Prevenzione incendi: lo stato dell’arte in Sardegna

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Come è noto, la competenza principale alla organizzazione di tutte le fasi di previsione, prevenzione e lotta attiva per il contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia rurale è in capo alle Regioni, restando  allo Stato la competenza relativa all’utilizzo della flotta aerea nazionale (oltre al supporto e integrazione per la previsione attraverso il coordinamento dei Centri Funzionali).

Già dal secondo dopoguerra, la  Sardegna –  Regione a Statuto Speciale fin dal 1948 – ha sviluppato specifiche forme di intervento nella prevenzione e nella lotta attiva contro gli incendi prevalentemente “rurali”, ovvero nel territorio a vocazione agricola. Al suono della campana  o della sirena  si reclutavano uomini avvezzi al lavoro manuale e si operava sotto la guida esperta degli agenti o sottufficiali forestali per quelli che in Catalogna1 definiscono “incendi di prima generazione”, caratterizzati soprattutto dalla continuità orizzontale dei combustibili vegetali, in primo luogo erbe secche.

Oggi, che osserviamo  sempre più spesso incendi  definiti della “quinta generazione”  (caratterizzati da continuità di combustibile, elevata intensità di fiamma, grande velocità di propagazione, situazioni di interfaccia e simultaneità di eventi) tutto il sistema di organizzazione alla lotta è necessariamente cambiato, entrando con la L.353/00 nel campo della protezione civile e assumendo sostanzialmente una “visione emergenziale“.

Se ci riferiamo alla nota equazione del rischio (R=P*V*E) la visione emergenziale si cura soprattutto della salvaguardia delle infrastrutture esposte (E) e alla vulnerabilità (V); la gran parte dei piani di protezione civile, che ho avuto modo di studiare, affronta il tema della doverosa sicurezza delle persone e cose in termini di soccorso urgente durante l’evento; difficilmente viene affrontato in modo sistematico il tema della riduzione del pericolo (P), che è esattamente quello che una efficace  prevenzione strutturale richiederebbe.

L’esame del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi 2023-2025, approvato con deliberazione n°11/34 del 30 aprile 2024, e che consta di nove parti specifiche indica che su 140 pagine della Relazione generale solo 10 pagine sono dedicate alla prevenzione strutturale, tra cui opportunamente indicate le azioni di fuoco prescritto da svolgere a cura del Corpo forestale e di vigilanza Ambientale. Il resto del documento è materiale di analisi del rischio, strumenti di previsione, cartografie, descrizione della struttura di lotta. Inoltre, le prescrizioni antincendio si configurano come forme di prevenzione non strutturali, rivolte a normare i comportamenti dei cittadini e degli Enti, ma non sono in grado di incidere significativamente sulla riduzione del combustibile a scala di territorio/paesaggio, come evidenziato nell’immagine sottostante.

Foto 1 – Sintesi della attualità nella Regione Sardegna

I fondi relativi al PSR Sardegna (misura 8.3, per il sostegno per la prevenzione dei danni arrecati alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici) al marzo 2022, sono stati spesi in parte (non hanno superato il 20% del previsto) e non sono stati indirizzati ad un criterio di priorità per opere strategiche nel territorio. Anche la pianificazione forestale regionale di cui al Testo Unico delle Filiere forestali è ferma, nonostante l’attribuzione alla Regione Sardegna di ingenti fondi statali dalla Strategia forestale nazionale.

Appare evidente che occorre superare il “disaccoppiamento” tra pianificazione forestale e pianificazione della prevenzione antincendio (secondo i dettami delle modifiche alla L. 353/00 introdotte dalla L. 155/21) e procedere di pari passo con un piano organico di integrazione tra le due linee di intervento, per rendere il territorio meno esposto agli incendi di quinta generazione e per migliorare la sicurezza dei cittadini. (Foto 2)

Foto 2 – Scenario futuro possibile


  1. “Clasificación de las generaciones de incendios forestales: actualización” Castellnou M.,  Miralles M., Larrañaga A., Nebot E., Arilla E.,  Castellarnau X.,  Castellví J., Herrera J., Pallars J. , miembros de UT GRAF (Bomberos, Cataluña, España) in https://revistarirn.org/  numero 03

Info Autori

Giuseppe Mariano Delogu
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