Evento di chiusura del progetto For.Italy – Formazione Forestale per l’Italia
L’evento nazionale di chiusura del progetto di formazione forestale For.Italy si terrà a Torino il 9 novembre. Leggi di più sulle modalità.
L’evento nazionale di chiusura del progetto di formazione forestale For.Italy si terrà a Torino il 9 novembre. Leggi di più sulle modalità.
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Venerdì 30 settembre 2022 si celebrerà il centenario del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), un punto di riferimento per le foreste italiane e per la ricerca chiamata a tutelarle. Una storia all’insegna dell’eccellenza nella sperimentazione su un settore, che rappresenta un patrimonio del Paese,...
La comunicazione gioca un ruolo di primo piano anche nella prevenzione degli incendi. Ecco due esempi che ce lo fanno capire.
Perchè è importante investire in formazione e prevenzione, e su quali figure è necessario puntare, per vincere la lotta agli incendi boschivi
Ritorna la rubrica SISEF #FocusIncendi per parlare di prevenzione e attività selvicolturali per ridurre l’infiammabilità del bosco
L’incremento della frequenza di eventi naturali estremi, calamità antropogeniche e processi di globalizzazione dei mercati ha aumentato l’esposizione al rischio da parte di proprietari e gestori di boschi e piantagioni da legno. In questo contesto risulta sempre più interessante anche per il settore forestale l’adozione di...
Duplice appuntamento con gli eventi LIFE SySTEMiC per festeggiare i primi 30 anni del Programma LIFE.
Gli ultimi giorni di ottobre del 2018 hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva e nei territori alpini colpiti dalla tempesta Vaia. Dopo una prima fase emergenziale, incentrata sul ripristino della viabilità e la messa in sicurezza del territorio, si è passati ad una seconda fase...
Si ricorda che la scadenza per la registrazione al XIII Congresso SISEF (Orvieto, 30 Maggio – 2 Giugno 2022) è fissata al 29 Aprile 2022 (23:59). A partire dalla mezzanotte (00:00) del 30 Aprile 2022 sarà possibile registrarsi solo ed esclusivamente con quota unica maggiorata al desk del Congresso.
Cosa è un bosco vetusto? Quali sono i boschi vetusti in Italia? Come possono essere protetti i boschi vetusti e quali sono le implicazioni politiche e gestionali per la loro conservazione? Come possono essere sviluppati i caratteri distintivi di un bosco vetusto nelle foreste gestite? Quali...
Alle foreste ed agli alberi è sempre più riconosciuto un ruolo per il benessere collettivo ed individuale. Recentemente è stata sviluppata la terapia forestale come strumento di cura e prevenzione medica in termini psicofisiologici, mentre è da tempo conosciuto il ruolo ecologico di alberi e foreste...
Si terrà il 2 luglio a Oulx (Torino) nell’ambito della Fiera Internazionale BosTER, il convegno “Selvicoltura e aree protette”. Per ricevere il link per la partecipazione on line: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfRcJQpGyht-p4wikk71Jy6veJCaYdx8KbZq2nhspq_q87baA/viewform
Si terrà il 2 luglio a Oulx (Torino) nell’ambito della Fiera Internazionale BosTER, il convegno “Selvicoltura e aree protette”. E’ possibile partecipare in presenza e on-line, per ricevere il link registrarsi (entro le 12 del 1/7/2021): https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfRcJQpGyht-p4wikk71Jy6veJCaYdx8KbZq2nhspq_q87baA/viewform
Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.
Il legno morto gioca un ruolo chiave nel funzionamento e nella produttività dell’ecosistema forestale ed è una caratteristica importante per la conservazione della biodiversità. In passato l’uso del suolo e la gestione delle foreste hanno ridotto drasticamente la quantità di legno morto nelle foreste europee e solo negli ultimi decenni è stato studiato e riconosciuto l’importante ruolo del legno morto. A livello politico / amministrativo la Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) ha riconosciuto l’importanza di questa componente forestale e lo scorso anno il Governo italiano ha richiesto che nella gestione forestale le leggi e i regolamenti forestali regionali tengano conto del legno morto e dell’habitat / ritenzione alberi. È una priorità dell’attuale ricerca fornire ai gestori delle foreste europee una linea di base circa la soglia di legno morto da mantenere in relazione al tipo specifico di foresta e all’obiettivo gestionale.
In Italia, in questi giorni, è in fase di sviluppo la Strategia Forestale Nazionale (SFN), che prende come riferimento la gestione sostenibile per garantire la conservazione e l’uso delle foreste. Sono necessari trattamenti selvicolturali eseguiti a regola d’arte per soddisfare i complessi obiettivi della SFN, che vengono qui evidenziati.
Salita alla ribalta per essere stata inclusa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel novero delle attività essenziali durante l’emergenza sanitaria, la selvicoltura è una attività di cui in Italia non si sente molto parlare. Ma che cos’è e a cosa serve? E perché è così importante?
Tra le misure contenute nell’ultimo DPCM del 10 aprile vi è la riapertura, a partire dal 14 aprile, di tutte le attività forestali indicate con il codice ATECO 2: Silvicoltura ed utilizzo aree forestali.
Il 29 Ottobre 2018 la tempesta Vaia ha colpito le foreste nel nord-est dell’Italia, causando la perdita di 8 milioni di metri cubi di legname e la repentina riduzione dei servizi ecosistemici connessi con la foresta. Tali eventi comunque non sono senza precedenti: una simile tempesta si ebbe nella stessa zona nel 1966. Ogni anno in media, due tempeste extra-tropicali interessano il continente Europeo, dove il vento è il fattore di danno più importante e contribuisce a più della metà delle perdite forestali totali (38 milioni di metri cubi di alberi abbattuti per anno).