Commercio illegale del legno e competenze professionali
L’identificazione delle specie legnose con metodo anatomico è uno degli strumenti essenziali all’indagine sulle frodi nel commercio internazionale del legname, in particolare quello di specie protette. Non di rado, negli ultimi anni, colleghi anatomisti del legno hanno infatti fornito le loro competenze in termini di consulenza e formazione sul riconoscimento del legno alle Autorità responsabili dei controlli sulle frodi nel commercio internazionale dei prodotti di origine forestale.
Anche all’estero questa attività è molto richiesta. All’Università di Amburgo il laboratorio di anatomia del legno sta continuando ad assumere personale per stare dietro alle continue richieste delle dogane tedesche che commissionano, a pagamento, migliaia di identificazioni all’anno. E la rivista scientifica PlosOne ha pubblicato un articolo la scorsa estate, a firma di Wiedenhoeft et al., da cui si evince che le richieste dal servizio antifrode (CITES) statunitense superano le capacità di risposta che i laboratori specializzati in USA possono fornire.
Soffermandosi sul problema italiano, va sottolineato che l’Italia è un grande trasformatore di legname ed è quindi un importante attore nel suo commercio internazionale. I porti di importazione più importanti sono quelli del Nord Europa, in particolare Germania e Paesi Bassi, e i controlli in entrata sono quindi a carico di quelle dogane. Tuttavia, anche alcuni dei porti italiani registrano un discreto transito di legname e derivati come prima immissione sul mercato UE.
La risposta delle dogane tedesche è quella di offrire un servizio a pagamento. Grazie a questa retribuzione chi lo fornisce, in genere un ente pubblico, può coprire i costi ed assumere personale debitamente formato.
Ultimamente, il CNR – IBE ha proposto di redigere uno specifico accordo con l’ufficio CITES nazionale gestito dalla Guardia di Finanza. La risposta è stata positiva, ma l’accordo non prevede un corrispettivo in denaro per l’attività svolta. In Italia viene quindi richiesto di svolgere questa attività gratuitamente. Qual è la conseguenza? Che i pochi laboratori e consulenti in grado di dare una risposta scientificamente attendibile ad un problema di tipo commerciale (perché il commercio è basato appunto su uno scambio economico) non possono aumentare la propria capacità di risposta. Anzi, essa andrà riducendosi in maniera importante nel medio periodo, perché mancano il turn-over e le possibilità di potenziare il servizio.
Corriamo il rischio di perdere una valenza scientifica che è utile per l’interesse pubblico e per quello privato.
Nonostante tutto, due giovani ricercatori italiani – Flavio Ruffinatto che gestisce un laboratorio privato ed Alan Crivellaro, borsista dell’Università di Cambridge (UK) – hanno curato un testo fondamentale sull’identificazione macroscopica del legno: Atlas of Macroscopic Wood Identification. With a Special Focus on Timbers Used in Europe and CITES-listed Species.
Si tratta di un testo che presenta le descrizioni macroscopiche e le relative chiavi di identificazione di 335 specie legnose provenienti da tutto il mondo e che attualmente interessano il mercato europeo del legname. Un testo indispensabile per chi è coinvolto nel commercio internazionale del legno, per chi lo certifica e per chi se ne occupa dal punto di vista scientifico.
Nicola Macchioni, CNR-IBE