Forest Photo Gallery
Boschi, ambienti, selvicoltura. In ordine sparso: le storie del passato e il divenire dell’oggi. Per chi studia il bosco e il suo rapporto con l’uomo, o ne è semplicemente curioso. In regolare aggiornamento, sempre in beta.
Boschi, ambienti, selvicoltura. In ordine sparso: le storie del passato e il divenire dell’oggi. Per chi studia il bosco e il suo rapporto con l’uomo, o ne è semplicemente curioso. In regolare aggiornamento, sempre in beta.
Sulla strada del suo XIII Congresso, che si terrà a Orvieto dal 20 al 23 febbraio 2022 la Società di Selvicoltura ed Ecologia Forestale (SISEF) propone due incontri online dal titolo “Sfide e necessità per le foreste del futuro” (16 nov 2021, ore 15:00-18:00) e “Alberi e foreste urbane e peri-urbane per le biocittà del futuro” (30 nov 2021, ore 9:30-12:30).
I boschi vetusti costituiscono un patrimonio di inestimabile valore dal punto di vista ecologico ed ambientale in quanto assomigliano tantissimo alle foreste primordiali europee. Ricordano quindi quel paesaggio forestale naturale diffuso in tutta Italia ed Europa prima che l’uomo intervenisse pesantemente per rompere gli equilibri e...
Cosa fare dopo il passaggio del fuoco e come analizzare il processo di ricostruzione della foresta
Vengono proposte alcune idee per una selvicoltura adattiva nella regione biogeografica mediterranea che potrebbero aiutare a rendere le foreste meno vulnerabili a eventi climatici estremi, come quelli legati a siccità e ondate di calore, che si prevede potranno essere più intense e frequenti in futuro. Vengono inoltre discussi alcuni approcci selvicolturali mirati a: regolare la competizione e gli effetti dipendenti dalla densità; migliorare la diversità funzionale; aumentare la complessità delle comunità forestali.
In Italia, in questi giorni, è in fase di sviluppo la Strategia Forestale Nazionale (SFN), che prende come riferimento la gestione sostenibile per garantire la conservazione e l’uso delle foreste. Sono necessari trattamenti selvicolturali eseguiti a regola d’arte per soddisfare i complessi obiettivi della SFN, che vengono qui evidenziati.
Ogni attività di gestione del territorio ha delle conseguenze non solo sull’area gestita, ma anche sui territori circostanti vicini e lontani. Gli effetti involontari su aree diverse da quella gestita sono indicati con il termine leakage. In gestione forestale, il vantaggio di un maggior stoccaggio di carbonio da parte di foreste a bassa intensità di prelievo può essere vanificato, parzialmente o completamente, da uno sfruttamento più intenso altrove, necessario al fine di soddisfare la domanda globale di legname. Come si fanno quindi a quantificare i leakage – e la loro controparte, cioè gli effetti involontariamente positivi, chiamati spillover?
di Marco Borghetti e Nicola Moretti Pubblicato su: Forest@ – Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, vol. 17, pp. 1-16 (2020). – doi: https://doi.org/10.3832/efor0062-017 La Basilicata, terra di foreste e sede di un corso universitario di Scienze forestali. Parliamo del lancio, negli anni ottanta, del programma di istruzione...
La scienza deve essere aperta a tutti: fino adesso lo è stata tranne che nella fase di pubblicazione dei suoi risultati, si dice con un fondo di verità. È questa la considerazione alla base della tendenza, da parte delle agenzie pubbliche di finanziamento (EU su tutte), a “forzare” i ricercatori a pubblicare i loro risultati su riviste ad accesso libero o a pagare per rendere liberamente leggibili gli articoli pubblicati…
Non occorre scomodare la cosmologia di Democrito, la grande poesia di Lucrezio; la spiritualità di Francesco, in cui la natura è madre e sorella, o la metafisica di Spinoza, che toglie all’uomo l’autonomo impero e lo fa parte del tutto. E non serve neppure aderire all’idea della complessità dei sistemi, della loro intrinseca incertezza, a questa o quella filosofia naturale. Non serve scomodare il “grande pensiero” per concordare sul fatto che la gestione delle risorse ambientali debba pragmaticamente fondarsi sulla ricerca di un equilibrio fra uomo e natura.
We talk shortly about negative and positive effects of the windstorm (Vaia) that swept the forests of the North-East in Italy last October. In addition to short-term economic and infrastructural damages, the most negative effect was on the local people, who feel the forest as their home, and see it as the result of hard work done by parents and grandparents. The positive effect is the wind opened the way to the natural regeneration and the formation of more stable forests. A piece of news spread by the media is denied: the famous forest of Paneveggio in the province of Trento, from which the resonant wood used for the violins is obtained, has not been destroyed by the storm
On 29 October 2018, a violent windstorm swept across eastern Italian Alps: thousands hectares of forests were affected and millions of trees uprooted. We warn not be in a hurry to restore artificially the forest: windstorms are natural disturbances and we should rely mostly on natural regeneration for forest recovery. It may take quite a long time in some cases, but natural regeneration will ensure diverse, productive and more resilient forests.
E va bene, il Corpo Forestale dal primo gennaio non ci sarà più, confluisce nei carabinieri. Non ci è ancora chiaro se, sul berretto, dall’aquila si passerà alla fiamma e sulla giacca dalla stella a cinque punte agli alamari, e neanche di che colore saranno i...
Durante la notte tra il 4 e 5 marzo scorsi, una violenta perturbazione atmosferica proveniente dai Balcani ha causato in Toscana ingenti danni colpendo in modo sensibile molte aree boscate dei versanti appenninici e delle aree costiere tirreniche. Effetti gravi si sono verificati poi su parchi, giardini, alberature e, in modo diretto ed indiretto, per caduta di piante, sulle strutture urbane e di comunicazione nonché, purtroppo, su persone. Le prime valutazioni indicano che a livello regionale l’uragano ha inciso pesantemente distruggendo il soprassuolo forestale su di alcune centinaia di ettari. Particolarmente colpiti i boschi ubicati sui versanti esposti da sud ad ovest della catena principale, quelle del Pratomagno e dell’Alpe di Catenaia. In queste aree i danni di maggiore intensità si sono verificati a spese dei soprassuoli puri e misti di conifere di impianto artificiale nello stato di sviluppo di bosco adulto ed a densità elevata. Nell’area costiera, tra Massa e Viareggio, l’uragano ha agito con forza distruttiva sulle pinete di pino marittimo e pino domestico. Numerosi poi i danni di minore entità diffusi su tutto il territorio.
Titolo originale: Drought impact on forest carbon dynamics and fluxes in Amazonia Autori: Christopher E. Doughty, D.B. Metcalfe, C.A.J. Girardin et al. Rivista: Nature, 519: 79-82, 5 March 2015 doi: 10.1038/nature14213 Si tratta di un lavoro, fondato su dati pluriennali raccolti in 13 plots di un...
qualche giorno è uscita una delle tante classifiche delle università, nel caso specifico quella di QS, da cui vari commenti sugli organi di stampa, ad esempio: il Corriere della Sera. Un nostro collega ha postato su Fb un suo commento, e da lì è seguito un simpatico dibattito. Lo stile è quello “pop” e spontaneo tipico di Fb, per cui ho deciso di pubblicare lo scambio di idee. NB: ho corretto qualche evidente refuso ma non sono intervenuto sullo stile, che rimane quello di una libera conversazione da coffee break, ho solo sostituito i nomi con delle sigle. C’e’ un po’ di tutto, scegliete voi, potete mescolare se pensate che venga fuori una ricetta migliore.
Postdoctoral fellowships to study tropical forest responses to climate at Los Alamos National Laboratory. Summary: Two postdoctoral positions are available within the Earth and Environmental Sciences Division to work on forest mortality modeling and hydrology modeling of tropical forests in relation to climate change. Successful applicants...
Titolo originale: Rate of tree carbon accumulation increases continuously with tree size Autori: Stephenson NL, Das AJ, et al. Rivista: Nature, early view, 15 January 2014 doi: 10.1038/nature12914 Un articolo che rimette un discussione un’opinione ben radicata, che cioè gli alberi grandi e vecchi cessino di...
Giuseppe Scarascia ha ricevuto questo prestigioso e meritatissimo riconoscimento da parte delle IUFRO: https://drive.google.com/file/d/0BzGj1pVZ8kilbzJUa1dpM19SU1E/edit?usp=sharing Congratulazioni Giuseppe! E grazie per l’onore che questo riconoscimento porta a tutte le scienze forestali italiane ! Marco PS Cerchiamo poi di insegnare agli amici IUFRO che non si scrive “Guiseppe”…? 🙂
Potete seguire su Facebook le attività del gruppo di docenti e ricercatori di Scienze delle Foreste e del Legno all’Università della Basilicata https://www.facebook.com/pages/Scienze-delle-Foreste-e-del-Legno-Universit%C3%A0-della-Basilicata/510153049092293