Tag: selvicoltura

Il CREA compie 100 anni!

Venerdì 30 settembre 2022  si celebrerà il centenario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), un punto di riferimento per le foreste italiane e per la ricerca chiamata a tutelarle. Una storia all’insegna dell’eccellenza nella sperimentazione su un settore, che rappresenta un patrimonio del Paese,...

XIII Congresso SISEF – Scadenza registrazioni (29/04/2022)

Si ricorda che la scadenza per la registrazione al XIII Congresso SISEF (Orvieto, 30 Maggio – 2 Giugno 2022) è fissata al 29 Aprile 2022 (23:59). A partire dalla mezzanotte (00:00) del 30 Aprile 2022 sarà possibile registrarsi solo ed esclusivamente con quota unica maggiorata al desk del Congresso.

Selvicoltura e aree protette

Si terrà il 2 luglio a Oulx (Torino) nell’ambito della Fiera Internazionale BosTER, il convegno “Selvicoltura e aree protette”. Per ricevere il link per la partecipazione on line: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfRcJQpGyht-p4wikk71Jy6veJCaYdx8KbZq2nhspq_q87baA/viewform

Selvicoltura e aree protette

Si terrà il 2 luglio a Oulx (Torino) nell’ambito della Fiera Internazionale BosTER, il convegno “Selvicoltura e aree protette”. E’ possibile partecipare in presenza e on-line, per ricevere il link registrarsi (entro le 12 del 1/7/2021): https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfRcJQpGyht-p4wikk71Jy6veJCaYdx8KbZq2nhspq_q87baA/viewform

Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali

Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.

Perché dobbiamo aumentare la quantità di necromassa nelle nostre foreste? Quanta necromassa dobbiamo rilasciare?

Il legno morto gioca un ruolo chiave nel funzionamento e nella produttività dell’ecosistema forestale ed è una caratteristica importante per la conservazione della biodiversità. In passato l’uso del suolo e la gestione delle foreste hanno ridotto drasticamente la quantità di legno morto nelle foreste europee e solo negli ultimi decenni è stato studiato e riconosciuto l’importante ruolo del legno morto. A livello politico / amministrativo la Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) ha riconosciuto l’importanza di questa componente forestale e lo scorso anno il Governo italiano ha richiesto che nella gestione forestale le leggi e i regolamenti forestali regionali tengano conto del legno morto e dell’habitat / ritenzione alberi. È una priorità dell’attuale ricerca fornire ai gestori delle foreste europee una linea di base circa la soglia di legno morto da mantenere in relazione al tipo specifico di foresta e all’obiettivo gestionale.

Selvicoltura, questa sconosciuta

Salita alla ribalta per essere stata inclusa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel novero delle attività essenziali durante l’emergenza sanitaria, la selvicoltura è una attività di cui in Italia non si sente molto parlare. Ma che cos’è e a cosa serve? E perché è così importante?

EDITORIALE: Selvicoltura e schianti da vento. Il caso della “tempesta Vaia”

Il 29 Ottobre 2018 la tempesta Vaia ha colpito le foreste nel nord-est dell’Italia, causando la perdita di 8 milioni di metri cubi di legname e la repentina riduzione dei servizi ecosistemici connessi con la foresta. Tali eventi comunque non sono senza precedenti: una simile tempesta si ebbe nella stessa zona nel 1966. Ogni anno in media, due tempeste extra-tropicali interessano il continente Europeo, dove il vento è il fattore di danno più importante e contribuisce a più della metà delle perdite forestali totali (38 milioni di metri cubi di alberi abbattuti per anno).