concentra anche sul danno provocato dagli inquinanti atmosferici sull’apparato fotosintetico. I dati raccolti a Castelporziano si applicano all’utilizzo di modelli complessi che simulano le relazioni tra biosfera e atmosfera in area Mediterranea, offrendo così agli utilizzatori la possibilità di comprendere l’effetto del clima e dei cambiamenti climatici sullo stato ecofisiologico dell’ecosistema, e l’effetto delle interazioni piante-atmosfera quali elemento migliorativo della qualità dell’aria. In generale, il sito di Castelporziano è funzionale alla comprensione dei servizi ecosistemici che le foreste Mediterranee periurbane possono offrire alla comunità.

Il riconoscimento ICOS viene conferito a seguito di un rigoroso processo di verifica e garanzia della qualità del lavoro delle stazioni di monitoraggio che ne fanno parte in tutta Europa. La rete ICOS Italia coinvolge altri quattro siti forestali in fase di implementazione che presto ambiranno a ricevere l’etichetta ICOS rendendo l’infrastruttura italiana un modello di integrazione tra la più elevata innovazione tecnologica e i siti naturali di grandissima suggestione che li ospitano. I dati raccolti saranno pubblicamente a disposizione in modo aperto e gratuito.

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Dirigente di ricerca presso il CNR - IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per la BioEconomia). Consigliere scientifico del CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Roma). Laureato in Scienze Forestali e ambientali presso l`Università della Tuscia, Viterbo, ha svolto un dottorato di ricerca in Ecologia Forestale presso il CNR-IBAF (Roma) ed un periodo di ricerca presso l`Università di Berkeley (California, USA). Con competenze in ecofisiologia vegetale e risposta a stress ambientali da parte di specie agrarie e forestali, Silvano Fares conduce attività di monitoraggio forestale con tecniche micrometeorologiche e svolge modellistica degli scambi gassosi tra piante ed atmosfera. Coordina progetti di rilevanza nazionale e internazionale sul monitoraggio degli ecosistemi forestali e fornitura di servizi ecosistemici da parte del verde urbano. Ha pubblicato oltre 90 articoli scientifici su riviste internazionali tra cui Nature e Science.

Silvano Fares

Dirigente di ricerca presso il CNR - IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per la BioEconomia). Consigliere scientifico del CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Roma). Laureato in Scienze Forestali e ambientali presso l`Università della Tuscia, Viterbo, ha svolto un dottorato di ricerca in Ecologia Forestale presso il CNR-IBAF (Roma) ed un periodo di ricerca presso l`Università di Berkeley (California, USA). Con competenze in ecofisiologia vegetale e risposta a stress ambientali da parte di specie agrarie e forestali, Silvano Fares conduce attività di monitoraggio forestale con tecniche micrometeorologiche e svolge modellistica degli scambi gassosi tra piante ed atmosfera. Coordina progetti di rilevanza nazionale e internazionale sul monitoraggio degli ecosistemi forestali e fornitura di servizi ecosistemici da parte del verde urbano. Ha pubblicato oltre 90 articoli scientifici su riviste internazionali tra cui Nature e Science.

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