Presentazione Gruppo di Lavoro SISEF: “Boschi Cedui”

Perché un GdL sui Boschi Cedui in ambito SISEF?

Il governo a ceduo rappresenta una delle forme di gestione forestale più antiche e diffuse del continente europeo. Per secoli, è stato la modalità dominante di utilizzo dei boschi, profondamente integrata nelle economie rurali, nei saperi tradizionali, nella cultura materiale e nelle pratiche comunitarie. In Italia, ancora oggi, la gestione a ceduo caratterizza una parte rilevante del patrimonio forestale nazionale. Questa forma di gestione ha lasciato tracce tangibili non solo nella struttura ecologica del paesaggio, ma anche nella storia dell’arte, nella letteratura e nella costruzione dell’identità collettiva di molte comunità locali.

Dopo un lungo periodo di progressivo disinteresse e abbandono, iniziato nel secondo dopoguerra in seguito a profonde trasformazioni socio-economiche e culturali che hanno contribuito, in molti ambiti, a cancellare la memoria storica legata a questa forma di gestione, il governo a ceduo è tornato al centro del dibattito forestale e sociale, suscitando un rinnovato interesse ma anche opinioni contrastanti. Il dibattito attuale su questa forma di governo è però spesso segnato da visioni polarizzate, da semplificazioni o da preconcetti – talvolta a favore, talvolta contrari – che rischiano di ostacolare un’analisi rigorosa e oggettiva. Da un lato, vi è chi ne evidenzia i possibili vantaggi in termini di multifunzionalità, resilienza e conservazione del mosaico paesaggistico; dall’altro, emergono criticità legate agli impatti ambientali, alla compatibilità con nuovi obiettivi gestionali o alla percezione di obsolescenza della pratica.

In questo scenario, il Gruppo di Lavoro “Boschi Cedui” si propone come spazio di riflessione scientifica aperta, multidisciplinare e priva di posizioni precostituite. L’obiettivo non è promuovere o contrastare il ceduo in astratto, ma contribuire a una lettura approfondita, caso per caso, dei suoi effetti, delle sue potenzialità e dei suoi limiti, in relazione ai diversi contesti ecologici, sociali, economici e culturali. Il GdL nasce per offrire un confronto rigoroso e senza pregiudizi, volto a esplorare il governo a ceduo nella sua complessità, con il contributo di competenze che spaziano dalla selvicoltura all’ecologia, dalla sociologia alla pedologia, dalla storia del paesaggio all’economia forestale.

Il GdL si propone come ponte tra diverse discipline e sensibilità, e come luogo di dialogo tra ricerca scientifica, pratiche gestionali, politiche forestali e istanze territoriali. Operando in sinergia con altri Gruppi di Lavoro della SISEF e con reti scientifiche nazionali e internazionali, il GdL “Boschi Cedui” intende contribuire a una visione condivisa, aggiornata e consapevole di questa forma di governo forestale, promuovendo conoscenza, dialogo e collaborazione.

Chi siamo e cosa intendiamo fare

Il GdL “Boschi Cedui” nasce dalla collaborazione tra studiosi e professionisti di diversi ambiti (selvicoltura, ecologia, botanica, pianificazione, economia, scienze sociali, etc..), uniti dall’interesse comune per lo studio e la valorizzazione dei boschi cedui. Intendiamo promuovere un’azione condivisa e interdisciplinare che porti alla definizione di nuove chiavi di lettura e strumenti applicativi per la gestione del ceduo nel III millennio.

Il GdL intende:

  • promuovere lo scambio di esperienze e conoscenze scientifiche sul ceduo in contesti eterogenei;
  • favorire lo sviluppo di progetti di ricerca condivisi su scala locale, nazionale e internazionale;
  • produrre linee guida e raccomandazioni tecnico-scientifiche;
  • contribuire alla definizione di politiche forestali informate e coerenti;
  • supportare attività formative, divulgative e di comunicazione sul ruolo del ceduo nella gestione sostenibile delle foreste e del paesaggio.

Interessi di Ricerca

  • Estensione, consistenza e dinamiche dei boschi cedui in Italia;
  • Cicli di gestione, abbandono, conversione e strategie adattative;
  • Fisiologia delle piante, rigenerazione e interazioni belowground;
  • Biodiversità, eterogeneità strutturale e mosaico paesaggistico;
  • Interazioni tra ceduo, fauna selvatica e domesticata;
  • Servizi ecosistemici: protezione del suolo, fornitura di biomassa, carbon sink;
  • Ceduo e cambiamento climatico: resilienza e adattamento;
  • Aspetti storici, culturali e sociali della gestione a ceduo;
  • Valorizzazione delle filiere corte e dei prodotti del ceduo;
  • Innovazione gestionale: matricinature, trattamenti misti, nuove tecniche di governo;
  • Governance, strumenti di pianificazione e assestamento forestale;
  • Sinergie con il governo a fustaia per una selvicoltura multifunzionale e integrata

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Versione in inglese:

Why a Working Group on Coppice Forests within SISEF?

Coppicing is one of the oldest and most widespread forms of forest management in Europe. For centuries, it was the dominant method of woodland use, deeply embedded in rural economies, traditional knowledge, material culture, and community practices. In Italy, coppice management still characterises a significant portion of the national forest heritage. This management system has left tangible marks not only on the ecological structure of the landscape, but also in the history of art, literature, and the collective identity of many local communities.

After a long period of progressive neglect and abandonment, which began in the post-war era due to major socio-economic and cultural transformations that, in many cases, erased the historical memory of this form of management, coppicing has returned to the centre of both forest and social debate. This renewed interest, however, is often accompanied by conflicting opinions. The current debate on coppice forestry is frequently marked by polarised views, simplifications, or preconceived notions – sometimes in favour, sometimes opposed – which risk hindering a rigorous and objective analysis. On the one hand, some highlight its potential benefits in terms of multifunctionality, resilience, and conservation of landscape mosaics; on the other, critical issues emerge concerning environmental impacts, compatibility with new management objectives, or the perception of coppicing as an outdated practice.

In this context, the “Coppice Forests” Working Group (WG) aims to provide an open, multidisciplinary scientific forum free of predetermined positions. The goal is not to promote or oppose coppicing in the abstract, but rather to contribute to a thorough, case-by-case analysis of its effects, potential, and limitations, in relation to different ecological, social, economic, and cultural contexts. The WG intends to offer a space for rigorous, unbiased exchange, exploring the complexity of coppice management with input from a range of disciplines, including silviculture, ecology, sociology, soil science, landscape history, and forest economics.

The WG seeks to build bridges between different disciplines and perspectives, and to foster dialogue among scientific research, forest management practices, policy-making, and local stakeholders. In synergy with other SISEF Working Groups and with national and international scientific networks, the “Coppice Forests” WG aims to contribute to a shared, updated, and informed vision of this forest management system, promoting knowledge, dialogue, and collaboration.

Who we are and what we aim to do

The WG arises from the collaboration between researchers and professionals from various fields (silviculture, ecology, botany, planning, economics, social sciences, etc.), united by a shared interest in the study and valorisation of coppice forests. We aim to promote a joint and interdisciplinary effort that leads to new interpretative frameworks and practical tools for the management of coppice systems in the 21st century.

The WG aims to:

  • promote the exchange of scientific knowledge and experiences on coppice systems in diverse contexts;
  • support the development of collaborative research projects at local, national, and international levels;
  • produce technical and scientific guidelines and recommendations;
    contribute to the development of informed and coherent forest policies;
  • support educational, outreach, and communication activities on the role of coppicing in sustainable forest and landscape management.

Research Interests

  • Extent, structure, and dynamics of coppice forests in Italy;
  • Management cycles, abandonment, conversion, and adaptive strategies;
  • Plant physiology, regeneration, and belowground interactions;
  • Biodiversity, structural heterogeneity, and landscape mosaics;
  • Interactions between coppice systems, wild and domestic fauna;
  • Ecosystem services: soil protection, biomass production, carbon sequestration;
  • Coppicing and climate change: resilience and adaptation;
  • Historical, cultural, and social aspects of coppice management;
  • Valorisation of short supply chains and coppice-derived products;
  • Management innovation: standard selection, mixed treatments, new silvicultural techniques;
  • Governance, planning tools, and forest management planning;
  • Synergies with high forest systems for a multifunctional and integrated silviculture

Giacomo Mei
Coordinatore GdL “Boschi Cedui”
Libera Università di Bolzano/Bozen

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Info Autori

Giacomo Mei
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