Olivo Asparago Pollo: una consociazione agroforestale per aumentare reddito e sostenibilità.

Un particolare progetto agroforestale, riguardante la consociazione “Olivo, Asparago selvatico, Pollo rustico”,  è stato finanziato dalla Regione Umbria nell’ambito del PSR, misura 124.

 Per vedere un filmato che spiega il progetto e i risultati, vai su:

http://www.youtube.com/watch?v=ALw73WwUr2o

 Per saperne di più, leggi sotto oppure vai su:

http://www.aiol.it/contenuti/territorio/sviluppo-rurale/olivo-asparago-selvatico-pollo-rustico

Per scaricare il “Manuale per la coltivazione consociata Olivo Asparago selvatico Pollo rustico” vai su:

http://sito.entecra.it/portale/public/documenti/manuale_olivo_asparago_pollo.pdf

 Per saperne di più sulla consociazione olivo e asparago (o altre specie) scarica l’articolo su:

http://www.agricoltura24.com/agri24/pdf/Bozza-OO-2011-08-020.pdf

 Il progetto, nato su proposta del CRA-OLI (Centro di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia) è stato coordinato dal Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria (3A-PTA), in collaborazione con il dipartimento di Biologia Applicata (zootecnia) dell’Università di Perugia e due aziende private.

E’ stato realizzato un campo pilota consociando in un oliveto la coltivazione dell’asparago selvatico e l’allevamento del pollo rustico, cioè al pascolo. E’ stata poi studiata la trasformazione dell’asparago selvatico in modo da renderlo disponibile tutto l’anno per poterlo valorizzare come prodotto tipico e aumentarne la domanda.

L’idea è nata dall’esigenza di integrare il reddito dell’olivicoltura, che con il disaccoppiamento dei contributi e il basso prezzo dell’olio di oliva, non riesce più a produrre reddito. La maggior parte degli oltre un milione di ettari di olivo in Italia rischia dunque l’abbandono, con forti problemi ambientali e di paesaggio. Utilizzare questi oliveti per coltivare/allevare altre colture/animali in modo da produrvi del reddito, potrebbe in molti casi rappresentare una soluzione.

La presenza degli asparagi selvatici e dei polli nulla toglie alla produttività dell’oliveto che rimane sovrastante. L’asparago selvatico (Asparagus acutifolius) gradisce particolarmente l’ambiente offerto dall’oliveto dove cresce spesso spontaneamente purché il terreno non venga troppo disturbato.

L’asparago selvatico ha già un suo mercato, alimentato da prodotto spontaneo, che potrebbe essere meglio sfruttato, creando un prodotto di nicchia, come lo sono divenuti la fragolina di bosco o il tartufo. Una risorsa economica da sfruttar meglio, dunque, coltivabile in terreni già investiti con l’olivo: una produzione del tutto aggiuntiva e quindi capace di aumentare la produttività e il reddito di un oliveto in modo sostenibile.

Se all’oliveto con l’asparago si aggiunge il pollo, si innescano una serie di meccanismi sinergici che non solo aumentano la produttività totale del sistema, ma lo rendono contemporaneamente più sostenibile. Infatti, l’aumento di produttività si ottiene dalla sovrapposizione di più colture/allevamenti lasciando però ogni elemento (l’olivo, l’asparago e il pollo) con una natura estensiva e quindi più sostenibile. Il pollo produce pollina (letame) e la distribuisce gratuitamente nell’oliveto, dove non serve più la concimazione, riducendo sia l’impatto (ed il costo) della concimazione, che quello derivante dalla concentrazione di pollina, grosso problema dei grandi allevamenti. L’olivo procura riparo ai polli (da sole, vento e predatori) che intanto lo diserbano (oltre a concimarlo). Il pollo trasforma gli insetti, tra i quali alcuni sono parassiti delle piante coltivate (come la Criocera dell’asparago) in alimento zootecnico, con risparmio di mangimi. Altrettanto vale per le erbe infestanti, distrutte e consumate dal pollo.

In conclusione i problemi delle colture (esempio: l’erba infestante, i parassiti, ecc.) divengono risorse per l’animale allevato e viceversa, i problemi dell’allevamento (es. concentrazioni di pollina) divengono risorse per la coltura. Non solo si produce di più, quindi, ma si risparmia sui costi (mangimi, diserbo, trattamenti antiparassitari) e sull’impatto ambientale delle singole colture e/o allevamenti. E si produce alimento di qualità superiore perché il pollo vissuto all’aperto e alimentato con insetti ed erba e senza antibiotici ha una qualità alimentare superiore. Produrre di più in quantità e qualità, consentendo di mantenere il reddito in agricoltura e di diminuire contemporaneamente l’impatto ambientale, risparmiando risorse, risponde pienamente agli imperativi odierni dell’agricoltura. Il modello olivo asparago pollo non è che un esempio, trasferibile a molte altre situazioni, che però vanno individuate, studiate e messe a punto.

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