Giornata di intercalibrazione strumentale

Chi lavora con strumenti per la misura degli scambi gassosi o della fluorescenza, si sarà senza dubbio posto il problema della comparabilita’ dei dati ottenuti con strumenti diversi.
Risultati contrastanti, o anche solo non sovrapponibili, possono spesso trovare spiegazione nel fatto che sono stati usati strumenti non omogenei. Nell’ambito di una ricerca singola e conclusa in se stessa, questo problema potrebbe non avere eccessiva rilevanza, dal momento che i  dati ottenuti con un singolo strumento (ancorché di valore assoluto  non certificabile) siano comunque comparabili fra loro e  proporzionali. Il problema si pone invece, e in maniera sensibile,  quando i dati provenienti da differenti gruppi di ricerca vengano  fusi insieme, come per esempio può succedere in programmi co-operativi. Infine, la questione è ancora più grave quando questi dati vengono  usati come base scientifica su cui prendere decisioni politiche. E’  il caso del calcolo dei livelli critici dell’ozono, per cui uno dei parametri chiave è la conduttanza stomatica massima, che viene  definita sulla base delle esperienze di numerosi gruppi di ricerca  che operano in Europa. Errori, o divergenze fra i vari gruppi, nella  misura di questo parametro potrebbero avere conseguenze importanti a livello normativo europeo.
Per questo motivo Filippo Bussotti (Universita’ di Firenze) e Antonio Raschi (IBIMET-CNR) – con il patrocinio della costituenda Rete Informativa su Ozono e Vegetazione (RIO-VEG) e del Gruppo di Lavoro Inquinamento e Foreste della SISEF – hanno organizzato una giornata di lavoro comune (Rapolano (Siena), 21 e 22 Giugno 2006), nella quale ognuno ha portato i propri strumenti e effettuato le stesse misure, per poi comparare i risultati. Il primo giorno è stato dedicato agli esercizi, mentre il secondo ad una discussione sui  problemi strumentali.
Strumenti utilizzati: gas analyzers, porometri, fluorimetri