Rivista Micron – Incendi in Italia: sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici

Intervista pubblicata su Micron a cura di Giulia Annovi

Secondo il rapporto ”Un Paese che brucia”  esiste il pericolo che nei prossimi anni si verifichino sempre più spesso i così detti grandi incendi forestali. Sono eventi estremi, in cui la velocità di espansione dell’incendio, la presenza di fronti secondari e l’intensità dell’incendio supera le capacità di contenere o spegnere le fiamme da parte dei sistemi antincendio regionali. Ne abbiamo parlato con Davide Ascoli, ricercatore presso l’Università di Torino e tra gli autori del rapporto.

Se ne contano 23 solo nell’ultima settimana. Sulla mappa sono segnalati in nero. Sono solo gli ultimi di una lunga serie di incendi. La mappa di ”Italia a fuoco” visualizza tutti i dati raccolti dal Centro europeo Copernicus Ems sugli incendi divampati in Italia nel corso di quest’anno.

Il territorio italiano è coperto per il 34% da foreste. Tra il 1980 e il 2018 sono stati percorsi dal fuoco in media 105 mila ettari di foreste all’anno. Corrisponde all’incirca alla superficie del comune di Roma, 128.736 ettari.

LE CAUSE DEGLI INCENDI
L’uomo è uno dei principali responsabili dell’innesco degli incendi in Italia. Le nuove tecniche di investigazione aiutano a individuare i colpevoli e a dare una causa più certa a quella percentuale di incendi di cui non si capisce l’origine. L’ultimo rapporto ISTAT Ambiente e Paesaggio (2018) mette però in evidenza che sono ancora molti i procedimenti giudiziari aperti contro ignoti. Molti incendi sono di origine colposa. Spesso, si tratta di azioni compiute per mantenere i pascoli, limitare l’espansione degli arbusti sui terreni e per l’eliminazione dei residui vegetali.

Se l’uomo è responsabile per gran parte degli inneschi, sono le condizioni ambientali che oggi favoriscono lo sviluppo di incendi difficili da gestire.
Secondo il rapporto ”Un Paese che brucia” appena pubblicato da Greenpeace e daSecondo il rapporto ”Un Paese che brucia” appena pubblicato da Greenpeace e da SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale) c’è il pericolo che nei prossimi anni si verifichino sempre più spesso i così detti grandi incendi forestali. Sono eventi estremi, in cui la velocità di espansione dell’incendio, la presenza di fronti secondari e l’intensità dell’incendio supera le capacità di contenere o spegnere le fiamme da parte dei sistemi antincendio regionali.  (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale) c’è il pericolo che nei prossimi anni si verifichino sempre più spesso i così detti grandi incendi forestali. Sono eventi estremi, in cui la velocità di espansione dell’incendio, la presenza di fronti secondari e l’intensità dell’incendio supera le capacità di contenere o spegnere le fiamme da parte dei sistemi antincendio regionali.
I cambiamenti climatici, con lunghi periodi di siccità, e condizioni meteorologiche estreme sono capaci di alimentare gli incendi e far sprigionare dal bosco un’energia che diventa ingestibile.

Inoltre l’abbandono delle campagne, con conseguente crescita continua e omogenea dei boschi, insieme all’incuria di questi territori che porta all’accumulo di vegetazione secca e morta creerebbero condizioni di scarsa controllabilità delle aree una volta innescato l’incendio.
Uno studio pubblicato nel 2019 su Science of the Total Environment dimostra come le condizioni socio-economiche e occupazionali siano connesse agli incendi. La presenza di aree rurali ben organizzate dal punto di vista spaziale potrebbe contribuire al governo degli incendi.
”In Italia è venuta meno una cultura forestale. Siamo una popolazione in prevalenza urbana. Conosciamo poco il bosco e i suoi meccanismi” ha detto Davide Ascoli, ricercatore presso l’Università di Torino e tra gli autori del rapporto. ”È difficile comunicare la complessità di questi sistemi. Ma c’è una sempre più diffusa sensibilità. Negli anni si sta costruendo una cultura e una conoscenza”.

PERCHÉ È MEGLIO PREVENIRE GLI INCENDI?
Moltiplica per un milione di volte l’energia sprigionata da un po’ di legna secca dentro un caminetto” così Davide Ascoli descrive la potenza spaventosa che può generare un bosco che brucia in un grande incendio estremo. […]

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