Incendi forestali: gli attori della gestione in Puglia

La lotta attiva agli incendi boschivi è garantita, gestita e coordinata dalla Sezione Protezione Civile, in applicazione dell’art. 7 della L. 353/2000, attraverso le seguenti strutture di coordinamento: – Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) e Sala Operativa Integrata Regionale (SOIR) che poggiano sul Centro Operativo Regionale (COR) della Sezione Protezione Civile, le Sale Operative Territoriali (SORT) e i Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS).

Per potenziare l’impiego sul territorio regionale di personale e mezzi si avvale, inoltre, tramite accordi e convenzioni, del supporto attivo delle seguenti Forze Operative (FFOO), da considerarsi integrative e non sostitutive ai mezzi ordinariamente assegnati ai vari Corpi, per le attività di avvistamento, direzione e repressione degli incendi: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (CNVVF), Agenzia Regionale per le attività Irrigue e Forestali (ARIF.), Carabinieri Forestali – CF (Ex- Corpo Forestale dello Stato), Organizzazioni di Volontariato.

Consistenza e dislocazione delle squadre AIB

Ai sensi della L.353/2000, e delle LR 18/2000, 38/2016 e 53/2019, la Sezione Protezione Civile sottoscrive inoltre apposite convenzioni con gli enti preposti che, insieme all’ARIF, soggetto istituzionalmente competente per la Regione Puglia nonché coinvolto nell’ambito di apposito
accordo sul presidio territoriale, intervengono per le attività di previsione, prevenzione e
mitigazione del rischio e lotta attiva agli incendi boschivi.

Obiettivo principale della lotta attiva è il contenimento degli incendi in tempi ristretti dall’innesco, agendo con rapidità e tempestività in risposta alle segnalazioni verificate di incendi boschivi e con la concentrazione delle risorse disponibili sul principio degli eventi, evitando che possano evolversi in incendi di proporzione e complessità critica per le capacità del sistema di controllo e spegnimento.

Per migliorare l’efficienza del servizio sarà attivato il servizio di calcolo del FWI (Fire Weather Index), che fornisce un’indicazione della pericolosità potenziale di un incendio in base allo stato di idratazione dei livelli di combustibile vegetale morto e dalla variabilità meteorologica in atto e che viene ricavato
dall’integrazione successiva di una serie di sotto-indici che si ottengono a partire dai dati
meteorologici relativi a: temperatura, umidità relativa dell’aria, precipitazioni e velocità del vento.
Allorché il servizio di calcolo del FWI sarà ufficialmente avviato, presumibilmente nel 2025, le modalità di svolgimento della lotta definiranno a priori i livelli di “pericolo potenziale degli incendi”, stabilendo le fasi di “Attenzione, Allerta e Allarme”. Sulla base di tali soglie, si definiranno poi le azioni e i servizi da attivare corrispondenti alla gestione ordinaria e straordinaria, sia per il periodo di alta pericolosità ma anche per il rimanente periodo dell’anno.

Livelli di pericolo e gestione operativa

Dopo il vasto incendio di Peschici del 2007 l’organizzazione della gestione e del controllo degli incendi forestali in Puglia è molto migliorata ed evoluta con lo sforzo e la competenza di molti enti e personale formato e motivato e attraverso la collaborazione con enti di ricerca come l’Università. Il successivo sforzo auspicabile sarà quello di puntare più sulla prevenzione attraverso la gestione pianificata delle foreste ancora non attuata in assenza di un piano regionale e di distretto del patrimonio boschivo.

Sarà anche oggetto della prevenzione la riduzione del carico di combustibile comunque presente nel territorio e una capillare azione di informazione e coinvolgimento di quanti abitano in zone rurali a rischio.

Info Autori

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Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

Mario Elia
Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali, Università degli Studi di Bari | Altri Posts
Lucio Pirone, Dottore Agronomo Forestale, Funzionario della Regione Puglia
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