Convegno: Cambiamento climatico e inquinamento: Effetti sulle formazioni boschive Meridionali

Matera, 5 Maggio 2004
Palazzo dell’Annunziata, Piazza Vittorio Veneto
Cambiamento climatico e inquinamento atmosferico sono due aspetti del così detto Cambiamento Globale, che è oggi considerato tra le più serie emergenze ambientali. Il gas “serra” più importante e diffuso è l’anidride carbonica, la quale viene emessa da quegli stessi processi di combustione che liberano gli inquinanti atmosferici ed i loro precursori. Il ruolo che le foreste possono esercitare nel contrastare il Cambiamento Globale è al centro di un ampio dibattito internazionale, come pure gli effetti che le alterazioni del clima e della qualità dell’aria inducono sull’equilibrio degli ecosistemi forestali. Il problema può essere affrontato a scala globale o regionale. Questo Convegno Nazionale si propone di inquadrare le problematiche forestali connesse a cambiamento climatico e inquinamento atmosferico su scala mondiale, e di riportare casi di studio ed esempi relativi alle realtà forestali dell’Italia meridionale.
Premesso che:
· L’anidride carbonica (CO2) è in continuo aumento nell’atmosfera ed è la causa principale del riscaldamento del globo (circa +0,8°C negli ultimi 150 anni) noto come “effetto serra”.
· Il cambiamento climatico indotto dall’effetto serra è ormai una realtà: in Italia i periodi di siccità sono diventati più frequenti dal 1950 ad oggi, senza sostanziali differenze tra Nord e Sud del Paese.
· L’aumento dei periodi siccitosi si manifesta in modo discontinuo (ad annate siccitose si intervallano annate più piovose della media) a causa della posizione intermedia del Mediterraneo, tra il clima tropicale e sub-tropicale africano e quello delle medie latitudini europee, che ci porta a fluttuare tra regimi climatici diversi.
· Nei prossimi 60 anni, si prevede un riscaldamento generalizzato nel bacino del Mediterraneo, con diminuzione delle precipitazioni invernali (che rimpinguano le riserve idriche nel sottosuolo) e aumento dei temporali estivi (che erodono il suolo), accentuando quindi il rischio desertificazione a cui molte delle nostre regioni meridionali sono già esposte anche a causa di un errato uso del suolo e delle risorse del territorio.
· Per scongiurare questo scenario climatico, dovremmo ridurre l’immissione della CO2 in atmosfera, ed aumentare lo stoccaggio del carbonio da parte delle foreste.
· Ogni Paese che ha ratificato il protocollo di Kyoto (Italia inclusa) può usare la variazione della superficie forestata rispetto al 1990 (le così dette “Kyoto forests”) per soddisfare i propri obblighi entro il 2008-2012 (8% di riduzione dei gas serra).
· La combustione dei combustibili fossili, oltre ad essere la causa principale dell’aumento della CO2, produce anche i precursori dell’ozono (O3), considerato l’inquinante atmosferico più pericoloso per la vegetazione.
· L’inquinamento da ozono è in continuo aumento nel mondo e in particolare nei climi a forte irradiazione, come il bacino del Mediterraneo.
· La direttiva 2002/3/Ce, di prossima ratifica in Italia, impone agli Stati membri di valutare la qualita’ dell’aria del proprio territorio, di individuare le aree in cui sono superati determinati limiti di concentrazione di ozono, e di adottare le misure per riportare i valori entro i parametri.
· L’Italia ha una rete insufficiente di centraline automatiche per il monitoraggio dell’ozono in aree remote, soprattutto nel Mezzogiorno.
· Un’altra forma di inquinamento minaccia gli ecosistemi costieri del Mediterraneo e deriva dai tensioattivi (principi attivi dei detergenti commerciali).
Per migliorare la risposta delle foreste meridionali ai cambiamenti in atto e favorire il rispetto degli impegni italiani in sede UE, dal Convegno sono emerse le seguenti priorità:
· Studiare l’evoluzione del clima, aggiornando i modelli climatici (referente: dott. Silvio Gualdi gualdi@bo.ingv.it)
· Favorire le conversioni ad alto fusto ed i rimboschimenti, e ottimizzare la gestione selvicolturale (referenti: prof. Marco Borghetti borghetti@unibas.it, prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza giuseppe.scarascia@ibaf.cnr.it, dott. Giulio Cocca coor.basilicata@corpoforestale.it).
· Quantificare lo stoccaggio del carbonio nelle foreste meridionali (referente: prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza giuseppe.scarascia@ibaf.cnr.it).
· Monitorare la desertificazione, attraverso la redazione di carte di vulnerabilità ambientale (referente: prof. Agostino Ferrara ferrara@unibas.it).
· Ampliare la rete di aree permanenti per seguire gli effetti dei cambiamenti climatici sulla vegetazione (referente: prof. Carlo Blasi carlo.blasi@uniroma1.it).
· Monitorare e migliorare lo stato di salute dei boschi (che influisce sulla loro capacità di stoccaggio) (referente: prof. Giovanni Nicolotti giovanni.nicolotti@unito.it) e degli ecosistemi costieri (referente: dott. Andrea Rettori andrea.rettori@unito.it).
· Comprendere i meccanismi adottati dalle piante per fronteggiare la siccità (referente: prof. Marco Borghetti borghetti@unibas.it) e l’aumento di temperatura (referente: prof. Paolo De Angelis pda@unitus.it).
· Migliorare la conoscenza delle risposte all’ozono nella vegetazione mediterranea (referente: prof. Annamaria Ranieri aranieri@agr.unipi.it).
· Mappare la distribuzione dell’ozono in aree remote, attraverso l’uso di campionatori passivi (referente: dott. Elena Paoletti e.paoletti@ipp.cnr.it)
5 maggio 2004, Provincia di Matera
referente: dott. Enrico De Capua e.decapua@provincia.matera.it
Gli atti sono stati pubblicati sulla rivista Forest@
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PROGRAMMA

9:00 Indirizzi di saluto: Prof. Lelj Garolla Di Bard (Rettore Univ. Basilicata), Dr. E. De Capua (Provincia Matera), Prof. M. Borghetti (Presidente SISEF), Dr. E. Paoletti (Coordinatore GdL SISEF)
9:30 Giuseppe Scarascia Mugnozza – Incremento dell’anidride carbonica atmosferica e stoccaggio del carbonio nelle foreste dell’Italia meridionale
10:00 Antonio Navarra – Scenari climatici nel bacino del Mediterraneo
10:30 Agostino Ferrara – I boschi meridionali e il rischio di desertificazione
11:00 Intervallo caffè
11:30 Carlo Blasi – Bioclima, biodiversità, sintassonomia e cambiamenti climatici nei boschi dell’Italia meridionale
12:00 Giovanni Nicolotti, Paolo Gonthier, Andrea Rettori, Gian Pietro Cellerino – Malattie fogliari quali causa di perdita di stoccaggio di CO2
12:30 Marco Borghetti – Effetto di carenze idriche prolungate su pinete mediterranee
13:00 Paolo De Angelis – Effetti dell’incremento della temperatura e del periodo di aridità in formazioni di sclerofille mediterranee
13:30 Pausa pranzo
15:00 Elena Paoletti, Bruno Petriccione – Elevate concentrazioni di ozono nell’Italia mediterranea: una sfida alle foreste?
15:30 Diara Cecilia, Castagna Antonella, Soldatini G.F., Ranieri Annamaria – Ozono: percezione del pericolo e reazioni precoci di difesa. Il caso del pioppo.
16:00 Andrea Rettori, Elena Paoletti, Giovanni Nicolotti – Danni da tensioattivi sulla vegetazione litoranea dell’Italia meridionale
16:30 Giulio Cocca – Funzione ed effetti delle formazioni boschive litoranee
Riunione congiunta Gruppi di Lavoro SISEF “Inquinamento e Foreste” e “Cambiamento Climatico”
SEGRETARIATO DEL CONVEGNO
e.paoletti@ipp.cnr.it
Tel. + 39.055.5225591
Fax +39.055.5225666
giovanni.nicolotti@unito.it
Tel. + 39.011.6708544
Fax +39.011.6708541
COMITATO PROMOTORE
Elena Paoletti (IPP-CNR)
Andrea Rettori (Università di Torino – AGROINNOVA)
Enrico De Capua (Provincia di Matera)
Maria Lodovica Gullino (Università di Torino – AGROINNOVA)
Paolo De Angelis (Università della Tuscia)
Christos Xiloyannis (Università della Basilicata)
Giovanni Nicolotti (Università di Torino – Di.Va.P.R.A.)
CON IL PATROCINIO DI:
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale
Università della Basilicata
Università di Torino – Cento di Competenza per l’Innovazione in campo agro-ambientale (AGROINNOVA)
Società Italiana di Fitosociologia
Centro di Ricerca Interuniversitario: “Biodiversità, fitosociologia ed Ecologia del Paesaggio”
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente Forestale e delle sue Risorse – Università degli Studi della Tuscia
Consiglio Nazionale delle Ricerche
CON IL CONTRIBUTO DI:
Provincia di Matera

Info Autori

Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Sesto Fiorentino, FI | Altri Posts

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