Chi provoca gli incendi?

chi provoca gli incendi

Spesso leggiamo sui giornali: “incendio causato dalle alte temperature e dalle  condizioni di forte vento..” oppure”.. focolai dovuti  alla estrema siccità per onde di calore che si verificano nel periodi di massima criticità del fenomeno”.

Sono espressioni non corrette in quanto il processo di combustione di vegetali si attiva se nel sistema viene immessa energia ad alto potenziale capace di innescare il processo. E’ evidente che a provocare gli incendi è quindi qualcosa o qualcuno che attraverso una causa naturale (fulmini, vulcani, autocombustione) o antropica (bruciature di residue di utilizzazioni agro-forestali, combustione di rifiuti, fuoco usato per migliorare e rinnovare i pascoli etc…), dà impulso alla prima fase della combustione.

Oggi le strategie di controllo degli incendi boschivi sono ancora troppo basate sul contrasto e l’intervento tempestivo sull’evento in atto. Tale gestione risulta poco efficace nell’incidere significativamente sulle cause del fenomeno, agendo infatti quasi esclusivamente sulle sue conseguenze (contenimento delle superfici) ma non sulla riduzione del numero. Si deve pertanto affermare un diverso approccio al fenomeno, più attento alla prevenzione, basato sull’adozione di misure che mirano a modificarne le cause (1), approfondendo la conoscenza del movente (2) che induce uno specifico impulso criminogeno, nel caso degli incendi volontari, oppure dei gesti e/o comportamenti imprudenti o negligenti, che provocano incendi involontari. 

La conoscenza del fenomeno nelle sua intima matrice è possibile attraverso diverse tecniche di indagine sia investigative come il Metodo delle Evidenze Fisiche (processo che permette di ricostruire l’evoluzione dell’incendio  fino al punto di origine e al possibile autore attraverso prove materiali oggettive) (3) che con il Metodo Delphi, tecnica di comunicazione strutturata di gruppo che trae informazioni dal confronto tra esperti riuniti in panel, allo scopo di ottenerne e sintetizzarne il parere su un determinato argomento (4).

Metodo delle evidenze fisiche
Percorso della propagazione dell’incendio tracciato attraverso il Metodo delle Evidenze Fisiche

L’indagine sulle cause e motivazione più recente a disposizione (Primo Rapporto sullo Stato delle Foreste, 2019) realizzata dal Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri  riporta che, su circa 7.800 incendi verificatisi in quell’anno, sono state denunciate per illecito penale solamente 563 persone, di cui 429 per incendio colposo. Questi dati confermano la difficoltà di individuare  un responsabile giuridicamente certo degli incendi di vegetazione, e tanto più di risalire alle motivazioni. In queste statistiche, la percentuale di eventi a cui non è stata attribuita una causa accertata è del 22% e l’incidenza di cause dubbie è piuttosto elevata, soprattutto per gli incendi dolosi (ben il 57%). L’accertamento delle motivazioni, infatti, è un lavoro investigativo non sempre coronato dal successo. Ricerche recenti hanno tentato di attribuire una motivazione a questi eventi di dubbia origine evidenziando che le cause colpose potrebbero essere più frequenti di quelle dolose (54% contro 42%, rispettivamente). Tra le motivazioni, la più frequente risulta l’ampliamento, apertura o rinnovazione del pascolo a spese del bosco, seguita dall’eliminazione imprudente di residui vegetali forestali ed agricoli, la ripulitura di incolti e la caccia o il bracconaggio. D’altro canto, la motivazione relativa ad eventi causati da persone con turbe psicologiche comportamentali, quale la piromania,  è all’ultimo posto a riprova che si tratta di casi minimi ed isolati.

Bibliografia

  1. Lovreglio, R., Marciano, A., Patrone, A., & Leone, V. (2012). Le motivazioni degli incendi boschivi in Italia: risultati preliminari di un’indagine pilota nelle Province a maggiore incidenza di incendi. Forest@-Journal of Silviculture and Forest Ecology, 9(3), 137.
  1. Alexander ME (2000). Fire behaviour as a factor in forest and rural fire suppression. Forest Research, Rotorua, in association with the National Rural Fire Authority, Wellington. Forest Research Bulletin No. 197, Forest and Rural Fire Scientific and Technical Series, Report No. 5, pp. 30.
  1. Leone V., Lovreglio R. (2010). Metodo delle Evidenze Fisiche (M.E.F.): guida operativa di campo. Collana verde: Metodologie tecniche operative nel contrasto ai reati di incendio boschivo  a  cura  del Corpo Forestale dello Stato
  2. Baughman MJ (1989). Effective use of the Delphi process. In: “Discovering new knowledge about trees and forests” (Leary RE, ed). Gen. Techn. Rep. NC, North Central Forest Experiment Station, USDA Forest Service, pp. 135.

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Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

Raffaella Lovreglio

Dipartimento di Agraria, Università di Sassari

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