Pianificazione delle attività antincendio nella Regione Basilicata

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La Prevenzione incendi in Basilicata è un tema cruciale, considerando sia la particolare conformazione geografica della regione sia la ricchezza del patrimonio naturalistico presente sul territorio Lucano.

Il primo strumento per attuare le attività di prevenzione è il  Piano di Previsione, Prevenzione e Lotta Attiva agli Incendi Boschivi della Regione Basilicata (P.A.R.) redatto dall’’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio della Regione Basilicata, come previsto nella Legge Regionale 13 del 22 febbraio 2015.

Ogni anno il P.A.R. viene attuato mediante il Programma Annuale Antincendio (P.A.A.) che delinea le attività che la Regione Basilicata mette in campo (lotta integrata e attiva, attività di previsione e prevenzione) per contrastare il fenomeno degli incendi boschivi e proteggere il proprio patrimonio forestale.

Per lotta integrata  si intende una serie di azioni e strategie coordinate per prevenire, monitorare e contrastare gli incendi boschivi; nella Regione Basilicata i principali attori sono:

  • Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (attività di spegnimento, supporto alla Sala Operativa e direzione delle operazioni);
  • Consorzio di Bonifica della Basilicata (responsabile delle attività di prevenzione e della gestione delle squadre di intervento);
  • Organizzazioni di Protezione Civile (supporto nelle attività di prevenzione e spegnimento, anche al di fuori del periodo di maggiore pericolosità);
  • Dipartimento Nazionale di Protezione Civile (dispiegamento dei mezzi aerei dello Stato in caso di necessità tramite richiesta della SOUP);
  • Carabinieri Forestali (attività di prevenzione, pattugliamento e mappatura delle aree colpite dal fuoco, in collaborazione con la Regione).

Degno di nota è l’attivazione, durante il periodo di grave pericolosità degli incendi boschivi, di un hot spot (denominato Maratea) lungo le arterie autostradali più trafficate e coadiuvato da un rafforzamento del pattugliamento lungo tali assi viari che collegano la Basilicata alla Calabria.

L’attività di previsione si concentra sull’individuazione delle aree e dei periodi a rischio, utilizzando indici basati su variabili climatiche e vegetazionali; dati essenziali per pianificare le azioni di prevenzione e spegnimento.  Tale sistema di allerta si basa su previsioni che valutano il pericolo d’incendi non solo nelle aree boschive e rurali, ma anche in quelle periurbane, attivando un modello d’intervento che assegna compiti e responsabilità. Le attività previsionali permettono l’attivazione delle procedure dei Piani Comunali di Emergenza in modo graduale, ottimizzando l’uso delle risorse e il coordinamento tra gli operatori. Il flusso di informazioni è regolato per garantire una rapida risposta, e il Sindaco, come autorità di protezione civile, riceve allerta immediata per gestire l’emergenza con il supporto di Prefettura e Regione. Il “Manuale operativo” del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile articola queste risposte in quattro fasi operative (preallerta, attenzione, preallarme, allarme), in base ai livelli di allerta.  In aggiunta, le attività di previsione, comprendono anche pratiche di manutenzione delle aree verdi, creazione e mantenimento di fasce tagliafuoco e regolamentazione delle attività agricole.

In accordo con la Legge regionale 13/2005 il Presidente della Regione Basilicata ogni anno con proprio Decreto dichiara il periodo di grave pericolosità di incendi, che di norma va dal 1° luglio al 15 settembre, ma che può essere anticipato o allungato a seconda delle condizioni meteo o delle caratteristiche vegetazionali stagionali.  Durante questo periodo viene attivata la sala operativa unificata permanente (SOUP) che coordina le attività di lotta agli incendi boschivi. All’interno della SOUP, operano generalmente 2 funzionari regionali, 3 rappresentanti dei Vigili del Fuoco, 1 rappresentante dell’Arma dei Carabinieri e 2 o 3 volontari delle Associazioni di volontariato di Protezione Civile. La collaborazione tra la Regione Basilicata e le “Associazioni di Volontariato di Protezione Civile nell’attività di prevenzione e lotta agli incendi boschivi” è regolamentata tramite l’iscrizione delle suddette Associazioni nel Registro Regionale del Volontariato (L.R. n° 1/2000) e nell’Albo Regionale delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile istituito (L.R. n° 42/2009).  L’attivazione e la gestione delle squadre di volontariato, nonché il loro schieramento, è coordinato dalla SOUP e dalla Protezione Civile anche in base alle indicazioni ottenute dal Bollettino di rischio incendi boschivi, creato sulla base del modello previsionale Fire‐Sat‐Basilicata e sviluppato in collaborazione scientifica con il gruppo di ricerca Argon del Cnr-Imaa (Tito Scalo, Potenza). Più in generale, il sistema di allertamento della Regione Basilicata si basa su quattro fasi operative non necessariamente successive a cui corrispondono prestabiliti livelli di allerta come riportato in Tab. 1.

La lotta attiva è affidata alle Regioni (L353/2000) che coordinano le proprie strutture antincendio con le sale operative unificate permanenti (SOUP). Il focus di tale fase non è solo sulla risposta immediata agli incendi, ma anche sulla prevenzione e sulla preparazione, al fine di ridurre il rischio e minimizzare l’impatto degli eventi incendiari sul territorio. Per tali attività le Regioni possono avvalersi di risorse e mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari. Generalmente si dispone di un servizio di elicotteri in una o più basi, dislocate in modo da permettere la totale copertura del territorio. Gli interventi di estinzione di una regione sono coordinati dalla Sala Operativa SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente); in caso di elevata frequenza incendi si attivate anche delle sale di coordinamento provinciale.

Le attività di prevenzione mirano a ridurre il rischio di incendi e limitare il loro impatto promuovendo iniziative di salvaguardia contro gli incendi boschivi, supportata dagli addetti del settore forestale. Le attività per il 2024 sono delineate nel Progetto Generale di Forestazione, approvato con Delibera di Giunta n.225 del 20 marzo 2024, e mirano a mantenere fasce di protezione di almeno 30 metri intorno a strutture abitative e turistiche, senza vegetazione, e includendo anche aree come strade e sentieri.  Le iniziative si basano su interventi precedenti e sono orientate a garantire continuità nelle azioni di prevenzione. Le aree turistiche vicino alle pinete, particolarmente nel litorale ionico, sono a rischio aumentato. Il Piano di Gestione dell’Arco Ionico Lucano evidenzia gli incendi come una minaccia per l’ecosistema e suggerisce azioni di gestione del combustibile, realizzazione di fasce parafuoco e controllo delle specie invasive. Inoltre, il Decreto del Ministero dell’Interno del 2 luglio 2019 regola le distanze di sicurezza per strutture ricettive all’aperto vicino a zone boscate. Dal 2022, sono state introdotte due schede d’intervento (“Tipo A” e “Tipo B”) per la progettazione di strutture turistiche in pinete, assicurando che siano distanziate adeguatamente dalla vegetazione. Le attività di prevenzione includono anche gli interventi di mapping delle aree percorse dal fuoco, realizzati in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. Come riportato nel P.A.R. 2024-2026 tutti i Comuni lucani hanno completato l’istituzione del Catasto delle aree boscate e dei pascoli percorsi dal fuoco, secondo le modalità previste dall’Art.10, comma 3, della L.353/2000.  Inoltre, a seguito dell’approvazione della Legge 8 novembre 2021, n. 155 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, recante disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile», la Regione ha realizzato specifiche attività informative presso i Comuni al fine di descrivere l’iter di approvazione annuale previsto dalla norma e l’utilizzo del portale cartografico.

La Regione Basilicata, al fine di rendere disponibili i dati e agevolarne l’impiego, ha predisposto una specifica sezione del portale cartografico regionale http://rsdi.regione.basilicata.it/  appositamente sviluppata con i dati degli incendi dal 2004 al 2023. Grazie all’aggiornamento costante e capillare delle aree percorse dal fuoco, è possibile quindi attuare tutti i divieti previsti all’art. 10 della 353/2000 come modificata dal D.L. 120/202l, con l’aggiunta del divietato, per tre anni, della raccolta dei prodotti del sottobosco in aggiunta al blocco (già presente) delle attività di pascolo e caccia per 5 anni sulle suddette aree. Inoltre, a partire dal 2020 la Regione Basilicata, procedendo annualmente alla pubblicazione dei dati cartografici delle aree percorse dal fuoco consente, limitatamente ai nuovi soprassuoli percorsi dal fuoco rilevati, l’immediata e provvisoria applicazione delle misure previste dall’articolo 10, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 353, fino all’attuazione, da parte dei comuni interessati, degli adempimenti previsti dal comma 2 del citato articolo 10, secondo quanto previsto al comma 1 art. 3 del D.L. 120/2021.  Infine, la Regione Basilicata tramite il Consorzio di Bonifica di Basilicata, redige una Carta del Rischio di Incendio per identificare e valutare i principali fattori di rischio, come quelli vegetazionali, climatici e morfologici. Questa carta suddivide il territorio regionale in cinque classi di rischio, dalla bassa all’elevata, e può essere utilizzata dai Comuni lucani per redigere o aggiornare i loro Piani Stralcio Incendi di Interfaccia. La carta è disponibile per la consultazione sul portale RSDI della Regione Basilicata (Fig.2).


Carta del Rischio di Incendio della Regione Basilicata (CRDI)

Info Autori

Francesca Antonucci
Funzionario Ufficio Foreste e Tutela del Territorio @ Direzione generale delle politiche agricole, alimentari e Forestali. Regione Basilicata | Altri Posts
Gabriele Arcangelo Macellaro
PhD Student @ DAFE, Università degli Studi della Basilicata | Altri Posts

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