SISEF News

Open position – Scientist in Forest Inventory Statistics and Analysis – WSL

The Swiss Federal Institute for Forest, Snow and Landscape Research WSL is part of the ETH Domain. Approximately 600 people work on the sustainable use and protection of the environment and on the handling of natural hazards. The Research Unit “Forest Resources and Forest Management” monitors and analyses changes in the landscape and in the forest and seeks a Scientist in “Forest Inventory Statistics and Analysis” (80%-100%).

Il collega Dario Papale per il terzo anno consecutivo nella lista degli Highly Cited Researchers

Dario Papale, professore associato di Ecologia Forestale dell’Università della Tuscia – DIBAF, è stato inserito per il terzo anno consecutivo nella lista degli Highly Cited Researchers prodotta da Web of Sciences e Clarivate. Si tratta dello 0.1% dei ricercatori mondiali e conta quest’anno 85 ricercatori italiani, di cui tre del settore AGR (oltre a Papale, Bruno Mezzetti e Paolo Nannipieri).

Gli alberi comunicano attraverso i terpenoidi?

I terpenoidi costituiscono la classe di molecole più diversificata e numerosa scoperta finora nelle piante. Un affascinante ipotesi è questa grande diversità di molecole possa servire alle piante da “vocabolario” per comunicare con l’ambiente che le circonda. Un gruppo di ricercatori dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’Università della Tuscia di Viterbo, in collaborazione con il Parco Nazionale d’Aspromonte, sta studiando i terpenoidi prodotti dal pino laricio durante le infestazioni da processionaria del pino.

Stati generali del verde urbano – VI edizione

L’evento centrale avrà luogo il 23 novembre in una giornata articolata in quattro sessioni organizzate dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico, cui parteciperanno rappresentanti di Istituzioni pubbliche e del mondo privato. Sarà possibile seguire l’evento in diretta dalla pagina facebook dell’ISPRA.

Approvati i nuovi livelli di riferimento per il monitoraggio dell’impatto climatico delle foreste

La Commissione Europea ha recentemente adottato i nuovi Forest Reference Level, i livelli di riferimento forestale che si applicheranno in ogni paese dell’UE tra il 2021 e il 2025. I Forest Reference Level rappresentano gli scenari di riferimento per la contabilizzazione delle emissioni e degli assorbimenti di CO2 delle foreste e della loro gestione in Europa, così come stabilito dal Regolamento Comunitario LULUCF (Land Use, Land Use Change and Forestry) del 2018. Il Regolamento obbliga gli Stati membri dell’UE a garantire che le emissioni di gas serra derivanti dall’uso del suolo, dal cambiamento di uso del suolo o dalla selvicoltura siano compensate da un assorbimento equivalente di CO₂ dall’atmosfera, per non compromettere il raggiungimento degli obiettivi climatici del 2030.

Piantare più alberi tra i campi, conviene?

L’Europa per secoli è stata caratterizzata da una forte presenza di alberi forestali tra le colture ed i pascoli, da paesaggi agroforestali tipici con una forte valenza storica ed ambientale: i montados e le dehesa nella Penisola Iberica, i bocage dell’Europa occidentale, i meriagos Sardi, i frutteti ed oliveti consociati con seminativi e pascoli dei Paesi mediterranei. In Italia i sistemi agroforestali occupano circa il 10% dei terreni agricoli. In molte aree dell’Europa centro settentrionale il loro valore economico è oggi in discussione, poiché sono spesso poco competitivi rispetto all’agricoltura intensiva. Ma Quale sarebbe ail valore dei sistemi agroforestali se fossero remunerati per i servizi ecosistemici che svolgono?

Gestire le foreste per obiettivi

Parliamo spesso dei benefici delle foreste: il sequestro di carbonio, la protezione dal dissesto idrogeologico, il miglioramento della qualità dell’aria e dell’acqua, o ancora la produzione di risorse rinnovabili e pulite come il legno. Talvolta non è possibile ottenere tutti i benefici contemporaneamente, e occorre chiedersi quale siano quelli prioritari. Come dovrebbe cambiare quindi la gestione di una foresta a seconda del beneficio che riteniamo più importante? Se lo è chiesto un team di ricercatori coordinato dall’Università Tecnica di Monaco di Baviera.

Cos’è e da cosa dipende l’efficienza della produttività forestale?

In un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Nature Communications, un gruppo ricercatori ha analizzato la risposta della sensitività climatica del ciclo del carbonio delle foreste in diversi biomi e gradienti climatici. Si tratta di una singola metrica da loro denominata efficienza della produttività forestale (Forest Production Efficiency, FPE) che permette di analizzare quanto carbonio assimilato dalle piante attraverso la fotosintesi venga poi effettivamente utilizzato per la produzione di sostanza organica.

Riflessioni su paesaggio forestale e tutela dei beni culturali

Secondo la Convenzione Europea del Paesaggio (ELC), il paesaggio è “un’area, come percepita dalle persone, il cui carattere è il risultato dell’azione e dell’interazione di fattori naturali e / o umani”. Pertanto, sia le azioni umane che i processi naturali giocano un ruolo nel plasmare il paesaggio, che, secondo questa definizione, è in continua evoluzione. “Proteggere” il paesaggio significa quindi comprendere, accettare e preservare quegli agenti di cambiamento che lo hanno creato. Al contrario, le misure di protezione non dovrebbero essere progettate per “congelare il tempo”, né per ripristinare le caratteristiche del paesaggio naturali o influenzate dall’uomo che hanno cessato da tempo di esistere.

Copernicus e la gestione intelligente delle aree urbane

Da mercoledì 18 novembre 2020 a giovedì 19 novembre 2020, previa registrazione, sarà possibile partecipare al workshop organizzato congiuntamente dal Politecnico di Milano, dallo User Forum e dalla rete degli Academy nazionali, con la partecipazione di rappresentanti della Commissione Europea e di agenzie esecutive – ECMWF, JRC – nell’ambito della componente dei servizi operativi di Copernicus.

Webinar: Tra popolamenti e comprese. Il particellare nei piani di assestamento (23-11-2020)

Ripensiamo la pianificazione forestale! Il gruppo di lavoro di pianificazione forestale della SISEF propone una serie di webinar per amministratori, tecnici, studenti e appassionati di foreste. Nel primo appuntamento, cominceremo dall’ossatura: la compartimentazione. Quali sono gli ultimi sviluppi nell’architettura di base dei piani? Come impostare oggi un particellare?

Blocco del ceduo in Amiata: 21 sigle del settore forestale contro il parere della Sovrintendenza

21 importanti sigle del settore forestale italiano, rappresentanti del mondo scientifico, tecnico, operativo, della certificazione della gestione forestale sostenibile e delle popolazioni di montagna, hanno scritto una lettera rivolta ai Ministri Bellanova e Franceschini, al Governatore delle Toscana Giani e agli Assessori regionali competenti per esprimere forte contrarietà rispetto ad un parere della Sovrintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo che, di fatto, blocca la gestione a ceduo dei castagneti del Monte Amiata.

Architettura e Natura: bioedilizia, bioeconomia forestale, eco-design

Venerdì 6 novembre dalle 10:00 alle 13:00 in diretta streaming sulla piattaforma digitale Ecomondo si terrà il convegno Architettura e Natura: bioedilizia, bioeconomia forestale, eco-design a cura di Confagricoltura, Assocarta, Ecomondo ed il Dipartimento per la Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali dell’Università della Tuscia. Per partecipare è necessario registrarsi.

Perché dobbiamo aumentare la quantità di necromassa nelle nostre foreste? Quanta necromassa dobbiamo rilasciare?

Il legno morto gioca un ruolo chiave nel funzionamento e nella produttività dell’ecosistema forestale ed è una caratteristica importante per la conservazione della biodiversità. In passato l’uso del suolo e la gestione delle foreste hanno ridotto drasticamente la quantità di legno morto nelle foreste europee e solo negli ultimi decenni è stato studiato e riconosciuto l’importante ruolo del legno morto. A livello politico / amministrativo la Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in Europa (MCPFE) ha riconosciuto l’importanza di questa componente forestale e lo scorso anno il Governo italiano ha richiesto che nella gestione forestale le leggi e i regolamenti forestali regionali tengano conto del legno morto e dell’habitat / ritenzione alberi. È una priorità dell’attuale ricerca fornire ai gestori delle foreste europee una linea di base circa la soglia di legno morto da mantenere in relazione al tipo specifico di foresta e all’obiettivo gestionale.

Il riconoscimento del legno per contrastare il commercio illegale: la situazione in Italia

Il contrasto al commercio illegale del legno è un tema sia locale sia globale. I regolamenti in vigore per controllare il commercio del legno prevedono anche l’identificazione del legname al fine di verificare la corrispondenza tra le specie legnose dichiarate e quelle effettivamente trasportate. Tuttavia, molti esempi evidenziano che operativamente ciò avviene solo di rado. Quest’articolo, rivolto soprattutto agli operatori del settore legno che a vario titolo intervengono nel processo di controllo del commercio del legno, intende far luce sulle attuali criticità del sistema e proporre correttivi e nuove azioni per rendere più efficaci i controlli in Italia.