Che fare prima del periodo critico?
Un incendio è un evento complesso che presenta tutta una serie di elementi che si intersecano tra il sistema umano e quello naturale e che richiedono un approccio lungimirante e adeguato nel tempo e nello spazio.
Un incendio è un evento complesso che presenta tutta una serie di elementi che si intersecano tra il sistema umano e quello naturale e che richiedono un approccio lungimirante e adeguato nel tempo e nello spazio.
Come si distinguono gli incendi secondo una recente classificazione che fornisce parametri quantitativi e manifestazioni visibili di comportamento.
Quali sono gli elementi ricorrenti che provocano gli incendi e i fattori che ne influenzano le modalità di propagazione e comportamento.
Spesso leggiamo sui giornali: “incendio causato dalle alte temperature e dalle condizioni di forte vento..” oppure”.. focolai dovuti alla estrema siccità per onde di calore che si verificano nel periodi di massima criticità del fenomeno”. Tali espressioni sono scorrette…
Viaggio nel passato e nel presente per riconoscere il legame intrinseco fra foreste e fuoco Una cosa è certa, gli incendi c’erano in passato, ci sono oggi e ci saranno domani. Per comprendere il fuoco come processo intrinseco degli ecosistemi forestali saltiamo nel passato ovvero trecento...
Il Joint Research Centre (JRC) ha pubblicato -nel novembre del 2020- il 20° rapporto annuale del Sistema Europeo di Informazione sugli Incendi Boschivi (EFFIS). Il documento fornisce informazioni sull’evoluzione del pericolo di incendio nelle Regioni europee e mediterranee, i danni causati dal fuoco e una descrizione dettagliata delle...
Conoscere l’infiammabilità della vegetazione è fondamentale per la gestione degli incendi. La caratterizzazione dei combustibili consente di valutare il pericolo di incendio, di definire interventi selvicolturali di prevenzione e di simulare il comportamento del fuoco così come i suoi effetti sugli ecosistemi.
Fixed term, contract duration: 1 January 2021 until 31 December 2023
Deadline 19/11/2020
Fixed term position for 3 years duration. Deadline 08/11/2020
Il 2020 segna il culmine di un decennio contraddistinto da record di temperatura, ondate di calore ed incendi catastrofici con intensità ed estensioni mai viste prima. La sola Australia in 5 mesi (da ottobre 2019 a febbraio 2020) ha visto in fiamme circa 13 milioni di ettari di territorio pari ad un’area vasta come la Grecia, Sono incendi che superano la capacità di controllo, e sono caratterizzati da parametri di comportamento di intensità sul fronte e di velocità di propagazione elevatissimi, con insorgenza di fuochi secondari ad oltre un km dal fronte di fiamma e con e conseguente rilevante impatto socio economico e ambientale.
Un recente studio internazionale ha analizzato il verificarsi degli incendi in funzione di diverse categorie di uso del suolo: pascoli, arbusti, foreste e sistemi agroforestali (consociazione di piante arboree, colture erbacee o pascoli), con l’obiettivo di verificare se le aree gestite con l’agroforestazione fossero più resistenti al fuoco. Gli autori suggeriscono che le pratiche agroforestali, riducono il rischio di incendi interrompendo la continuità della vegetazione arbustiva, regolando la densità e la composizione in specie e riducendo la quantità di combustibile nel sottobosco.
Come fare a integrare la selvicoltura per la prevenzione degli incendi, le sue tecniche e prescrizioni specifiche, ed i suoi costi, nella pianificazione forestale e gestione del territorio? Il dossier pubblicato nello Sherwood 247, ora disponibile gratuitamente su Ecolleco, approfondisce alcuni temi rilevanti per la sostenibilità ecologica ed economica della prevenzione incendi in un clima e territorio che cambiano
Join us for a 2-day webinar series this fall. This event is free, open to all, and serves as a prelude to our in-person conference which is scheduled for Fall 2021. Each day will feature a panel of international fire scientists and managers, who will provide a short presentation. A question and answer session will follow the presentations.
Nuova vita dopo l’incendio del 2018 che ha devastato gran parte del Monte Pisano, ecco il racconto degli interventi di salvaguardia, gli studi dell’Università e la nascita della realtà.
Nel bacino del Mediterraneo gli incendi boschivi rappresentano uno dei più importanti disturbi naturali: modificano costantemente il paesaggio e gli ecosistemi forestali e mettono a rischio la popolazione. La previsione delle aree dove è più probabile che si verifichino gli incendi ci consente di salvaguardare vite umane e preservare le risorse naturali. Gli obiettivi dello studio sono quelli di stimare la probabilità di incendi boschivi in funzione di drivers biofisici e antropici, valutare l’importanza di ciascun driver ed analizzare le performances di tecniche di machine learning rispetto a tecniche tradizionali di stima della probabilità.
Intervista pubblicata su Rivista Micron, a cura di Giulia Annovi.
Secondo il rapporto ”Un Paese che brucia” esiste il pericolo che nei prossimi anni si verifichino sempre più spesso i così detti grandi incendi forestali. Sono eventi estremi, in cui la velocità di espansione dell’incendio, la presenza di fronti secondari e l’intensità dell’incendio supera le capacità di contenere o spegnere le fiamme da parte dei sistemi antincendio regionali. Ne abbiamo parlato con Davide Ascoli, ricercatore presso l’Università di Torino e tra gli autori del rapporto.
Al via dal 16 settembre il corso per Analista Antincendi boschivi di sala, organizzato dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto MED-Star per combattere il rischio di incendi nell’area mediterranea al quale partecipano anche le regioni partner dell’Interreg Marittimo Italia-Francia (Sardegna, Liguria, Corsica, Alpi Marittime e Provenza-Alpi-Costa Azzurra). Il corso coinvolgerà una ventina di operatori tra partecipanti e osservatori esperti delle sei regioni e sarà ospitato dal Centro di addestramento La Pineta di Tocchi, a Monticiano (Siena), avrà una durata di 38 ore suddivise in 5 giornate tra lezioni ed esercitazioni.
Negli ultimi anni, nel bacino mediterraneo, abbiamo assistito ad incendi sempre più devastanti, con grandi superfici percorse e perdite di vite umane. Dal 2000 al 2017 le aree interessate da incendi sono state 8.500.000 ettari, circa 3,5 volte la superficie della Sardegna. La perdita di vite umane è stata di 611 persone. Nel rapporto “Un paese che brucia” i membri SISEF: Luca Tonarelli, Giorgio Vacchiano, Davide Ascoli, Giuseppe Mariano Delogu e Valentina Bacciu ci guidano attraverso un’analisi sistemica del problema incendi, che va dalle cause alle conseguenze del problema, fornendo allo stesso tempo raccomandazioni e proposte che possano servire a mettere in atto soluzioni efficaci e all’altezza dei cambiamenti climatici in atto.
Si segnala un interessante articolo di Marc Palahi Direttore dell’Istituto Forestale Europeo pubblicato su El Pais che mette l’accento sull’emergenza sanitaria, economica e ambientale che stiamo vivendo in questo momento storico.
La terza conferenza Ecosystem Services Partnership (ESP) Europa si svolgerà a Tartu, in Estonia, dal 21 al 24 settembre 2020. Il tema della conferenza è Scienza, politica e pratica dei servizi ecosistemici di fronte ai cambiamenti globali.