Successo del workshop di presentazione del progetto LIFE FutureForCoppiceS sulla Gestione Forestale Sostenibile dei boschi cedui
Al workshop, organizzato nell’ambito delle attività del progetto LIFE FutureForCoppiceS e patrocinato da SISEF e ODAF, hanno partecipato oltre cento tra ricercatori, esperti, liberi professionisti, tecnici dei servizi forestali e rappresentanti di associazioni di categoria provenienti da varie regioni. Scarica le presentazioni a questo link
La gestione sostenibile dei boschi cedui nel sud Europa e la definizione di specifici indicatori di gestione forestale sostenibile (GFS) sono state le tematiche al centro del workshop che si è tenuto ad Arezzo il 25 maggio 2016 presso il CREA – Centro di ricerca per la selvicoltura.
L’occasione è stata offerta dall’evento di presentazione del progetto LIFE FutureForCoppiceS (LIFE14 ENV/IT/000514 “Shaping future forestry for sustainable coppices in Southern Europe: the legacy of past management trials). Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea, è coordinato dal CREA-Centro di ricerca per la selvicoltura di Arezzo con la partecipazione di: Università di Firenze e Sassari, Fondazione Edmund Mach, Ente Foreste della Sardegna e Ente Terre Regionali Toscane. I contenuti del progetto, che intende dimostrare (post-hoc e con dati reali e attraverso l’uso di 39 indicatori di GFS, di cui alcuni di uso consolidato e altri nuovi) come differenti opzioni di gestione abbiano favorito/limitato la sostenibilità dei boschi cedui, sono stati illustrati dal coordinatore Andrea Cutini del CREA – Centro di ricerca per la selvicoltura.
Dopo il saluto e l’introduzione di Pier Maria Corona, direttore del CREA – Centro di ricerca per la selvicoltura, Marco Marchetti, Prorettore dell’Università del Molise e Presidente della SISEF, ha analizzato lo stato dei boschi cedui nel sud Europa e le opportunità e criticità nella definizione di standard di GFS. Angelo Mariano, dell’Ufficio relazioni internazionali del CFS, ha analizzato le criticità relative ai cedui nel reporting a livello nazionale ma soprattutto internazionale.
Il workshop ha poi ospitato una specifica sessione, coordinata da Paolo Mori di Compagnia delle Foreste, dedicata a progetti LIFE in corso o recentemente terminati sui temi della GFS. Nel corso della sessione sono intervenuti Giorgio Matteucci del CNR-ISAFOM per il progetto LIFE ManForC.BD., Gherardo Chirici dell’Università di Firenze per il progetto FRESh LIFE, Marcello Miozzo di DREAm Italia per il progetto LIFE ResilForMed, Laura Canini del CFS per il progetto LIFE SMART4Action e Marco Ferretti di Terradata environmetrics che si è soffermato sui recenti sviluppi del processo di revisione degli indicatori di GFS.
Un’altra sessione, coordinata da Gianfranco Fabbio del CREA – Centro di ricerca per la selvicoltura, ha visto gli interventi di Raoul Romano del CREA – Centro di ricerca politiche e bioeconomia, sul tema della rilevanza economica dei boschi cedui e delle misure forestali nella nuova programmazione PSR 2014-2020 e di Luca Salvati del CREA – Centro di ricerca per lo studio delle relazioni tra pianta e suolo che ha illustrato i risultati preliminari di un questionario sulla GFS dei boschi cedui predisposto nell’ambito del progetto FutureForCoppiceS.
Le presentazioni sono visibili sul sito del progetto a questo link
Nel corso della giornata è emerso come una migliore conoscenza dei boschi cedui e del loro plurimo valore intrinseco non può prescindere da definizioni certe e da solide basi statistiche che, però risultano purtroppo ancora piuttosto aleatorie, soprattutto a livello internazionale. Nonostante i progressi fatti negli ultimi vent’anni sul fronte dell’armonizzazione delle definizioni in ambito FAO e Forest Europe, sussistono tuttora delle incertezze in merito alla classificazione dei boschi cedui, nell’insieme caratterizzati da dati discontinui e spesso incoerenti.
La definizione e l’applicazione di opportuni indicatori di gestione sostenibile dei boschi cedui, particolarmente rappresentati nel bacino mediterraneo, non possono prescindere da una lettura critica dei dati disponibili e da un collaterale sforzo per migliorarne la qualità. Ciò, pur in considerazione dei limiti propri degli strumenti di reporting che si rivolgono a scale territoriali almeno regionali, quando non globali, e quindi poco idonee a descrivere la reale sostenibilità degli interventi selvicolturali che andrebbe, piuttosto, valutata a livello di singolo popolamento forestale.
Infine, ha riscosso consensi la proposta, raccolta dagli organizzatori, di mettere a sistema i risultati più rilevanti e le buone pratiche sperimentate nell’ambito dei vari progetti LIFE incentrati sulla GFS, offrendo così ai decisori politici uno strumento di più ampio respiro rispetto a quelli prodotti dai singoli progetti.
Nel complesso sono stati ampiamente centrati gli obiettivi che gli organizzatori si erano prefissi, ovvero offrire a esperti e portatori di interesse, ben oltre la presentazione del progetto LIFE FutureForCoppiceS, una occasione di approfondimento, confronto e proposta su un tema di elevata rilevanza nelle politiche forestali del nostro Paese e più in generale del bacino del Mediterraneo quale quello della GFS dei boschi cedui.
Segnalato da Andrea Cutini
Info Autori
Scuola di scienze Agrarie, Forestali, Alimentari e Ambientali (SAFE-UNIBAS)