Dal legno vernici eco-friendly
Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione tecnologica e ad una maggiore sensibilità ambientale, l’importanza del legno sta crescendo anche in settori meno conosciuti.
È il caso, ad esempio, dell’industria chimica dove la biomassa lignocellulosica, derivante anche da residui forestali, sta sviluppando un enorme potenziale di sostituzione dei composti di origine fossile, caratterizzandosi ovviamente come materiale alternativo più sostenibile. Il poliuretano, ad esempio, è un polimero largamente usato nell’industria dei rivestimenti ed è formato da composti di origine fossile (isocianato e diverse tipologie di polioli). Impiegando la lignina, il secondo polimero più abbondante sulla Terra è possibile sostituire con successo i polioli nella sintesi del poliuretano con un approccio biobased. È quanto riportato da uno studio condotto sull’uso della lignina estratta da scarti lignocellulosici di faggio, per la produzione di rivestimenti. Lo studio è stavo sviluppato come una linea delle attività del progetto PON-MISE “Innovazione e sostenibilità della filiera Foresta-Legno: bioeconomia circolare del legno e valorizzazione di foreste dell’Italia centro-meridionale” dal gruppo di ricerca del DIBAF – dell’Università degli Studi della Tuscia.
La sintesi è avvenuta su scala di laboratorio utilizzando diverse percentuali di lignina ed ottenendo delle vernici poliuretaniche di diverso colore e caratteristiche fisiche. E’ necessario verificare la fattibilità per una sintesi su scala industriale perché i solventi utilizzati non sono facilmente reperibili, così come alcune prestazioni non sono confrontabili con quelle dei poliuretani attualmente reperibili in commercio. I risultati sono tuttavia incoraggianti e garantiscono al legno un certo grado di protezione e idrofobicità.
Inoltre la valorizzazione della lignina in sostituzione di materiali di origine fossile può contribuire al contrasto alla crisi climatica e rappresentare un modello virtuoso di economia circolare.