Sul monitoraggio degli incendi forestali. Quali le fonti di dati più attendibili?
Partiamo da un principio di base: gli incendi forestali da satellite si vedono benissimo. Nella letteratura scientifica troviamo dimostrazioni empiriche di questa affermazione da oltre 40 anni (per esempio Chuvieco & Martin, 1994 oppure White et al., 1996).
Due le tecnologie di base che si possono utilizzare: i) se si è interessati a un dato in tempo reale tramite l’osservazione dell’aumento della temperatura causata dal fronte di fiamma, ii) se si è interessati alla creazione di un catasto delle aree incendiate attraverso l’osservazione del cambio di risposta spettrale tra prima e dopo il passaggio del fuoco. Il primo metodo è implementabile attraverso immagini con scarsa risoluzione geometrica che non permettono quindi una mappatura di dettaglio, che invece si realizza abbastanza facilmente con il secondo approccio. L’aumentato numero dei satelliti per l’osservazione terrestre che acquisiscono dati utili a questi scopi e l’avanzamento tecnologico dei metodi di elaborazione automatica delle immagini ha permesso di traghettare il monitoraggio degli incendi da satellite dal mondo della ricerca a quello della implementazione operativa.
In Europa il miglior esempio di questo passaggio è rappresentato dall’European Forest Fire Information System (EFFIS) del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea. Accessibile in modo gratuito e in modalità open-access all’indirizzo https://effis.jrc.ec.europa.eu/, EFFIS permette di accedere a una vasta gamma di servizi e banche dati georeferenziate: valutazione del pericolo di incendio, valutazione rapida dei danni, che include la rivelazione attiva del fuoco, valutazione della gravità dell’incendio e valutazione del danno alla copertura del suolo, stima delle emissioni e dispersione dei fumi, valutazione della potenziale perdita del suolo e monitoraggio della rigenerazione della vegetazione. Dal 2015 EFFIS è una componente degli Emergency Management Services del programma Europeo Copernicus.
Qui ci piace soffermarci su un particolare servizio EFFIS, il Current Situation Viewer che permette di visualizzare in tempo reale gli incendi attivi e le rispettive aree percorse integrando le immagini ottiche a bassa risoluzione MODIS (250 m di risoluzione) e quelle ad alta risoluzione Sentinel2 (10 m di risoluzione). Integrati in una gradevole e intuitiva interfaccia web-GIS queste banche dati permettono una panoramica della situazione in tempo reale a scala pan-Europea, l’utente zoommando su uno specifico evento ottiene però anche il perimetro dei singoli incendi con una valutazione immediata dell’estensione e del tipo di uso/copertura del suolo percorso (sulla base della cartografia Corine Land Cover). Secondo le stime del JRC il servizio di Rapid Damage Assessment riesce e rilevare circa il 95% degli incendi che si verificano in Europa. La mappatura è basata su una procedura a più fasi: prima l’incendio è rilevato sulla base dei dati a bassa risoluzione per identificazione di anomalie termiche, successivamente l’area percorsa dal fuoco è mappata automaticamente integrando MODIS e Sentinel2 e quindi verificata manualmente sulle immagini Sentinel2 prima di essere pubblicata on line sull’EFFIS.
I nostri dati ufficiali nazionali sugli incendi forestali sono invece accessibili attraverso il geoportale https://geoportale.incendiboschivi.it/ reso disponibile da quest’anno in ottemperanza all’art. 3 – comma 1 – Legge 155/2021 da parte del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFAA). Questo nuovo servizio permette la consultazione tramite interfaccia web-GIS di ogni incendio in termini di superficie e data.
Da un semplice confronto tra i due sistemi riferito all’anno 2021 (l’unico al momento disponibile sul geoportale nazionale) balza immediatamente all’occhio l’incredibile differenza tra i dati nazionali ufficiali (3.818 incendi per 66.099 ha percorsi) rispetto ai dati EFFIS (659 incendi per 150.552 ha percorsi). Appare abbastanza evidente che qualcosa non torna. Pure tenendo in considerazione le differenze e i limiti dei due sistemi, come è possibile una differenza così marcata e di segno opposto tra le due banche dati? Ci si attende naturalmente che il catasto nazionale mappi un numero superiore di incendi più piccoli, ma perché allora il sistema EFFIS arriva a riportare una superficie percorsa dal fuoco doppia rispetto a quella del sistema nazionale?
Solo incrociando le relative banche dati geografiche si potrà rispondere a questa domanda. Analisi che riteniamo quanto mai urgente per poter dare indicazioni più operative agli operatori e ai ricercatori sulla reale utilizzabilità di queste fonti di informazioni.
A titolo esemplificativo dei servizi EFFIS si riportano i dati per due degli incendi più importanti di quest’anno. Il primo è quello in Friuli Venezia Giulia al confine con la Slovenia, a sud di Gorizia scoppiato il 19 luglio con oltre 3200 ettari bruciati.
L’altro è quello a nord ovest di Lucca, iniziato anch’esso il 19 luglio e che per ora ha percorso quasi 1000 ettari.
Nel frattempo anche quest’anno la stagione degli incendi prosegue. Secondo i dati EFFIS, nonostante la stagione degli incendi non sia ancora al suo culmine, il 2022 si prospetta come un’annata difficile ma non drammatica come quella dell’anno scorso. Ad oggi si registrano 310 incendi, la media negli ultimi 15 anni è stata di 263 per l’intera stagione degli incendi, per un totale di 35.627 ha percorsi dal fuoco, contro una media storica doppia, quasi 54.000 ettari.
Bibliografia
Chuvieco, E., & Martin, M.P., 1994. Global fire mapping and fire danger estimation using AVHRR image. Photogrammetric Engineering and Remote Sensing, 60(5), pp. 563-570.
White JD , Ryan KC , Key CC Running SW, 1996. Remote Sensing of Forest Fire Severity and Vegetation Recovery. International Journal of Wildland Fire 6, 125-136.
Info Autori
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI)
Università degli Studi di Firenze