Cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali in Italia

In Italia sono ufficialmente elencati, nei registri del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (mipaaf), circa 3200 alberi monumentali.

La maggior parte di essi rientra nel criterio naturalistico legato all’età e alle dimensioni e questo aspetto è quello che più ci spinge a classificarli tra i più vecchi, i più grandi, i più alti, come in una gara tra giganti. Altri si caratterizzano per la particolarità del portamento, altri appartengono a specie rare […]; altri esemplari invece, devono il loro carattere monumentale anche alla loro valenza ecologica di habitat per uccelli, micro-mammiferi, licheni, muschi, insetti e funghi. Alcuni alberi rispondono ad un criterio antropologico e sono quelli la cui storia biologica può ritenersi intimamente connessa a quella delle popolazioni locali: testimoni silenziosi di una cultura, la loro vita, in alcuni casi si lega a particolari eventi della storia locale, a dei personaggi, a particolari usi e tradizioni, a leggende e fatti religiosi.

Linee Guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali, Presentazione

Il 31 marzo sono state approvate le Linee Guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali a cura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

È un documento importante nel suo genere, il primo approvato da un Ministero Italiano per la cura e la gestione degli alberi monumentali, in grado di definire tra l’altro, delle linee guida applicabili a qualsiasi intervento sui grandi alberi. È il risultato di uno sforzo notevole, partito sulla falsa riga delle Linee guida elaborate su questo tema dalla Regione Friuli Venezia Giulia e proseguito grazie ad un processo di consultazione pubblica durato oltre un anno, che ha coinvolto diversi portatori di interesse tra cui Regioni, Province autonome e categorie di professionisti del settore.

Le linee guida sono rivolte prevalentemente ai proprietari dei grandi alberi ma anche alle imprese addette alla loro cura e ai funzionari tecnici dei Comuni.

In ambienti antropizzati, il deperimento di un albero e la sua potenziale morte possono dare luogo ad una serie di implicazioni negative dal peso direttamente proporzionale a quello che è il valore dei suoi benefici estetici, patrimoniali, sociali, di sicurezza. In tali ambienti per mantenere la funzionalità ad un livello tale da poter beneficiare per il più lungo tempo possibile della rassicurante e preziosa presenza di un albero, si rende necessaria una gestione oculata che eviti o limiti gli inconvenienti che le condizioni reali comportano.

Linee Guida per gli interventi di cura e salvaguardia degli Alberi Monumentali, La gestione degli alberi monumentali

Per la prima volta, si evidenzia e si sancisce con un decreto ministeriale la necessità di tutelare l’apparato radicale di un albero e il suolo interessato dalle radici della pianta. Istituendo una zona di protezione dell’apparato radicale con raggio minimo pari ad almeno 20 metri e descrivendo gli interventi che possono rendersi necessari sulle radici nell’eventualità di scavi o di potature, per contrastare il compattamento del terreno e per salvaguardare apparati radicali affioranti, ad esempio: realizzazione di pavimenti aerati o sopraelevati, sostituzione del suolo, adeguate concimazioni o pacciamature e mulcing.

Il documento suggerisce in maniera oculata che per diminuire il compattamento o ridurre il rischio per gli utenti, un intervento di certo poco impattante, poco costoso e molto utile può essere la semplice recinzione della zona di protezione.

Tutti gli interventi all’interno della zona di protezione dovranno essere opportunamente autorizzati è la richiesta di autorizzazione dovrà essere accompagnata da una valutazione elaborata da un tecnico abilitato, di riconosciuta professionalità nel campo della valutazione di stabilità e cura delle piante.

Allo stesso modo dovranno essere valutati ed autorizzati tutti gli altri interventi che andranno a modificare la parte aerea degli alberi. Come le potature, che sono trattate in maniera piuttosto approfondita, sia perché costituiscono uno degli interventi più frequenti, sia perché sono una delle operazioni che solitamente causa i danni maggiori, soprattutto se svolte da operatori non professionisti.

Perché, come, quando e quanto potare. I colori corrispondono al grado di criticità dell’intervento. verde: non critico; giallo: potenzialmente critico; arancio: critico; rosso: molto critico. (A.Maroè)

Nel documento si evidenzia inoltre che per gli alberi monumentali sarebbe sempre preferibile intervenire sulla base di un piano di gestione pluriennale, piuttosto che con interventi spot indotti da urgenze o necessità contingenti.

Anche se questo documento non può ritenersi esaustivo e definitivo, è il primo a creare una base ufficiale da cui partire per orientarsi in questo campo, definendo in maniera univoca i più importanti termini tecnici e descrivendo le operazioni utili a migliorare la vita degli alberi, soprattutto in ambiente antropizzato.

Andrea Maroè

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Andrea Maroè
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